Risarcimento danni caduta marciapiede
Come richiederlo e ottenerlo
Vuoi richiedere un risarcimento danni per caduta sul marciapiede al Comune e cerchi assistenza per garantirti giustizia?
Noi siamo qui per aiutarti a ottenere quanto ti spetta, gestendo tutta la documentazione e la pratica in modo rapido ed efficace.
Come richiedere il risarcimento danni per caduta sul marciapiede
Se sei caduto a causa di un marciapiede in cattivo stato, una buca, una pavimentazione sconnessa o ghiaccio non rimosso, hai diritto ad essere risarcito.
Per richiedere il risarcimento danni per caduta sul marciapiede occorre presentare una lettera al Comune o all’ente responsabile della manutenzione del luogo.
Per procedere e garantirti un esito favorevole, possiamo gestire noi l’invio della lettera di risarcimento danni per caduta marciapiede, descrivendo l’incidente e allegando la documentazione raccolta.
Se non dovessimo ottenere risposta o il risarcimento venisse rifiutato, possiamo avviare una causa legale o una mediazione civile per tutelare i tuoi diritti.
Documenti utili per la richiesta di risarcimento caduta sul marciapiede
Per ottenere il risarcimento danni per caduta su un marciapiede, è fondamentale raccogliere e presentare una serie di documenti che dimostrino l’accaduto e le conseguenze subite e cioè:
- Verbale del pronto soccorso attesta le lesioni riportate e collega l’incidente alla caduta
- Documentazione medica, certificati, referti e ricevute delle cure ricevute, utili per quantificare il danno subito
- Foto e video del luogo dell’incidente che evidenziano irregolarità del marciapiede come buche, dissesti o ostacoli pericolosi
- Testimonianze e dichiarazioni di eventuali passanti o residenti che hanno assistito alla caduta e possono confermarne la dinamica.
Come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento per caduta sul marciapiede
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia pronti a difenderti.
Inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!)
- sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso
- otterrai il risarcimento danni che ti spetta.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per la tutela dei tuoi diritti.
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La responsabilità del Comune nel risarcimento per caduta su marciapiede
L’articolo 2051 del Codice civile stabilisce che chi ha in custodia un bene è responsabile per i danni che esso provoca, a meno che non dimostri che il danno sia stato causato da un evento imprevedibile e inevitabile, noto come caso fortuito.
Questo principio si applica anche alla manutenzione delle strade e dei marciapiedi: l’ente proprietario – generalmente il Comune per le aree urbane – o l’azienda incaricata della gestione e riparazione della strada devono garantire la sicurezza dei pedoni.
In particolare, il soggetto responsabile è tenuto a mantenere il marciapiede in condizioni adeguate, prevenendo situazioni di rischio e intervenendo tempestivamente per riparare danni o segnalare eventuali pericoli.
Se questi obblighi non vengono rispettati e una persona subisce un danno a causa di buche, crepe o altri difetti del marciapiede, l’ente gestore può essere ritenuto responsabile e obbligato a risarcire il danno.
Risarcimento caduta marciapiede: entro quanto chiederlo
Secondo quanto previsto dalla legge, il termine per richiedere il risarcimento danni a seguito di una caduta su un marciapiede è di 5 anni dalla data dell’incidente. Trascorso questo periodo, il diritto a ottenere il risarcimento si prescrive e non sarà più possibile avanzare alcuna richiesta nei confronti dell’ente responsabile.
È quindi fondamentale agire tempestivamente, raccogliendo subito le prove necessarie, come documentazione medica, testimonianze e fotografie del luogo del sinistro.
Inoltre, avviare la pratica in tempi brevi consente di evitare eventuali contestazioni da parte dell’ente gestore, che potrebbe eccepire la mancanza di prove aggiornate sulla pericolosità dell’area al momento dell’incidente.
Come viene calcolato il risarcimento danni caduto
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32373 del 22 novembre, ha chiarito che il danno biologico subito da un pedone a seguito di una caduta su un marciapiede non può essere risarcito secondo i criteri previsti dal Codice delle assicurazioni (D.Lgs. 209/2005), applicabili solo agli incidenti stradali.
Di conseguenza, la determinazione dell’importo risarcibile deve seguire le regole del diritto comune, anziché le Tabelle di Milano, utilizzate generalmente per quantificare i danni derivanti da sinistri stradali. Questa interpretazione è stata confermata anche dalla Cassazione nella sentenza n. 4509/2022.
La Suprema Corte ha inoltre precisato che, pur potendo il danneggiato fare riferimento alle tabelle per la quantificazione del danno non patrimoniale, non è tenuto a presentarle obbligatoriamente in giudizio.
Sebbene tali strumenti non abbiano valore di legge, vengono frequentemente utilizzati dai tribunali come parametro di riferimento per garantire uniformità nelle decisioni, come confermato dalle sentenze n. 33005/2021 e n. 20292/2022.
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