Come diventare amministratore di sostegno
Procedura e requisiti
Come diventare amministratore di sostegno e quali requisiti servono?
Nell’articolo ti spieghiamo qual è la procedura, come viene nominato un amministratore di sostegno e quali sono le sue funzioni.
Come diventare amministratore di sostegno
Per diventare amministratore di sostegno di una persona anziana, è necessario presentare una domanda formale chiamata “ricorso”, che rappresenta il documento ufficiale utilizzato per richiedere l’istituzione di questa figura a favore di chi ne ha bisogno.
Il ricorso deve essere correttamente redatto e completo di tutti i documenti necessari per la valutazione del caso.
È fondamentale includere una serie di informazioni dettagliate che consentano di valutare la richiesta in modo accurato.
Cosa serve per nominare un amministratore di sostegno
Per diventare amministratore di sostegno di un genitore anziano occorre allegare dei documenti alla domanda
Tra questi vi sono:
- La spiegazione dei motivi che giustificano la necessità di un amministratore di sostegno.
- Un resoconto chiaro degli eventi che hanno condotto a questa decisione
- La descrizione degli atti specifici per i quali si richiede l’intervento dell’amministratore
- I dati personali del soggetto proposto per ricoprire il ruolo di amministratore di sostegno
- Certificati medici che attestino la presenza di eventuali patologie invalidanti
- Eventuali dichiarazioni da parte dei familiari, che potrebbero manifestare il loro consenso o dissenso riguardo alla richiesta.
Questi documenti servono a presentare in modo completo il caso e a permettere l’analisi della necessità di questa figura di supporto.
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Requisiti per diventare amministratore di sostegno
Per diventare amministratore di sostegno, la persona deve essere considerata idonea dal Giudice a prendersi cura degli interessi e del benessere del beneficiario.
La designazione può avvenire tramite un atto volontario da parte del beneficiario stesso, dei genitori o attraverso un testamento.
Tuttavia, il Giudice può decidere di non accettare tale designazione se ritiene che la persona scelta non sia idonea, per esempio, a causa di conflitti o incapacità a garantire la protezione dell’interessato.
Se la designazione non è accettata, il Giudice Tutelare nomina un nuovo amministratore seguendo un ordine di priorità stabilito dalla legge: coniuge o convivente, genitori, figli, parenti fino al quarto grado, o rappresentanti di fondazioni e associazioni.
Queste ultime possono delegare un membro specifico dell’organizzazione per ricoprire il ruolo. È importante che la figura designata sia chiaramente identificabile per evitare responsabilità condivise e derivate.
Diventare amministratore di sostegno: le mansioni
Per comprendere appieno le mansioni dell’amministratore di sostegno, è utile fare riferimento alla richiesta formale presentata al giudice, nella quale vengono indicati gli ambiti di intervento.
Di solito, le principali responsabilità includono:
- Assistenza nella cura quotidiana del beneficiario
- Gestione del patrimonio, come la riscossione di pensioni, pagamento di affitti, tasse e bollette, e la gestione dei risparmi
- Redazione di un rendiconto annuale da presentare al giudice tutelare
L’attività dell’amministratore deve essere sempre documentata e verificabile, garantendo che ogni azione sia tracciabile e giustificabile.
Procedura per diventare amministratore di sostegno: il codice civile
In Italia, la figura dell’amministratore di sostegno è regolata dal Codice Civile, in particolare dall’articolo 409. Questo articolo definisce i casi in cui una persona può perdere la capacità di agire autonomamente, richiedendo la rappresentanza dell’amministratore di sostegno.
Il decreto di nomina suddivide gli atti in tre categorie:
- Atti che il beneficiario può compiere autonomamente (non espressamente previsti nel decreto).
- Atti che richiedono la rappresentanza esclusiva dell’amministratore di sostegno.
- Atti che necessitano dell’assistenza dell’amministratore di sostegno.
Qualsiasi atto compiuto senza il coinvolgimento dell’amministratore, se non autorizzato dal giudice tutelare, è annullabile.
Oltre ai diritti, l’amministratore di sostegno ha precisi doveri stabiliti nell’articolo 410 del Codice Civile. Deve:
- Tenere conto dei bisogni e dei desideri del beneficiario
- Informare sempre il beneficiario riguardo agli atti da compiere
- Comunicare al giudice tutelare se il beneficiario non è d’accordo sugli atti
- Rispettare la durata dell’incarico.
Queste indicazioni offrono una panoramica generale sui compiti e i doveri dell’amministratore di sostegno. Per maggiori dettagli o per presentare una domanda, è consigliabile rivolgersi agli uffici competenti, come quelli giuridici.
In quali casi si ricorre all’amministratore di sostegno
L’amministratore di sostegno è una figura istituita per tutelare i diritti e le finanze di persone che non sono più in grado di gestirle autonomamente, sia in modo temporaneo che permanente.
Si tratta di una misura delicata e di una decisione importante, che deve essere presa con molta attenzione. Una volta nominato l’amministratore di sostegno, la persona sotto tutela perde la capacità di prendere decisioni riguardanti la propria gestione patrimoniale e gli investimenti.
I principali casi in cui si ricorre a questa figura includono:
- Anziani con malattie degenerative
- Minori, quando i genitori non sono più in grado di assolvere adeguatamente le loro funzioni
- Persone con disabilità gravi
- Tossicodipendenti e alcolisti
Diverse categorie di persone possono richiedere questa misura, tra cui:
- La persona direttamente interessata, anche se minorenne
- I familiari entro il quarto grado di parentela (genitori, figli, fratelli, nonni, zii, cugini)
- Gli affini entro il secondo grado (cognati, suoceri, generi, nuore)
- Il coniuge o convivente
- Il pubblico ministero
- I servizi sociali
- Professionisti o volontari
- Il legale rappresentante di organizzazioni di volontariato
- Operatori socio-sanitari che non hanno in carico il beneficiario
- Un tutore o curatore di persone già sotto provvedimento di inabilità o interdizione
Questa procedura è regolata dalla necessità di una valutazione accurata del caso e richiede il coinvolgimento delle autorità competenti.
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