Riconoscimento sei scatti per i congedati a domanda
Come ottenerli
Sei scatti per i congedati a domanda: un beneficio economico che può aumentare la tua pensione ma che spesso non viene riconosciuto anche se è un tuo diritto.
Noi però possiamo valutare gratuitamente il tuo caso e fornirti l’assistenza necessaria per ottenere ciò che ti spetta per legge.
Cosa sono i sei scatti per i congedati a domanda
I sei scatti stipendiali sono un incremento retributivo calcolato sull’ultimo stipendio utile che può far aumentare la tua pensione.
È un diritto previsto per legge, ma spesso viene ignorato per chi si è congedato a domanda.
Ecco perché tanti ex appartenenti a Forze Armate (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e altri corpi) non hanno mai ricevuto ciò che spettava loro.
Parliamo di cifre che, nel tempo, possono valere decine di migliaia di euro.
Dunque, il diritto c’è, ma nessuno te lo concede spontaneamente!
Se non presenti una richiesta formale, nessuno muoverà un dito.
Ma c’è una buona notizia: puoi ancora agire, e noi siamo qui per aiutarti.
Come ottenerli se non ti sono stati riconosciuti
In caso di mancato riconoscimento dei sei scatti per i congedati a domanda è possibile agire attraverso un percorso strutturato.
Il primo passo è presentare una istanza formale all’amministrazione di appartenenza (o all’INPS), richiedendo l’applicazione del beneficio.
In caso di silenzio o risposta negativa, è possibile procedere con un ricorso al TAR o alla Corte dei Conti, sulla base della giurisprudenza favorevole.
L’assistenza legale in questo processo è fondamentale: conoscere i tempi, i documenti da allegare e le modalità corrette fa la differenza.
Ed è proprio qui che possiamo intervenire al tuo fianco, con competenza e risultati già ottenuti in numerosi casi simili.
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A chi spettano i sei scatti per i congedati a domanda
Puoi averne diritto se:
- Ti sei congedato a domanda, quindi volontariamente
- Hai maturato almeno 15 anni e 6 mesi di servizio effettivo
- Sei un ex militare, appartenente alle forze di polizia o altro corpo armato dello Stato
- A coloro che al momento del pensionamento avevano almeno 55 anni di età e 35 anni di servizio utile.
Questa interpretazione è stata più volte confermata da sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, che hanno stabilito l’illegittimità del diniego da parte dell’amministrazione o dell’INPS in casi conformi. È quindi essenziale verificare la propria posizione: molti hanno diritto al riconoscimento, ma non lo sanno.
Attenzione: Anche se sei in pensione da anni, potresti ancora aver diritto a questo riconoscimento.
Sono molti i casi che abbiamo vinto con ricorso anche il silenzio da parte dell’amministrazione.
Come funzionano i sei scatti per i congedati
I sei scatti sono un beneficio economico riconosciuto al personale militare e delle forze dell’ordine al momento del pensionamento.
Consistono in sei aumenti del 2,50% ciascuno, applicati sulla base stipendiale utile per il calcolo della pensione e del trattamento di fine servizio (TFS o buonuscita).
In termini pratici, possono generare un incremento rilevante della pensione mensile, oltre a un TFS più elevato. Il problema è che, in molti casi, questo diritto non viene riconosciuto automaticamente, soprattutto quando si tratta di congedo a domanda.
Ecco perché è fondamentale sapere se si rientra tra gli aventi diritto e, se necessario, attivarsi per farlo valere.
La normativa che regola i sei scatti
Il riferimento normativo principale per il riconoscimento dei sei scatti stipendiali è l’articolo 6-bis del Decreto Legge n. 387 del 1987, convertito nella Legge n. 472/1987.
Tale disposizione stabilisce che il personale militare ha diritto a sei aumenti periodici del 2,50% sulla base pensionabile, da applicarsi in sede di calcolo della pensione e del trattamento di fine servizio.
Originariamente previsti per i casi di cessazione dal servizio per limiti di età, inabilità o decesso, nel tempo l’interpretazione si è estesa anche ai congedati a domanda, purché in possesso di almeno 55 anni di età e 35 anni di servizio utile.
Questa evoluzione è stata resa possibile anche grazie all’intervento della giurisprudenza.
Le nostre sentenze
Riportiamo una delle nostre sentenza con cui abbiamo ottenuto l’accoglimento integrale del ricorso, e dove è stato riconosciuto il diritto dei ricorrenti al ricalcolo del trattamento di fine servizio con l’inclusione dei benefici economici previsti dall’art. 6-bis del D.L. n. 387/1987, convertito con modificazioni dalla legge n. 472/1987, come introdotto dalla legge n. 232/1990.
Nello specifico, il giudice ha accertato l’obbligo dell’Amministrazione di rideterminare l’indennità di buonuscita includendo i sei scatti stipendiali nella base di calcolo, e ha condannato la stessa Amministrazione al pagamento delle somme aggiuntive spettanti ai ricorrenti, comprensive di interessi e rivalutazione fino all’effettivo soddisfo.
Si tratta, dunque, di una decisione favorevole che conferma in pieno le ragioni dei ricorrenti.
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