Mobbing orizzontale
Cos’è e come difendersi
Il Mobbing orizzontale è una forma di violenza sul luogo di lavoro perpetrata da colleghi e che sta emergendo come un problema crescente e insidioso.
Nell’articolo ti spieghiamo quando si verifica e come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento danni che ti spetta.
Cosa si intende per mobbing orizzontale
Il mobbing orizzontale si verifica quando, all’interno del contesto lavorativo, si manifestano azioni di prevaricazione ripetute e perpetrate da colleghi che si trovano sullo stesso livello gerarchico della vittima, anziché da superiori come capi o dirigenti.
L’intento di chi compie queste condotte è quello di costringere il lavoratore a lasciare il proprio posto di lavoro o di ostacolarne il percorso professionale mediante:
- isolamento e denigrazione
- diffusione di calunnie, pettegolezzi, e comportamenti malevoli come umiliazioni, insulti, attacchi personali, vessazioni e diffamazioni, con l’effetto di precludere alla vittima la possibilità di mantenere o creare legami sociali in ambito lavorativo.
Questa dinamica rappresenta un grave rischio per il benessere del lavoratore, che può subire un considerevole stress psicologico e fisico, arrivando in casi estremi a sviluppare disturbi quali depressione e burnout, fino a poter essere costretto al licenziamento.
Come difendersi in caso di mobbing orizzontale
In caso di mobbing orizzontale è naturale chiedersi cosa fare e come potersi difendere.
La vittima deve avere il coraggio di segnalare gli eventi, non solo per preservare il proprio impiego, ma anche per tutelare la propria salute e il benessere personale.
E’ essenziale provare l’atteggiamento persecutorio del mobber e verificare che questo comportamento abbia le seguenti caratteristiche:
- sia persistente e ricorrente per almeno sei mesi
- provochi danni alla salute e alla dignità del lavoratore
- abbia come obiettivo danneggiare il dipendente fino a costringerlo alle dimissioni.
La presenza di tutti e 3 questi criteri è fondamentale per intraprendere azioni adeguate e per richiedere un risarcimento mobbing.
Noi possiamo fornirti il supporto necessario ad affrontare questa delicata situazione.
Come ti aiutiamo se hai subito mobbing orizzontale
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per tutelarti dalle ingiustizie subite a causa del mobbing e per farti ottenere un risarcimento dei danni patiti.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
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Responsabilità del datore del lavoro per mobbing orizzontale
Il mobbing orizzontale tra colleghi è una situazione estremamente rischiosa, che ha il potenziale di minare la coesione aziendale, influenzando notevolmente la qualità e i risultati conseguiti.
Di conseguenza, è imperativo che l’azienda adotti misure preventive per prevenire comportamenti dannosi da parte dei dipendenti.
In particolare, il datore di lavoro ha l’obbligo di monitorare gli atteggiamenti del personale e intervenire in caso di problematiche.
L’art. 2087 c.c. sottolinea chiaramente che l’imprenditore è tenuto a implementare, nell’esercizio dell’impresa, le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei lavoratori, in base alla specificità del lavoro, all’esperienza e alla tecnica.
Pertanto, se il datore di lavoro non rispetta tali obblighi, rischia di essere coinvolto in un procedimento per risarcimento danni, secondo quanto stabilito dalla legge.
La vittima, d’altra parte, ha la facoltà di agire entro i termini di prescrizione, che iniziano a decorrere dall’ultimo episodio di mobbing orizzontale subito.
Risarcimento mobbing orizzontale e misure di tutela
Quando un datore di lavoro viene a conoscenza di azioni scorrette compiute da un suo impiegato, è tenuto a intervenire imponendo una sanzione disciplinare appropriata, che può variare dalla sospensione temporanea dall’attività lavorativa al cambio di sede di lavoro dell’impiegato coinvolto.
Inoltre, il trasferimento di un dipendente può essere deciso anche senza una piena dimostrazione di colpevolezza.
La normativa prevede infatti la possibilità di ricorrere al trasferimento per motivi di “incompatibilità ambientale”, qualora le tensioni tra colleghi compromettano l’efficienza dell’unità lavorativa.
In questi casi, non è necessario fornire una prova concreta delle azioni indebite, ma basta constatare che la situazione di malessere impedisce il normale svolgimento delle attività lavorative.
Di conseguenza, il datore di lavoro può decidere di trasferire uno o entrambi i lavoratori coinvolti, al fine di ripristinare la normale operatività.
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