Come fare ricorso all’Inps
Ottieni l’invalidità
Come fare ricorso all’Inps se la domanda amministrativa per il riconoscimento dell’invalidità viene rigettata?
Nell’articolo ti spieghiamo in che modo possiamo procedere per tutelare i tuoi diritti e farti accedere ai benefici che ti spettano.
Come fare ricorso all’Inps per l’invalidità
Come fare ricorso all’Inps se la tua domanda di invalidità civile è stata respinta?
Occorre sapere che si dovrà agire entro sei mesi dalla comunicazione del rigetto.
Il ricorso va depositato presso il Tribunale del lavoro competente per territorio, ed è regolato dall’art. 445-bis del Codice di procedura civile.
Il procedimento richiede una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) preliminare, che costituisce il fulcro dell’intero iter: il giudice nomina un medico legale che esaminerà la documentazione sanitaria e valuterà le tue condizioni.
È fondamentale, quindi, allegare tutti i referti e le certificazioni mediche utili a dimostrare il grado di invalidità, oltre a eventuali provvedimenti precedenti.
Fin dall’inizio del procedimento, è necessario essere assistiti da un avvocato, che si occuperà sia del deposito del ricorso che del confronto con il CTU e, se necessario, con i legali dell’INPS.
Noi siamo pronti ad agire per tutelarti!
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- presenteremo ricorso all’Inps e otterrai il riconoscimento dell’invalidità.
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Come fare ricorso all’Inps per 104: art. 445-bis c.p.c.
Il procedimento giudiziario per il riconoscimento dell’invalidità civile è stato oggetto di una rilevante riforma con l’introduzione dell’art. 445-bis c.p.c., che ha previsto un meccanismo di accertamento tecnico preventivo obbligatorio.
Si tratta di una fase precontenziosa, finalizzata a cristallizzare gli elementi clinici della controversia mediante una consulenza tecnica d’ufficio (CTU), il cui esito può essere accettato o contestato dalle parti.
In assenza di contestazione, il giudice omologa il verbale della CTU con decreto, rendendolo esecutivo.
La documentazione medica
Uno degli aspetti più delicati della procedura è rappresentato dalla raccolta e produzione della documentazione sanitaria.
È essenziale che il ricorrente alleghi certificazioni aggiornate, referti specialistici, cartelle cliniche e ogni altro documento idoneo a comprovare la gravità della patologia e l’impatto funzionale residuato.
Un dossier incompleto o non coerente con i parametri tabellari utilizzati dai consulenti può compromettere l’esito del giudizio, anche in presenza di patologie effettivamente invalidanti.
La difesa tecnica e le strategie processuali
Affrontare un ricorso contro l’INPS senza una strategia difensiva solida può risultare inefficace.
L’avvocato, oltre a predisporre correttamente il ricorso, dovrà interagire con il consulente nominato dal giudice, fornendogli i chiarimenti necessari e segnalando eventuali omissioni nella valutazione.
In caso di esito negativo della CTU, è possibile proporre opposizione entro 30 giorni dalla comunicazione della relazione, dando avvio alla vera e propria fase contenziosa del giudizio.
La conoscenza approfondita delle normative e delle linee guida medico-legali è dunque imprescindibile.
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