Termine impugnazione sanzione disciplinare giudice lavoro
Quando contestare
Conoscere il termine impugnazione sanzione disciplinare giudice lavoro è essenziale per agire tempestivamente contro una misura ingiusta per il lavoratore.
Nell’articolo ti spieghiamo quando occorre procedere alla contestazione e soprattutto come ti assistiamo per tutelare i tuoi diritti.
Termine impugnazione sanzione disciplinare: quando contestare
Pe l’impugnazione della sanzione disciplinare i termini di prescrizione nel rito speciale del lavoro, decorrono dalla data di comunicazione della sanzione stessa.
Il termine per contestare e di 60 giorni e decorre dalla data di comunicazione della stessa al lavoratore.
Successivamente, l’azione legale vera e propria, attraverso il ricorso al giudice del lavoro, deve essere promossa entro 180 giorni dalla comunicazione della contestazione.
Questo termine è fondamentale per non perdere il diritto di far valere le proprie ragioni.
Nel caso di sanzioni conservative, come il richiamo scritto, la multa o la sospensione, il lavoratore può avviare la contestazione direttamente con ricorso al tribunale del lavoro competente.
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Tipologie di sanzioni disciplinari nel rapporto di lavoro
Le sanzioni disciplinari nel contesto del lavoro subordinato si distinguono in sanzioni conservative e sanzioni espulsive.
Le prime includono misure meno gravi, come il rimprovero verbale o scritto, la multa e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione.
Le seconde, invece, consistono nel licenziamento disciplinare, che comporta la cessazione del rapporto di lavoro.
In entrambi i casi, è fondamentale il rispetto della procedura prevista dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970): una contestazione tempestiva e specifica dell’addebito e la garanzia del diritto di difesa del lavoratore sono requisiti essenziali per la validità della sanzione.
Modalità e termine impugnazione giudiziale sanzione disciplinare
Le sanzioni conservative possono essere impugnate direttamente dinanzi al giudice del lavoro, senza necessità di procedimenti conciliativi o arbitrali preventivi.
L’azione va promossa con ricorso ex art. 414 c.p.c. presso il Tribunale competente per territorio. Per rispettare i termini di impugnazione, è sufficiente che il lavoratore invii entro 60 giorni una lettera, anche non giudiziale, per manifestare la propria opposizione alla sanzione.
A tale atto deve seguire, entro 180 giorni, l’avvio della causa giudiziaria, pena la decadenza dal diritto a contestare la misura.
Effetti della mancata impugnazione
Secondo la giurisprudenza, la mancata impugnazione nei termini non equivale ad accettazione della sanzione, ma impedisce l’attivazione del rimedio giudiziale.
Tuttavia, l’illegittimità della sanzione potrà eventualmente essere fatta valere in un secondo momento, qualora sia connessa a provvedimenti successivi, come un licenziamento che si fonda su precedenti contestazioni disciplinari.
Per questo motivo, è consigliabile valutare con attenzione l’opportunità di impugnare anche sanzioni apparentemente lievi, per prevenire conseguenze più gravi nel tempo.
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