A chi rivolgersi se il commercialista sbaglia
Cosa fare
A chi rivolgersi se il commercialista sbaglia o commette errori nella dichiarazione dei redditi?
Se ti trovi in una situazione del genere, noi Associazione dei consumatori siamo al tuo fianco: ti forniamo l’assistenza necessaria per far valere i tuoi diritti, sia in caso di errori fiscali che per altre problematiche.
A chi rivolgersi se il commercialista sbaglia
Quando il professionista commette un errore, il cliente ha diritto a tutela.
Il commercialista risponde civilmente per danni da inadempimento contrattuale e, nei casi più gravi, può essere chiamato a rispondere anche in sede disciplinare.
Tuttavia, ogni azione deve essere tempestiva, fondata su una documentazione solida e, soprattutto, strategicamente impostata.
Noi assistiamo contribuenti danneggiati da errori contabili e fiscali. Offriamo una consulenza specialistica per valutare l’operato del professionista, ricostruire l’intera dinamica dei fatti, stimare il danno patrimoniale subito e agire nelle sedi più opportune.
Contattaci per una valutazione preliminare: se il tuo commercialista ha sbagliato, è il momento di agire.
Come ti aiutiamo
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia pronti a difenderti.
Inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!)
- sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per tutelarti.
Tutto ciò online e sgravandoti da ogni pensiero!
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Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!
Qual è la responsabilità civile del commercialista
Il commercialista, in quanto libero professionista iscritto all’Albo, assume un’obbligazione di mezzi nei confronti del cliente: è tenuto a prestare la propria opera con diligenza qualificata (art. 1176, comma 2, c.c.).
In caso di errore — come un’omessa dichiarazione, un errato calcolo fiscale o un adempimento mancato — egli risponde dei danni cagionati al cliente ai sensi dell’art. 1218 c.c.
L’azione di risarcimento può essere esperita entro il termine ordinario di prescrizione (cinque o dieci anni a seconda dei casi), ma è fondamentale conservare tutta la documentazione utile a dimostrare il nesso causale tra l’inadempimento e il danno patrimoniale subito.
Quando l’errore del commercialista può avere rilievo penale
Non tutti gli errori hanno natura meramente civilistica. Vi sono ipotesi in cui il comportamento del professionista può configurare reati fiscali (es. dichiarazione fraudolenta, occultamento o distruzione di documenti contabili, art. 2 e 10 d.lgs. 74/2000) oppure truffa o falso ideologico, se l’errore è doloso o accompagnato da falsificazioni documentali.
Anche l’omessa comunicazione di irregolarità gravi può costituire, in taluni casi, concorso nel reato commesso dal cliente. In questi casi, la difesa dell’interesse del danneggiato richiede un approccio sinergico tra diritto penale e diritto tributario.
Il ruolo del consulente tecnico e della responsabilità disciplinare
Nelle controversie contro il commercialista, spesso è decisivo ricorrere a una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) o di parte (CTP), finalizzata a dimostrare in giudizio la violazione dei doveri professionali, secondo i criteri previsti dalla normativa di settore e dai principi contabili.
Oltre alla responsabilità civile e penale, il professionista può essere sottoposto a procedimento disciplinare presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti, con possibili sanzioni che vanno dal richiamo alla radiazione.
Tali procedimenti possono essere promossi anche su iniziativa del cliente che si ritiene danneggiato.
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