Secondo la pronuncia della Corte di Cassazione, la mancata raccolta dei rifiuti dà diritto a riduzioni tecniche della Tari, che sono regolamentate dalla legge e consentono una diminuzione dei costi per l’erogazione del servizio a vantaggio di tutti gli utenti interessati.

Nell’articolo ti spieghiamo come far valere tale diritto nel caso di mancato servizio e come presentare una diffida al Comune per ottenere la riduzione dell’imposta.

 

INDICE

Il diritto alla riduzione per mancata raccolta dei rifiuti

La situazione di emergenza legata al mancato smaltimento dei rifiuti da parte del Comune comporta automaticamente una riduzione della Tari fino al 40%.

Questo avviene indipendentemente dalla responsabilità effettiva del disservizio.

Se ad esempio, la colpa è attribuibile alla società di raccolta incaricata dal Comune, che potrebbe essere in sciopero o negligente nell’adempimento dei propri obblighi, il Comune stesso rimane responsabile nei confronti dei cittadini.

Secondo la legge attuale che disciplina la tariffa, si applica una riduzione non inferiore al 60% nel caso in cui venga offerto al contribuente un servizio insufficiente o inesistente a causa di 3 ragioni:

  • la distanza del punto di raccolta dei rifiuti è superiore a 300 metri in linea d’aria dalla residenza del contribuente
  • i cassonetti non sono in grado di contenere tutte le buste di spazzatura, il che comporta un accumulo di sacchetti ai margini della strada a causa della mancanza di contenitori adeguati
  • la frequenza della raccolta è insufficiente o inefficace, con gravi violazioni delle norme di riferimento.

Ogni volta che si verificano gravi disservizi nel servizio di raccolta dei rifiuti, è possibile ottenere uno sconto dell’80% sul pagamento dell’imposta rifiuti.

 

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La diffida al Comune per mancata raccolta rifiuti

Nel caso in cui la società responsabile della raccolta dei rifiuti non adempia al suo dovere, è possibile richiedere al Comune di intervenire, inviando una diffida formale.

Questa comunicazione deve essere trasmessa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o per posta elettronica certificata.

È consigliabile informare anche l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), richiedendo loro di effettuare controlli sulle aree interessate. Questo, al fine di verificare eventuali problemi di igiene o la presenza di roditori o altri animali indesiderati.

La diffida per mancata raccolta dei rifiuti solitamente include un termine di almeno 15 giorni entro cui l’Amministrazione deve adempiere alle sue responsabilità.

 

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L’esposto per mancata raccolta rifiuti e risarcimento danni

Nel caso in cui la diffida inviata al Comune non produca risultati soddisfacenti e il cittadino subisca danni come odori sgradevoli, presenza di animali randagi o un’aria irrespirabile, sarà possibile presentare un esposto presso la Procura della Repubblica.

Sarà compito della Procura valutare se sussistono eventuali reati.

È consigliabile per questo allegare, alla denuncia per mancata raccolta dei rifiuti, documentazione fotografica o video che testimonino l’emergenza rifiuti.

Oltre alle azioni legali penali, è anche possibile intraprendere un’azione civile per richiedere il risarcimento dei danni subiti.

Tuttavia, sarà necessario fornire prove concrete dei danni, come nel caso di chi vive vicino a un cassonetto e non può aprire le finestre a causa dell’aria inquinata.

Inoltre, è sempre possibile presentare una richiesta di riduzione della Tari (azione che si svolge nell’ambito amministrativo).

 

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Riduzione Tari solo con la prova del mancato servizio

Secondo la sentenza 5433/2023 della Corte di Cassazione, spetta al contribuente dimostrare che il servizio di raccolta dei rifiuti non è stato attivato correttamente al fine di beneficiare dello sconto sulla TARI previsto.

I giudici sottolineano che, una volta comprovata la mancata raccolta di rifiuti, lo sconto diventa obbligatorio, anche se non è previsto dal regolamento del Comune.

È importante ricordare che, in base all’art. 1, comma 656, della Legge 147/2013, la TARI può essere pagata al massimo al 20% nel caso in cui il servizio non venga svolto o sia carente.

Inoltre, la tariffa può essere ridotta ulteriormente in relazione alla distanza degli utenti dal punto di raccolta.