Riconoscimento vittime del dovere Carabinieri
Come fare
Il riconoscimento come vittima del dovere Carabinieri nonostante sia un dovere dello Stato molto spesso non rende giustizia a chi con coraggio ha difeso la collettività.
Per fortuna a tutto c’è rimedio e di fronte a un diniego ingiustificato siamo pronti a valutare gratuitamente il caso e far riconoscere i diritti negati.
Definizione di vittima del dovere nella Carabinieri
- servizi di ordine e sicurezza pubblica
- vigilanza su infrastrutture civili o militari
- operazioni di soccorso e assistenza
- tutela della pubblica incolumità
- missioni internazionali anche prive di carattere di ostilità.
Nonostante la normativa sia chiara, il riconoscimento di questo status non è sempre automatico e può essere respinto senza una motivazione adeguata.
Ma non rassegnarti a un diniego: è possibile contestarlo e ottenere giustizia.
Come ottenere il riconoscimento vittime del dovere
Il percorso per ottenere il riconoscimento come vittima del dovere inizia con la raccolta accurata di tutti i documenti necessari: ordini di servizio, relazioni operative, certificazioni mediche e ogni elemento utile a dimostrare il legame tra l’attività svolta e il danno subito.
Ti accompagneremo in ogni fase del procedimento, dalla preparazione della documentazione fino all’invio dell’istanza alle autorità competenti.
Grazie alla nostra esperienza e al ruolo che svolgiamo come associazione a tutela dei cittadini, offriamo un’assistenza completa, anche in caso di diniego iniziale.
Non ci fermiamo davanti a un rifiuto: continuiamo a sostenere la tua causa attraverso ricorsi e azioni legali, perché crediamo fermamente che la verità, sostenuta da prove concrete, debba essere riconosciuta.
Le numerose decisioni favorevoli ottenute nel tempo dimostrano che la giustizia, se ben supportata, può prevalere.
I vantaggi per te
- Valutiamo gratuitamente il tuo caso
- Ci occupiamo di tutto noi
- Ti facciamo ottenere il riconoscimento dello status, che ti è stato negato.
Tutto ciò online e sgravandoti da ogni pensiero!
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo: guarda i risultati che otteniamo.
PARLACI DEL TUO CASO
Giudice competente per controversie sul riconoscimento delle vittime del dovere
In caso di controversie legate al riconoscimento dello status di vittima del dovere, il giudice competente è quello del lavoro. Anche se si tratta spesso di dipendenti pubblici o soggetti equiparati, la legge riconosce a chi ha i requisiti (o ai familiari superstiti) un vero e proprio diritto soggettivo, non un semplice interesse legittimo.
Questo significa che la Pubblica Amministrazione non ha margini di discrezionalità: deve procedere all’erogazione delle provvidenze, quando ne ricorrono i presupposti.
Essendo un diritto a carattere prevalentemente assistenziale – e non strettamente legato al rapporto di lavoro – la competenza spetta quindi al giudice ordinario, nella sua funzione di giudice del lavoro e dell’assistenza sociale (Cass., Sez. Un., n. 23300/2016).
Quali benefici spettano alle vittime del dovere
A chi viene riconosciuto lo status di vittima del dovere – o ai suoi familiari – spettano una serie di agevolazioni economiche e assistenziali previste dalla legge. Tra i principali benefici:
- Un indennizzo di circa 2.000 euro per ogni punto di invalidità riconosciuta (in caso di decesso si considera il 100%);
- Un assegno vitalizio mensile, non soggetto a tassazione, se l’invalidità è pari o superiore al 25%;
- Due annualità di pensione (inclusa la tredicesima) a favore dei superstiti;
- Il diritto a supporto psicologico;
- L’esenzione totale dalle spese mediche e farmaceutiche.
Tempistiche riconoscimento status vittima del dovere
La domanda per il riconoscimento dello status può essere presentata dalla vittima, dai familiari superstiti, dal convivente o, in mancanza, da parenti prossimi anche non conviventi.
La competenza varia a seconda del soggetto:
- Ministero dell’Interno per Forze di Polizia, Carabinieri, GdF, Polizia Locale
- Ministero della Difesa per gli altri militari
- Dipartimento dei Vigili del Fuoco per i VV.F.
- Amministrazione di appartenenza per gli altri pubblici dipendenti.
Contrariamente a quanto sostenuto da alcune amministrazioni, non esiste un termine di prescrizione rigido: numerose sentenze hanno confermato che i benefici possono essere richiesti anche oltre i 10 anni dall’evento, con effetti retroattivi dalla data della domanda.
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