Licenziamento in maternità
È illegale, ecco come difenderti
Il licenziamento in maternità è un atto illegale e profondamente ingiusto. Nessuna donna dovrebbe temere di perdere il lavoro solo perché sta per diventare madre.
Con la nostra assistenza legale gratuita, potrai reagire in modo sicuro e ottenere giustizia, senza sostenere alcun costo.
Licenziamento in maternità: cosa dice la legge e come interveniamo
La legge italiana tutela in modo molto rigido la lavoratrice madre. In particolare, l’articolo 54 del D.Lgs. 151/2001 vieta qualsiasi forma di licenziamento dalla gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino, salvo rarissimi casi specifici (chiusura azienda, cessazione attività o giusta causa non legata alla maternità).
Eppure, molte donne continuano a subire:
- Pressioni per dimettersi “spontaneamente”
- Licenziamenti mascherati da fine contratto o riorganizzazione aziendale
- Esclusioni, demansionamenti e isolamento sul posto di lavoro.
Tutte queste situazioni sono illecite e possono essere contestate legalmente.
Come possiamo aiutarti
Il nostro team legale ti seguirà in ogni fase, con massima riservatezza, sensibilità e senza spese a tuo carico. Perché essere madre non deve mai diventare un motivo di discriminazione.
- Verifica gratuita della tua situazione contrattuale e lavorativa
- Impugnazione del licenziamento o della mancata proroga del contratto
- Assistenza completa nel ricorso legale e nei rapporti con l’Ispettorato del Lavoro
- Tutela della tua posizione lavorativa o richiesta di risarcimento danni
- Supporto anche in caso di dimissioni “indotte” o non volontarie
Dopo la tua segnalazione:
- Riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (verifica anche la cartella spam o promozioni).
- Sarai contattato da un consulente dedicato, che ti spiegherà ogni fase dell’assistenza legale.
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Dimissioni durante la maternità: quando sono valide e quando no
Molte lavoratrici subiscono pressioni per dare le dimissioni durante la gravidanza o dopo il parto, convinte che sia l’unica via per evitare problemi.
In realtà, la legge prevede che ogni dimissione presentata entro il primo anno di vita del bambino sia convalidata presso l’Ispettorato del Lavoro, proprio per evitare abusi o costrizioni. Se non c’è stata una convalida formale, le dimissioni possono essere considerate nulle.
Anche in caso di dimissioni già presentate, è possibile intervenire legalmente per tutelare la posizione della lavoratrice.
Reintegro e risarcimento: cosa può ottenere chi subisce un licenziamento illegittimo
Chi viene licenziata illegittimamente durante la maternità ha diritto a una tutela rafforzata rispetto agli altri casi. La legge prevede:
- Il reintegro immediato nel posto di lavoro
- Il risarcimento delle mensilità perse
- Il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali non versati
In alcuni casi, il riconoscimento del danno morale o discriminatorio
Ogni caso va valutato con attenzione, ma con il supporto di un legale esperto si può ottenere giustizia rapida e concreta.
Tutele economiche e contributive: la maternità è un diritto, non un privilegio
Durante il periodo di astensione obbligatoria o facoltativa per maternità, la lavoratrice ha diritto a specifiche indennità INPS e alla maturazione dei contributi utili per la pensione.
Inoltre, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Qualsiasi atto che ostacoli l’accesso alla maternità, che comporti una sospensione ingiustificata dello stipendio o che condizioni la lavoratrice a rientrare prima del tempo è contrario alla legge.
Se hai dubbi su permessi, congedi o pagamenti, possiamo aiutarti a verificare la tua posizione e agire subito per farla regolarizzare.
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