L’accertamento Tari non valido si ha quando l’avviso è privo degli elementi essenziali e della motivazione. In questo caso il contribuente può fare ricorso e ottenere la nullità dell’atto fiscale.

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Contattaci e ti aiuteremo ad impugnare l’avviso non conforme alla legge.

 

INDICE

Quando l’accertamento Tari non è valido

L’avviso di accertamento deve contenere i motivi di fatto e di diritto su cui si fonda la richiesta di pagamento delle tasse.

Si tratta dell’obbligo di motivazione, che permette al contribuente non solo di comprendere l’entità dell’addebito, ma anche di poterlo eventualmente contestare.

Inoltre, affinché non si abbia accertamento Tari non valido, è indispensabile che contenga:

  • le proprietà soggette a tassazione e le unità immobiliari in possesso del contribuente
  • la natura del possesso (diritti reali, contratti di locazione, comodato, affitto d’azienda, ecc.) insieme a una descrizione dettagliata dell’uso dell’immobile
  • la dimensione dell’immobile che serve come base per il calcolo delle imposte dovute.

 

Accertamento Tari non valido per assenza di requisiti essenziali

Il mancato rispetto nell’avviso di accertamento di uno dei requisiti fondamentali previsti nel comma 162 della Legge 2006 n. 296, determina una violazione del diritto alla difesa sancito dalla Costituzione, rendendo l’avviso non conforme alla legge o privo di validità.

In questi casi, sarà possibile presentare ricorso avviso di accertamento Tari e l’impugnazione porterà alla nullità dell’atto fiscale.