Ricorso per decreto ingiuntivo
Come ti aiutiamo ad impugnarlo
Ti è stato notificato un decreto ingiuntivo e vuoi sapere se c’è un modo per evitarne le conseguenze?
Ti rassicuriamo subito: puoi opporti!
Noi di Unione dei Consumatori da oltre dieci anni aiutiamo chi si rivolge a noi per opporsi al decreto ingiuntivo e spiegheremo anche a te come fare.
INDICE
Cos’è il decreto ingiuntivo
Il decreto ingiuntivo è un atto giudiziario chiesto dal creditore al giudice per ottenere nel più breve tempo possibile il suo credito.
Ma il creditore non può utilizzare sempre questo strumento…
Il suo primo ostacolo è rappresentato dalla prova scritta del suo diritto di credito senza cui il decreto ingiuntivo diventerà solo un lontano ricordo.
Poi (sempre che ha fornito al giudice la prova scritta del suo credito) potrà ottenere l’atto per recuperare solo le seguenti tipologie di credito:
- una somma di denaro certa (ad esempio 1000 euro)
- una certa quantità di cose fungibili (ad esempio 100 computer)
- un bene mobile (ad esempio un’automobile)
- onorario (nel caso in cui creditore è un avvocato o un notaio)
- una controprestazione (ad esempio la retribuzione all’idraulico per il lavoro che ha fatto in casa).
Decreto ingiuntivo: opposizione sempre possibile
Il decreto ingiuntivo può sempre essere impugnato perché si tratta di un atto emanato senza che il debitore venga ascoltato.
E si sa che per stabilire la verità bisogna sempre ascoltare entrambe le campane…
Ma non solo, perché se poi dovessero emergere ulteriori fattori (come credito preteso che non sussiste o cifra indicata non corretta) la necessità di opporsi si intensifica.
Quindi, se hai ricevuto un decreto ingiuntivo puoi impugnarlo:
- entro 40 giorni
- entro 10 giorni se si tratta di un decreto provvisoriamente esecutivo (cioè di un atto con cui il giudice ordina provvisoriamente, sulla base di gravi motivi, il pignoramento).
Se questi termini non vengono osservati, il debitore ha comunque la possibilità di presentare un’opposizione tardiva.
Ecco cosa possiamo fare per te…
Come ti aiutiamo ad opporti
Tantissimi consumatori ci contattano per capire come comportarsi di fronte ad un decreto ingiuntivo e sapere se c’è un modo per evitare che questo si trasformi in un pignoramento.
Questo perché il decreto ingiuntivo eventualmente emanato può essere sempre contestato!
Siamo consumatori (come te!), capiamo le tue ansie e per questo siamo sempre pronti a sgravarti da ogni preoccupazione, pensando a tutto noi.
Con passione e competenza, da oltre 10 anni, ci mettiamo la faccia per aiutarti, facendoti ottenere:
- la sospensione della provvisoria esecuzione (se il decreto è provvisoriamente esecutivo)
- la revoca del decreto ingiuntivo.
Ti assistiamo con avvocati specializzati in materia, che ti terranno costantemente aggiornato sull’avanzamento della pratica.
Leggi sotto le esperienze di chi, prima di te, si è affidato a noi per risolvere il suo problema.
Compila il form di contatto, che trovi appresso, e non sarai più solo a lottare per i tuoi diritti!
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Cosa dicono di noi
Cosa deve contenere il decreto ingiuntivo
Secondo gli artt. 125 e 638 c.p.c., il decreto ingiuntivo, per essere valido, deve contenere l’indicazione:
- del giudice competente
- le generalità delle parti (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale del creditore e del debitore),
- il legale del creditore
- l’oggetto (ossia il credito che si richiede)
- le ragioni della domanda
- la prova scritta del credito
- la richiesta della provvisoria esecuzione se vi sono i presupposti per ottenerla (art. 642 c.p.c.)
- le conclusioni
- la procura alle liti
- la sottoscrizione delle copie da notificare.
La prova scritta a carico del creditore
Le prove scritte (indicate nell’art. 634 c.p.c.) che il creditore può fornire al giudice per provare il suo diritto di credito possono essere:
- uno scritto proveniente da un terzo
- le polizze e la promessa scritta del debitore
- i telegrammi e le scritture private
- scritture contabili bollate nelle forme di legge e regolarmente tenute
- scritture contabili prescritte dalle leggi tributarie
- i libri e i registri della Pubblica Amministrazione
- gli accertamenti eseguiti dall’Ispettorato del Lavoro per i crediti derivanti da omesso versamento dei contributi
Qualunque altra prova fornita dal creditore non può legittimare il decreto ingiuntivo!
A tal proposito, ricorda, la fattura attesta solo la provenienza del credito non la sua veridicità.
Se hai ricevuto un decreto ingiuntivo sulla base di prove diverse da quelle sopra elencate, contattaci subito per opporti e tutelare i tuoi diritti.
Le novità introdotte dalla Riforma Cartabia
Riguardo l’opposizione al decreto ingiuntivo, la Riforma Cartabia ha eliminato l’obbligo della mediazione preventiva al ricorso del debitore contro il decreto ingiuntivo.
Si può, invece, avviare solo dopo che il giudice ha deciso di concedere o meno la provvisoria esecutività al decreto ingiuntivo. La mediazione, quindi, diventa condizione di procedibilità solo nella eventuale fase di opposizione.
Il nuovo art. 5 bis dispone, inoltre, che l’onere di avviare la mediazione è a carico del creditore, ossia del soggetto “che ha proposto il ricorso per decreto ingiuntivo.” Questo perché è più logico pensare che sia il creditore a dover indicare nell’istanza di mediazione l’oggetto e le ragioni della sua pretesa e non il debitore.
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