Ricevere un avviso di pagamento per la tassa sui rifiuti dopo anni può creare confusione e preoccupazione. Non tutti sanno però che esiste anche la prescrizione Tari.

Il nostro team di consulenti esperti e avvocati specializzati è pronto ad aiutarti a capire se la richiesta è ancora valida o se, invece, puoi far valere il tuo diritto alla prescrizione.

Quando va in prescrizione la TARI

La TARI va in prescrizione in 5 anni. Ciò significa che, trascorso questo periodo dal momento in cui il pagamento doveva essere effettuato, il Comune non può più richiedere la tassa.

Il termine di prescrizione decorre dall’anno successivo a quello di riferimento della tassa (ad esempio, la TARI 2018 si prescrive al 31 dicembre 2023).

Ma come far valere la prescrizione?  Te lo spieghiamo subito!

 

TARI non pagata e prescrizione: cosa fare

Se hai ricevuto un avviso di accertamento o una cartella esattoriale TARI per anni ormai trascorsi, potresti non essere più tenuto al pagamento.

Tuttavia, la prescrizione non si applica automaticamente: è necessario farla valere presentando un’istanza di autotutela al Comune, chiedendo lo sgravio della somma.

Se il Comune non risponde o rigetta la richiesta, è possibile proporre ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni.

Per procedere ti basterà contattarci per ricevere assistenza e risolvere il problema.

 

Come ti aiutiamo

Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia pronti a difenderti.

Inviata la tua segnalazione:

  • riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!)
  • sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso
  • risolverai il problema senza stress.

Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per tutelarti.

 

Tutto ciò online e sgravandoti da ogni pensiero!