È possibile richiedere il rimborso interessi auto a rate che tanti consumatori aspettavano da tempo?

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha condannato le società finanziarie dei principali costruttori automobilistici.

Secondo l’ente per la tutela dei consumatori, le case automobilistiche avrebbero dato vita a una sorta di cartello con l’obiettivo di porre fine a qualsiasi tipo di concorrenza tra i diversi piani di finanziamento offerti per l’acquisto di auto a rate.

Vediamo, nel dettaglio, cos’è un cartello in ambito economico, cosa è accaduto, quali sono le società automobilistiche coinvolte e le relative società captive.

 

 

Il cartello e il rimborso interessi auto a rate

Innanzitutto, ancor prima di affrontare il tema del rimborso interessi auto a rate, è opportuno far chiarezza su cosa, in economia, si intende per cartello.

Inoltre, ci soffermeremo brevemente sul ruolo delle captive bank.

Il cartello di imprese costituisce un accordo di durata temporanea tra imprese concorrenti per ridurre il grado di concorrenza sul mercato.

In parole povere, le imprese si accordano per adottare comportamenti e strategie comuni.

Grazie al cartello, le imprese massimizzano i profitti a scapito degli acquirenti finali e conquistano posizioni di mercato così importanti al punto da contrastare le altre imprese al di fuori del cartello e/o da scoraggiare l’ingresso sul mercato di eventuali nuovi produttori.

Con il cartello, pur essendo indipendenti le une dalle altre, le imprese si comportano come fossero parte di un monopolio. Il cartello di imprese è spesso vietato negli ordinamenti giuridici dalle normative antitrust poiché limita la competizione tra le imprese.

 

Il rimborso interessi auto a rate e le captive bank

Chi vuole richiedere il rimborso degli interessi sulle auto a rate, oggi, ha certamente avuto a che fare anche con le cosiddette captive bank.

Si tratta di società finanziarie create da case automobilistiche per offrire finanziamenti auto a coloro che desiderano acquistarla.

Oltre all’obiettivo di remunerazione dei finanziamenti concessi, queste società si prefiggono di spingere le vendite dei modelli della casa madre.

L’utilità apparente delle banche captive risiederebbe nella possibilità di ottenere benefici fiscali attraverso la deducibilità dei costi e di pagare, in tal modo, un minor costo a parità di servizi richiesti.

 

Cosa sapere prima di richiedere un rimborso interessi

La spiacevole vicenda che adesso consente la possibilità di rimborso interessi auto a rate riguarda proprio le captive bank condannate lo scorso 9 gennaio dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Si tratta di un periodo di tempo compreso tra il 2003 ed il 2017 ed è stata applicata una maxi multa da 678 milioni di euro.

Violando le leggi della concorrenza e del libero mercato, le società captive avrebbero arrecato un consistente danno per i consumatori che si sono ritrovati, proprio tra il 2003 e il 2017, a dover pagare tassi d’interesse sensibilmente più elevati.

In presenza di una concorrenza leale, le case automobilistiche avrebbero praticato prezzi più concorrenziali.

Le società incriminate sono:

  • BMW AG, Daimler AG, FCA Italy S.p.A., Ford Motor Company, General Motors Company, Renault, Toyota Motor Corporation, Volkswagen AG.

Le finanziarie ad esse collegate sono:

  • Banca PSA Italia S.p.A., Banque PSA Finance S.A., Santander Consumer Bank S.p.A.; BMW Bank GmbH; Mercedes Benz Financial Services Italia S.p.A., FCA Bank S.p.A.,  CA Consumer Finance S.A., FCE Bank Plc., General Motor Financial Italia S.p.A., RCI Banque S.A., Toyota Financial Services Plc., Volkswagen Bank GmbH.

 

A quanto ammonta il rimborso interessi auto a rate

In base a quanto previsto dall’art.1 del d.lgs. n. 3 del 2017 (“Azioni per il risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri e dell’Unione europea”), è possibile richiedere un rimborso interessi auto a rate pari al sovraprezzo sugli oneri e costi finanziari ingiustamente versati a causa del sistema perpetuato dalle società automobilistiche.

La quota dipende ovviamente dal capitale finanziato e dal tasso applicato al momento della stipula.

Noi, abbiamo fatto delle simulazioni. Per chi ha acquistato una Fiat Punto 1200 nel 2012 stipulando un finanziamento da 48 mesi con FCA Bank, ad esempio, la quota di interessi è stata pari a 1.894 euro.

A chi invece nello stesso anno ha scelto una Polo 1200 Volkswagen Financial ha fatto pagare 2.076 euro di interessi su un prestito da 48 mesi.

Per quanto riguarda il range di interessi si può andare da un minimo di 539,39 euro versati per l’acquisto di una Ford Fiesta MCA 1.2 60 cv 5 porte benzina per finanziamenti erogati da FCE Bank Ford Credit e si arriva ai 1409,08 euro per un prestito concesso da Mercedes Benz Financial Services Italia a fronte dell’acquisto di una Classe A 160 CDI Automatic Night Edition.

 

AGGIORNAMENTO: Le sanzioni applicate dall’Antitrust sono state impugnate dalle banche in questione dinnanzi il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale).

A novembre 2020, le decisioni dell’AGCM sono state ribaltate, facendo sì che l’Antitrust avesse torto nell’irrogare la sanzione.