Prescrizione TARI 2016
Quando non pagare
Hai ricevuto un avviso o una cartella nonostante la prescrizione TARI 2016?
Potresti non essere più tenuto al pagamento. La legge stabilisce termini precisi di prescrizione quinquennale, oltre i quali il Comune perde il diritto di riscuotere la tassa.
Il nostro team di consulenti e avvocati esperti ti aiuta a verificare se la richiesta è legittima e a presentare le istanze necessarie per bloccare ogni pretesa illegittima.
Quando si prescrive la TARI 2016
La TARI 2016 si prescrive al 31 dicembre 2021, cioè dopo cinque anni dall’anno successivo a quello di riferimento.
Questo significa che, se entro tale data non ti è stato notificato un avviso di accertamento valido, il Comune non può più richiedere il pagamento della tassa.
È quindi importante controllare la data di notifica dell’avviso o della cartella: se avvenuta nel 2024 o successivamente, la TARI 2016 è prescritta e puoi far valere i tuoi diritti.
Per procedere e difendersi puoi richiedere la nostra assistenza e ottenere tutela.
Come ti aiutiamo
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia pronti a difenderti.
Inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!)
- sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso
- verifichiamo se il termine di prescrizione è decorso
- predisponiamo l’istanza di autotutela per chiedere l’annullamento della tassa
- in caso di rigetto, ti aiutiamo a presentare ricorso tributario entro i termini previsti.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per tutelarti.
Tutto ciò online e sgravandoti da ogni pensiero!
AFFIDATI A NOI
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!
TARI 2025 e tariffa puntuale: cosa cambia
Dal 1° gennaio 2025, la TARI sarà calcolata secondo il sistema della tariffa puntuale, che tiene conto della reale quantità di rifiuti indifferenziati prodotti.
Questo nuovo metodo, già in sperimentazione in diversi Comuni, premia i cittadini più attenti alla raccolta differenziata e mira a rendere la tassa più equa e trasparente.
La tariffa non si baserà più soltanto su superficie e numero di occupanti dell’immobile, ma anche sui dati di tracciamento dei conferimenti (ad esempio tramite tessere elettroniche o cassonetti intelligenti).
L’obiettivo è ridurre i rifiuti non riciclabili e responsabilizzare i contribuenti, introducendo un sistema “più paghi, più inquini”.
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