Molti contribuenti ricevono avvisi o cartelle TARI dopo anni, senza sapere se siano ancora validi.

Per capire se il pagamento è dovuto, occorre distinguere tra prescrizione e decadenza TARI, due istituti giuridici fondamentali previsti dal diritto tributario.

Il nostro team di consulenti e avvocati specializzati in tributi locali ti aiuta a verificare la legittimità della richiesta e a far valere i tuoi diritti in caso di atti notificati fuori termine.

Differenza tra prescrizione e decadenza della TARI

La prescrizione e la decadenza stabiliscono i limiti temporali entro i quali il Comune può accertare o riscuotere la TARI, ma hanno effetti diversi:

  • Decadenza: riguarda il termine entro il quale il Comune deve notificare l’avviso di accertamento. In base all’art. 1, comma 161, della Legge n. 296/2006, l’ente locale ha cinque anni di tempo per emettere e notificare l’avviso relativo alla tassa non pagata. Trascorso tale periodo, l’atto è nullo e non può più essere richiesto il pagamento
  • Prescrizione: riguarda il termine entro il quale può essere riscossa la tassa accertata. Ai sensi dell’art. 2948, n. 4, del Codice Civile, la TARI – come ogni tributo locale periodico – si prescrive in 5 anni dal giorno in cui il pagamento doveva essere effettuato.

Conoscere questa distinzione è essenziale per individuare atti tardivi o illegittimi e chiedere l’annullamento della somma dovuta.

 

Come ti aiutiamo a far valere i tuoi diritti

Ricevere un avviso o una cartella TARI fuori termine non significa dover pagare. Con la nostra assistenza:

  • analizziamo le date di riferimento per verificare prescrizione o decadenza;
  • predisponiamo l’istanza di autotutela per chiedere l’annullamento dell’atto illegittimo;
  • in caso di rigetto, ti assistiamo con un ricorso tributario presso la Commissione Provinciale competente.

Tutto questo in modo rapido, online e senza stress, offrendoti una tutela legale completa e personalizzata.

 

Tutto ciò online e sgravandoti da ogni pensiero!