Cambio gestore gas senza consenso
Cosa fare per evitare le truffe
Il cambio gestore gas senza consenso è uno dei problemi più frequenti che ci viene segnalato dagli utenti.
Nell’articolo ti spieghiamo come viene posta questa truffa e cosa fare se ne rimani vittima.
Inoltre, se cerchi assistenza per tutelarti, noi siamo qui per questo.
INDICE
Come avviene la truffa del cambio gestore gas senza consenso
Il cambio del gestore gas senza consenso si verifica tramite artifici e inganni, comunemente attuati attraverso:
- truffe telefoniche: truffatori, fingendosi operatori di call center, chiedono dati personali e il codice PDR (punto di riconsegna, essenziale per l’identificazione dell’utenza gas) per creare nuovi contratti senza autorizzazione
- truffe “porta a porta”: individui si presentano come rappresentanti di fornitori di gas, utilizzando false credenziali per convincere gli utenti a rivelare dati sensibili e informazioni sulle bollette
- truffe digitali (SMS o email): tramite messaggi ingannevoli, i truffatori inducono le vittime a fornire il consenso e informazioni personali attraverso link fasulli o promesse di sconti.
In questi casi è bene non divulgare mai il codice PDR, che corrisponde all’ubicazione fisica del contatore gas e permette l’identificazione dell’utenza.
Cosa fare contro la truffa del cambio gestore gas senza consenso
Basta un contatto telefonico, una visita inopportuna a domicilio o un consenso non intenzionale per avviare un nuovo contratto senza il consenso del cliente.
Con l’apertura del mercato libero dell’energia, le offerte commerciali da parte dei fornitori di elettricità e gas sono diventate più numerose, promosse attraverso varie forme di pubblicità (online, tramite call center, ecc.).
Tuttavia, se ricevi improvvisamente una fattura di chiusura dal tuo fornitore attuale e una nuova fattura da un altro fornitore, è probabile che sia avvenuto un cambio di gestore gas senza il tuo consenso.
Questo comporta il rischio di essere automaticamente abbonati a servizi più costosi senza averne fatto richiesta o averlo deciso consapevolmente.
In tali situazioni, se non hai autorizzato il cambio di gestore, è possibile contestarlo immediatamente.
Se invece hai acconsentito per errore e hai fornito i tuoi dati, hai il diritto di recedere dal contratto.
In entrambe le situazioni, noi possiamo fornirti l’assistenza che cerchi per risolvere il problema.
Come ti aiutiamo a risolvere il problema
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza ci mettiamo la faccia per aiutarti a contestare il cambio gestore gas avvenuto senza il tuo consenso, garantendoti una tutela professionale e sicura.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e si occuperemo di valutare la tua situazione e adottare la strategia migliore.
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Cosa dicono di noi
Recesso dal Contratto non richiesto
Hai due modi per recedere:
- il diritto di ripensamento che ti consente di annullare entro 14 gg il contratto stipulato fuori dai locali commerciali
- il disconoscimento della firma.
Se hai ricevuto una bolletta da parte di un fornitore che non conosci, ma non hai firmato nuovi contratti, possiamo richiedere l’annullamento del contratto non richiesto.
Come difendersi dai truffatori?
Il consiglio più importante che ci sentiamo di darti per evitare una truffa sul tuo contratto Gas, è di non dare mai i tuoi dati personali né fornire il tuo codice PDR senza esserti accertato di chi hai di fronte!
Nel caso in cui, invece, ti rendessi conto di essere già caduto in errore, niente paura, ti aiutiamo ad annullare il contratto.
Annullare il cambio di gestore energia non richiesto
Se sei finito in una situazione di contratto luce non voluto a causa di truffe o pratiche commerciali scorrette, c’è una via d’uscita.
Se rilevi il problema entro 10 giorni, puoi recedere dal contratto utilizzando il diritto di ripensamento, inviando una comunicazione tramite raccomandata, fax, email o altri metodi specificati dal fornitore.
Per situazioni in cui il cambio è già effettivo e non si può più recedere, esiste una procedura di ripristino per tornare al precedente fornitore, istituita dall’ARERA.
Per avviare il processo, il nuovo contratto deve essere con un gestore aderente all’elenco ARERA.
Il consumatore deve contestare il nuovo contratto entro 40 giorni dalla ricezione della prima bolletta, inviando un reclamo al fornitore.
In caso di accoglimento:
- si può richiedere il ripristino al vecchio fornitor
- optare per non tornare al vecchio fornitore e procedere con la conciliazione o vie legali
- in ogni momento è possibile tutelarsi attraverso azioni legali.
Se il reclamo è respinto o ignorato, puoi rivolgerti a noi per risolvere bene.
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