Il ricorso retribuzione professionale docenti
Chi può presentarlo e come vincerlo
Il ricorso retribuzione professionale docenti precari consente di ottenere il diritto al pagamento di circa 140 euro lordi al mese dal Ministero dell’Istruzione.
Nell’articolo ti spieghiamo qual è l’obiettivo specifico di tale ricorso, quali sono i requisiti per parteciparvi e i termini di adesione.
L’obiettivo del ricorso retribuzione professionale docenti
Il Ministero continua a discriminare i docenti precari, negando loro il pagamento della RDP (Retribuzione Professionale Docenti) e del compenso individuale accessorio, che spetta anche ai precari con supplenze di breve durata.
In modo illegittimo, il Miur eroga la RDP solo ai docenti di ruolo e ai docenti con incarichi annuali (fino al 30 giugno o al 31 agosto).
L’omissione del pagamento della RDP ai docenti precari è però illegittima.
Infatti, con recenti sentenze del dicembre 2019, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’illegittimità delle azioni del Ministero dell’Istruzione, che ha agito in violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE, discriminando il personale precario.
La decisione della Cassazione riconosce al personale non di ruolo la parità retributiva con il personale stabilizzato. Ai docenti precari, infatti, sono stati negati circa €140 lordi per ogni mese di servizio.
Pertanto, tutti i docenti precari che non ricevono la RDP possono agire in tribunale del lavoro per ottenere il pagamento della RDP non corrisposta, che è prevista anche dal CCNL, e dei compensi accessori.
La nostra mission
Siamo un’associazione di consumatori, come te! Da oltre dieci anni diamo voce ai diritti (calpestati!) dei tanti che si rivolgono a noi per ricevere aiuto. Parlaci del tuo problema e ti ricontattiamo noi per risolverlo. E se vuoi ottenere la retribuzione professionale docenti che ti spetta..
Perché fare ricorso retribuzione professionale docenti 2023
Il ricorso ha come scopo l’accertamento del diritto a ricevere la RDP docenti e i compensi accessori anche per il personale precario, con la richiesta che il Ministero provveda a corrispondere gli emolumenti non pagati.
Possono partecipare:
- il personale docente e ATA precario a cui non sono stati corrisposti i compensi accessori e la RDP
- Il personale docente e ATA stabilizzato, al fine di ottenere il pagamento delle somme dovute a titolo di compensi accessori e RDP per il periodo antecedente all’ingresso nella posizione di ruolo.
Assistenze legale
Ti offriamo un servizio di qualità, perché i nostri avvocati sono specializzati in ricorsi scuola. Ci impegniamo a valutare il tuo caso e a proporti ogni possibile soluzione che possa risolverlo.
Requisiti per aderire al ricorso “rpd docenti”
Il ricorso retribuzione professionale docenti è aperto a tutti i docenti, sia di ruolo che precari, che hanno stipulato contratti per supplenze brevi e saltuarie (non contratti al 31 agosto o al 30 giugno) o contratti per “supplenze COVID” durante il periodo di precariato.
Attualmente, la normativa vigente riconosce il diritto alla corresponsione del compenso accessorio (RPD) solo ai docenti con contratto a tempo indeterminato o con contratto a termine fino al 31 agosto o al 30 giugno.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ha confermato il diritto alla corresponsione della RPD anche per i docenti che hanno stipulato contratti per supplenze brevi e saltuarie o contratti per supplenze COVID.
Il ricorrente dovrà inviare una diffida al Ministero dell’Istruzione tramite raccomandata A/R e conservare una copia cartacea della ricevuta di invio e consegna della PEC/raccomandata A/R, da consegnarci al momento dell’effettiva proposizione del ricorso. Contattaci subito.
Ricorda: i termini di adesione sono ancora aperti. Non perdere questa occasione e ottieni ciò che ti spetta di dritto con il nostro aiuto.
Servizio online
Siamo una struttura organizzata per offrire un servizio online. Quindi risolvi il tuo problema comodamente da casa, senza stress e senza code! Ti basta raccontarci cosa ti è accaduto, pensiamo a tutto noi.
Il fondamento giuridico del ricorso professionale docenti supplenti brevi
L’art. 7 del CCNL 153/2001, che si applica al personale del comparto scuola, stabilisce il diritto alla retribuzione professionale per tutto il personale docente ed educativo, indipendentemente dal tipo di contratto o dalla tipologia di supplenza svolta.
Non vengono effettuate distinzioni tra contratti a tempo indeterminato e determinato o tra diverse tipologie di supplenze.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20015/2018, ha affermato che l’articolo 7 del CCNL 153/2001 deve essere interpretato alla luce del “principio di non discriminazione” sancito dalla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE.
Questo principio implica che la retribuzione professionale deve essere riconosciuta a tutto il personale docente ed educativo, senza fare distinzioni.
Ci occuperemo noi di propone il ricorso al giudice del lavoro, con l’assistenza di un nostro avvocato.
Come ti aiutiamo a vincere il ricorso retribuzione professionale docenti
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre 10 anni forniamo assistenza e tutela online (ciò significa che non avrai bisogno di fare file e perdere tempo con la burocrazia).
Se vuoi far valere i tuoi diritti e ottenere quanto ti spetta, puoi affidarti a noi.
Un nostro avvocato presenterà il ricorso con cui potrai ricevere la retribuzione professionale docenti che ti spetta.
Commenti