Datore di lavoro chiede di lavorare in malattia
Difenditi subito: ecco cosa fare
Quando il datore di lavoro chiede di lavorare in malattia, si verifica una grave violazione dei diritti del lavoratore. Chi è assente per motivi di salute ha il diritto di curarsi, riposarsi e guarire senza pressioni o richieste indebite da parte dell’azienda.
Se ti trovi in questa situazione, la nostra assistenza legale è completamente gratuita per te: ti aiutiamo a far valere i tuoi diritti senza anticipare spese.
Lavorare durante la malattia è illegale: cosa dice la legge e come interveniamo
La legge italiana è molto chiara: durante un periodo di malattia certificata, il lavoratore ha diritto all’astensione dal lavoro per motivi di salute. Chiedere a un dipendente di lavorare in malattia è una condotta illegittima, che può configurare:
- Mobbing o pressione psicologica, se ripetuta o accompagnata da minacce
- Violazione del diritto alla salute, tutelato dalla Costituzione
- Abuso da parte del datore di lavoro, sanzionabile anche a livello disciplinare e penale.
In particolare, se le richieste arrivano in forma scritta (email, messaggi, telefonate registrabili), rappresentano prove concrete di un comportamento scorretto che può essere denunciato.
Come ti tuteliamo concretamente:
- Raccolta e analisi delle prove (messaggi, email, comunicazioni)
- Lettera di diffida al datore di lavoro redatta da un legale esperto
- Denuncia per mobbing o condotta antisindacale, nei casi più gravi
- Tutela della tua posizione lavorativa per evitare ritorsioni
- Supporto psicologico e legale, se necessario
- Il nostro servizio è senza costi per il lavoratore: ci facciamo carico noi di tutte le spese, perché il tuo diritto alla salute e alla dignità viene prima di tutto.
Come ti aiutiamo
Il nostro team di consulenti e avvocati specializzati si occupa di tutto, passo dopo passo, garantendoti un’assistenza completa e gratuita.
Dopo la tua segnalazione:
- Riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (verifica anche la cartella spam o promozioni)
- Sarai contattato da un consulente dedicato, che ti spiegherà ogni fase dell’assistenza legale.
I vantaggi per te
- Assistenza legale gratuita e professionale
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Lavorare da casa durante la malattia: si può?
In alcuni casi, soprattutto per chi svolge attività da remoto, il datore di lavoro può “suggerire” di lavorare da casa anche in malattia, magari minimizzando la situazione clinica (“tanto sei solo raffreddato”).
Ma attenzione: anche il telelavoro o lo smart working durante la malattia è vietato se il medico ha certificato l’inabilità temporanea al lavoro.
Accettare di lavorare mentre si è in malattia espone il lavoratore a gravi rischi, incluso il possibile decadimento dell’indennità INPS, poiché si contraddice lo stato di malattia attestato dal certificato medico.
Pressioni psicologiche e ricatti velati: quando scatta il mobbing
Frasi come “Se non lavori, non ti rinnovo il contratto”, “Qui servono persone serie, anche se stanno poco bene”, o richieste insistenti durante il periodo di malattia, possono rientrare nel perimetro del mobbing o della condotta persecutoria.
Questo tipo di atteggiamento non solo mina la salute mentale del lavoratore, ma può configurare vere e proprie responsabilità legali per il datore di lavoro, con risarcimenti previsti per danno biologico, morale e da stress.
Controlli del datore di lavoro e certificato medico: cosa è lecito?
Il datore di lavoro non può sindacare o contestare la validità di un certificato medico di malattia. Solo l’INPS o il medico fiscale possono verificare lo stato di salute durante le fasce di reperibilità. Se un’azienda contesta arbitrariamente l’assenza per malattia o minaccia provvedimenti disciplinari, sta violando la normativa e può essere denunciata per comportamento antisindacale.
Il certificato è un documento ufficiale che attesta la tua impossibilità a lavorare: non sei tenuto a giustificarti ulteriormente.
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