Amministratore di sostegno e conto corrente cointestato
Diritti e limiti
Amministratore di sostegno e conto corrente cointestato, cosa può fare e cosa non può?
Nell’articolo ti spieghiamo quali sono i suoi diritti e limiti nell’utilizzo del conto.
Inoltre, se hai bisogno di assistenza per richiederne la nomina, noi siamo qui per aiutarti.
Amministratore di sostegno e conto corrente cointestato
L’amministratore di sostegno ha specifici poteri riguardo al conto corrente bancario del soggetto incapace, definiti nel decreto emesso dal giudice.
Il conto corrente in questi casi sarà vincolato, il che significa che solo l’amministratore potrà effettuare operazioni a nome dell’assistito, senza che sia necessario richiedere alcuna delega da parte dell’assistito.
L’amministratore dovrà firmare la documentazione bancaria specificando la sua qualità di Amministratore di Sostegno, come indicato nel provvedimento del Tribunale.
Cosa non può fare l’amministratore di sostegno
Esistono comportamenti severamente vietati per l’amministratore di sostegno sul conto corrente.
Egli, infatti, non potrà:
- prendere indebitamente, anche solo per un breve periodo, denaro appartenente al beneficiario
- prelevare somme dal conto corrente del beneficiario per coprire rimborsi spesa personali
Qualsiasi rimborso di spese anticipate può avvenire solo nell’interesse del beneficiario e deve essere preventivamente autorizzato dal giudice tutelare, allegando la documentazione che giustifica le spese sostenute.
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Regole di gestione delle spese e conto corrente
L’amministratore di sostegno, una volta ricevuta l’autorizzazione, è tenuto a gestire i pagamenti esclusivamente tramite un conto corrente intestato al beneficiario, evitando l’uso di contante. Questo approccio garantisce la tracciabilità di ogni transazione e facilita il processo di rendicontazione, in cui l’amministratore deve giustificare le sue azioni.
Tutti i rapporti bancari, inclusi i conti correnti, i depositi e i titoli, devono essere intestati esclusivamente al beneficiario. Se esistono rapporti cointestati, questi devono essere chiusi con una corretta suddivisione delle somme. Ogni tipo di investimento deve essere preventivamente autorizzato dal giudice tutelare, anche se l’amministratore ha il potere di disporre delle risorse.
È fondamentale che l’amministratore non anticipi alcuna somma al beneficiario, in particolare se quest’ultimo dispone già di proprie risorse economiche. Inoltre, l’amministratore deve garantire che ogni rapporto di lavoro, compreso quello con eventuali collaboratori familiari, sia regolarizzato tramite contratti conformi alla normativa vigente, eventualmente avvalendosi di assistenza di professionisti o enti come i patronati.
Amministratore di sostegno e online banking
Quando un amministratore di sostegno riceve l’autorizzazione del giudice per aprire un conto corrente e compiere operazioni bancarie, potrebbero comunque sorgere delle difficoltà, soprattutto riguardo all’uso dell’online banking. Infatti, molte banche incontrano difficoltà nell’autorizzare la gestione del conto tramite app o siti web, strumenti sempre più utilizzati per la gestione quotidiana delle finanze.
In diversi casi, le banche hanno rifiutato di consentire all’amministratore di gestire il conto tramite home banking, causando la necessità di interventi da parte del giudice tutelare per rilasciare le necessarie autorizzazioni.
Questa problematica è arrivata fino alla Corte di Cassazione, quando un giudice tutelare ha deciso di non concedere l’autorizzazione per l’uso dell’online banking, ritenendo che l’autorizzazione all’apertura del conto e alla gestione delle operazioni fosse sufficiente senza la necessità di estenderla all’uso di piattaforme digitali.
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