Infortunio durante servizio militare
Il diritto al risarcimento
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Infortunio durante servizio militare e risarcimento
Chi indossa una divisa serve lo Stato con disciplina e onore. Ma anche lo Stato ha dei doveri verso chi lo rappresenta. Quando un militare subisce infortunio durante il servizio, e questo è riconducibile a una mancanza dell’Amministrazione, è possibile richiedere un risarcimento per responsabilità contrattuale ai sensi dell’art. 2087 c.c.
La relazione del CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) gioca un ruolo chiave per dimostrare il nesso tra servizio e patologia, consentendo di quantificare il danno biologico e morale.
I Tribunali, spesso, utilizzano le Tabelle del Tribunale di Milano per valutare l’invalidità e stabilire l’importo del risarcimento. In alcuni casi, il giudice può anche imporre all’Amministrazione di formulare un’offerta diretta al militare danneggiato.
La nostra esperienza concreta al fianco dei militari
Conosciamo bene le complessità legate al mondo militare e abbiamo già seguito con successo numerosi casi di risarcimento per danni subiti durante il servizio.
Interveniamo con una rete di professionisti legali pronti per assisterti, dalla raccolta documentale alla richiesta risarcitoria, fino al riconoscimento effettivo del danno.
Se hai subito un infortunio o hai sviluppato una patologia in servizio, non sei solo: affidati a chi ha già aiutato altri militari come te a ottenere giustizia. Ogni caso è unico, ma la legge è dalla tua parte – e noi lo siamo altrettanto.
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Forze Armate e infortuni sul lavoro: tra esposizioni a rischio e assenza di copertura INAIL
Chi presta servizio nelle Forze Armate è esposto a un livello di rischio lavorativo nettamente superiore rispetto ad altri settori.
Oltre ai pericoli propri dell’attività operativa, i militari possono trovarsi a contatto con sostanze altamente nocive, come l’amianto e l’uranio impoverito. In particolare, l’asbesto è stato ufficialmente riconosciuto come cancerogeno dall’ultima monografia dell’IARC.
Tuttavia, si tratta solo di una delle numerose minacce affrontate quotidianamente, come evidenziato anche dal quinto episodio dell’ONA TV, dedicato alle vittime del dovere e alla necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
Nonostante ciò, i militari e gli appartenenti alle Forze di Polizia non rientrano nel sistema di tutela previsto dal Testo Unico 1124/1965, che regola l’assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie professionali per i lavoratori civili.
Di conseguenza, non beneficiano delle coperture INAIL, ma hanno accesso a forme di tutela alternative e specifiche, previste dalla normativa di settore.
Infortuni in ambito militare: un sistema di tutela autonomo
Per garantire una protezione adeguata al personale in divisa, le tutele in caso di infortunio sul lavoro sono regolate dal d.p.r. n. 90/2010, ovvero il Testo Unico sull’ordinamento militare. Questo documento normativo rappresenta il riferimento principale per la gestione degli eventi traumatici sul lavoro nelle Forze Armate e di Polizia, e contiene disposizioni dettagliate sulle procedure da seguire.
Le segnalazioni e comunicazioni relative a infortuni devono essere inoltrate alla Direzione Generale della Sanità Militare, che gestisce anche la rete di medici legali interni incaricati della valutazione dei casi. La figura del medico legale militare interviene anche in situazioni non strettamente legate al servizio, per valutare la possibilità di rientro in servizio o per accertare ufficialmente l’entità del danno fisico o psichico.
In presenza di eventi particolarmente gravi, come stabilito dall’articolo 553 del d.p.r. 90/2010, viene avviata un’inchiesta formale interna da parte del corpo militare o di polizia competente, sia per lesioni personali che per danni materiali.
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