Sei scatti sul TFS militari
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Se non hai ricevuto i sei scatti sul TFS militari, è importante agire tempestivamente per tutelare i tuoi diritti.
La nostra assistenza specializzata ti guida nel processo di valutazione gratuita del tuo caso e recupero di questi importi, aiutandoti a presentare ricorsi efficaci e a ottenere quanto ti spetta.
Come recuperare i sei scatti sul TFS militari
Il trattamento di fine servizio per i militari include sei scatti stipendiali che aumentano l’importo finale spettante al momento del congedo o del pensionamento.
Questi scatti, previsti dalla normativa vigente, spesso non vengono inclusi nel calcolo dall’INPS o dagli enti previdenziali, causando una riduzione ingiustificata del TFS.
Per questo motivo, è essenziale verificare la correttezza del calcolo e, se necessario, agire con un ricorso amministrativo o giudiziario.
Il nostro team di esperti è a tua disposizione per controllare i tuoi documenti, assisterti nella presentazione del ricorso e seguire l’intera procedura fino all’ottenimento del riconoscimento economico.
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Normativa di riferimento sul TFS militari
Il diritto ai sei scatti stipendiali sul TFS (Trattamento di Fine Servizio) per il personale militare trova fondamento nella Legge n. 335 del 1995, nota anche come riforma Dini, e in una serie di successive disposizioni e interpretazioni giurisprudenziali che hanno precisato i contorni applicativi del beneficio.
In particolare, la legge ha previsto che, ai fini del calcolo del TFS per il personale delle Forze Armate e dei Corpi di polizia ad ordinamento militare, debba essere considerata una maggiorazione di sei aumenti periodici in sede di cessazione dal servizio. Questa misura ha lo scopo di valorizzare economicamente l’intera carriera del militare, riconoscendogli un trattamento di fine servizio più elevato.
Tuttavia, non sempre l’INPS riconosce automaticamente questo diritto, soprattutto nei casi di cessazione anticipata o in presenza di ambiguità sulla qualifica del personale o sull’applicabilità della normativa. Ed è proprio in questi casi che il supporto di un consulente legale diventa fondamentale.
Calcolo del TFS e degli scatti stipendiali
Il calcolo del Trattamento di Fine Servizio per i militari è un’operazione delicata, in cui entrano in gioco più elementi: l’ultima retribuzione utile, l’anzianità di servizio utile e, appunto, gli scatti stipendiali maturati nel tempo. I sei scatti rappresentano un’aggiunta virtuale alla retribuzione, che viene applicata proprio in sede di cessazione per incrementare l’importo del TFS.
Tuttavia, è noto che in numerosi casi l’INPS ha omesso o calcolato erroneamente questi scatti, con conseguente liquidazione di un importo inferiore rispetto a quanto effettivamente dovuto. Tra i problemi più ricorrenti vi sono:
- Mancata applicazione degli scatti nel conteggio finale del TFS
- Calcolo basato su retribuzioni parziali o non aggiornate
- Esclusione ingiustificata di alcuni periodi di servizio rilevanti ai fini del beneficio.
Per questo motivo, è fondamentale procedere con una verifica analitica del prospetto di liquidazione e, se necessario, agire tempestivamente per il riconoscimento degli importi non corrisposti. Noi affianchiamo ogni militare in questa fase, analizzando i documenti, ricostruendo il calcolo corretto e, quando serve, proponendo ricorso per il recupero delle somme.
La nostra sentenza
Con la sentenza in esame, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso proposto da un appartenente alla Polizia Penitenziaria in quiescenza, riconoscendo il diritto all’inclusione dei sei scatti stipendiali nella base di calcolo dell’indennità di buonuscita, ai sensi dell’art. 6-bis del d.l. n. 387/1987. Il TAR ha respinto l’istanza di rinvio proposta dall’INPS, evidenziando l’assenza di “situazioni eccezionali” ai sensi dell’art. 73 c.p.a., e ha deciso la causa con sentenza semplificata ex art. 74 c.p.a., richiamando l’orientamento giurisprudenziale ormai consolidato in materia.
È stato precisato che il beneficio spetta anche in caso di cessazione dal servizio a domanda, a condizione del compimento di 55 anni di età e 35 anni di servizio utile, e che l’omessa indicazione degli scatti nel prospetto economico trasmesso dall’Amministrazione non preclude il riconoscimento del diritto.
Il Collegio ha inoltre chiarito che il superamento del termine previsto per la presentazione della domanda non comporta decadenza dal beneficio. Di conseguenza, è stato accertato il diritto del ricorrente al ricalcolo del TFS e condannata l’Amministrazione resistente alla relativa rideterminazione, con condanna alle spese di lite e rimborso del contributo unificato.
Leggi qui il testo completo della nostra sentenza.
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