Retribuzione professionale docenti
Come ottenerla
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Cos’è la retribuzione professionale docenti
La retribuzione professionale docenti (RPD) è un compenso accessorio previsto dal CCNL Scuola destinato a tutti i docenti anche supplenti brevi e precari.
Spetta per ogni mese lavorato, sia a tempo indeterminato che determinato, e serve a retribuire il carico professionale oltre l’orario frontale.
Purtroppo, i docenti precari con supplenze brevi spesso ne sono stati esclusi ingiustamente, nonostante sentenze che ne riconoscono il diritto.
Come agire allora in questi casi per ottenere la retribuzione professionale docenti supplenti brevi?
Continua a leggere.
Il ricorso retribuzione professionale docenti
Se non hai ricevuto la retribuzione professionale docenti precari durante i tuoi periodi di supplenza breve o saltuaria, puoi recuperarla con un ricorso mirato al Giudice del Lavoro.
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Non aspettare che i termini scadano: difendi i tuoi diritti e recupera ciò che ti spetta.
Come ti aiutiamo
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La retribuzione professionale docenti: cosa dice la legge
La Retribuzione Professionale Docenti (RPD) è un compenso fisso e continuativo riconosciuto al personale docente in servizio a tempo indeterminato o con contratti annuali fino al 31 agosto.
Non si tratta di un pagamento legato a incarichi extra, ore aggiuntive o progetti particolari, ma di una voce stabile della retribuzione mensile.
Il riferimento normativo principale è l’articolo 7 del CCNL del 15 marzo 2001, che definisce una serie di compensi accessori per i docenti, suddivisi in tre fasce.
Inoltre, lo stesso articolo chiarisce che la RPD, al pari del compenso individuale accessorio, deve essere erogata per dodici mensilità, seguendo le modalità previste dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del 31 agosto 1999, articolo 25.
Importo della retribuzione professionale per i docenti
La Retribuzione Professionale Docenti (RPD) corrisponde a un compenso mensile aggiuntivo di circa 174,50 euro, pari a circa il 10% dello stipendio base.
Si tratta di un elemento retributivo fisso che dovrebbe comparire regolarmente nella busta paga dei docenti aventi diritto.
Nel caso in cui non sia stato corrisposto, è possibile presentare richiesta per ottenerne l’inclusione nello stipendio, oltre a recuperare le somme non percepite fino a un massimo di cinque anni precedenti, attraverso un’apposita procedura legale.
Come verificare se ti è stata riconosciuta la RPD
Per sapere se ti è stata effettivamente erogata la Retribuzione Professionale Docenti, è sufficiente consultare il tuo cedolino stipendiale.
Accanto alla voce “stipendio tabellare”, dovresti trovare anche la dicitura “Retribuzione Professionale Docenti” o “RPD”.
Se questa voce non compare, significa che non ti è stata accreditata e potresti avere diritto a richiederla, anche per gli anni passati.
Dal 2018, la Corte di Cassazione ha chiarito che escludere i supplenti brevi da questo compenso è illegittimo e viola il principio di parità di trattamento tra docenti a tempo determinato e indeterminato, sancito dal diritto europeo.
In altre parole, anche i precari devono essere trattati alla pari dei colleghi di ruolo e possono agire legalmente per recuperare quanto spetta loro.
Retribuzione Professionale Docenti a chi spetta
La Retribuzione Professionale Docenti (RPD) spetta a tutti i docenti assunti a tempo indeterminato e a quelli con contratti annuali fino al 31 agosto.
Tuttavia, anche i supplenti brevi e saltuari ne hanno diritto, secondo quanto stabilito dalla giurisprudenza italiana ed europea, che ha riconosciuto come discriminatoria l’esclusione di questi ultimi.
Nonostante ciò, in molti casi i docenti precari non la trovano nel cedolino stipendiale. In queste situazioni, è possibile ricorrere legalmente per ottenere non solo l’inserimento della RPD nello stipendio, ma anche gli arretrati fino a 5 anni.
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