Phishing Poste Italiane
Come ottenere il rimborso
Sei stato vittima di Phishing con Poste Italiane ma ti è stato negato il diritto al rimborso delle somme ingiustamente prelevate?
Sei nel posto giusto, perché siamo un’associazione di consumatori e se ti fai rappresentare da noi la storia cambia:
- non sarai più da solo
- la tua voce avrà eco.
Raccontaci il tuo caso e noi ci impegniamo ad aiutarti per far valere i tuoi diritti.
Il rimborso per phishing Poste Italiane
Il phishing è un tipo di frode che coinvolge truffatori i quali, impersonando entità fidate come banche o servizi online, ingannano le vittime inducendole a rivelare informazioni personali e sensibili, quali numeri di carta di credito, codici di accesso o PIN.
Il truffatore utilizza poi questi dati per accedere illegalmente a conti finanziari o effettuare transazioni fraudolente.
Quando un cliente di Poste Italiane ne rimane vittima e subisce un furto di dati che porta a perdite finanziarie, sorge il diritto al rimborso.
Ciononostante, ci pervengono diverse segnalazione di utenti che si vedono negare questo diritto.
Per questo motivo ci siamo adoperati per tutelare i clienti che subiscono queste ingiustizie.
Tutto ciò online e senza pensieri!
Ottieni il rimborso
I vantaggi per te
Per raggiungere il risultato, i nostri avvocati si occuperanno di presentare un reclamo alle Poste al fine di farti erogare il rimborso di quanto ti è stato sottratto dai truffatori.
Col nostro sostegno, ti garantisci:
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!
Il caso Poste Italiane
Il caso recente riguardante Poste Italiane ha messo in luce una truffa orchestrata tramite un SMS che apparentemente proveniva dall’azienda stessa.
Le vittime hanno riferito che il messaggio si integrava automaticamente nella chat degli SMS precedenti da Poste Italiane, il che non ha sollevato sospetti.
Questo SMS, però, faceva parte di un inganno più ampio che ha portato al furto di fondi da numerosi conti correnti.
Il messaggio incriminato sollecitava un’azione immediata, avvisando di una transazione sospetta di 284 euro (o altre somme) e invitando a cliccare su un link per annullarla.
Tale link conduceva a una pagina falsa, simile a quella ufficiale di Poste Italiane, dove venivano richiesti i dati di accesso bancario e il numero di telefono per bloccare il presunto bonifico.
In realtà, i truffatori usavano queste informazioni per contattare le vittime, confermare i PIN di sicurezza e dirottare fondi verso i loro conti.
Quando e come procedere per il rimborso
L’assenza di una regolamentazione chiara per i rimborsi crea incertezza e disuguaglianza per le vittime, spesso anziane o non completamente autonome.
I casi di frode sono frequenti e la giurisprudenza al riguardo è ambigua.
Le decisioni della Cassazione e dell’Arbitro Bancario Finanziario variano notevolmente; secondo la normativa, la banca può negare il rimborso solo se può dimostrare di aver adottato adeguate misure di sicurezza e se il cliente ha commesso dolo, frode o colpa grave.
Nel caso del phishing, il cliente può essere considerato responsabile per colpa grave solo se fornisce volontariamente i dati necessari per la frode.
Come difendersi dalle truffe online e in app
I principali pericoli riguardano i tentativi di terze parti di ottenere i tuoi dati riservati, come informazioni sulla carta di pagamento, credenziali di accesso, password e codici di autenticazione, attraverso inganni o trucchi.
È importante ricordare che né Poste Italiane S.p.A. né PostePay S.p.A. richiedono mai, in nessun modo (tramite email, SMS, chat sui social media, call center, ufficio postale o per la prevenzione delle frodi), le tue credenziali di accesso al sito www.poste.it o alle loro app, i dettagli delle tue carte di pagamento (PIN, numero di carta e CVV), o i codici segreti per autorizzare le operazioni (come il codice posteid o le One Time Password ricevute via SMS).
Non ti sarà mai richiesto di effettuare transazioni in risposta a presunti problemi di sicurezza sul tuo conto o sulla tua carta, né ti sarà chiesto di recarti in un ufficio postale o in un ATM per farlo. Se qualcuno, fingendosi un operatore di Poste Italiane o PostePay, ti chiede le informazioni sopra citate, puoi essere certo che si tratta di un tentativo di frode, quindi non fornirle a nessuno.
Come inviare una segnalazione
Il Gruppo Poste Italiane promuove l’adozione della cultura della legalità e, a questo scopo, mette a disposizione specifici canali per facilitare la segnalazione e il trattamento di comportamenti illegali o sospetti, nonché irregolarità nelle operazioni aziendali.
Utilizzando il Portale Whistleblowing, è possibile denunciare atti scorretti o condotte che potrebbero violare le normative applicabili alle società del Gruppo Poste Italiane.
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