Ottieni la restituzione buoni fruttiferi postali prescritti
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Il ricorso buoni fruttiferi postali prescritti è uno strumento che ti permette di ottenere la restituzione e il rimborso.
Noi, in quanto Associazione che si occupa di difendere i consumatori da oltre 10 anni, possiamo aiutarti a far valere i tuoi diritti e a recuperare quanto ti spetta.
Quando un buono fruttifero postale si considera prescritto
I buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio molto diffusi in Italia, emessi da Poste Italiane e garantiti dallo Stato.
Secondo la normativa vigente, il diritto al rimborso di un buono fruttifero postale si prescrive dopo 10 anni dalla data di scadenza. Trascorso questo termine, Poste Italiane può rifiutare il pagamento dell’importo maturato.
Dunque, è importante verificare sempre la data di scadenza indicata sul titolo e, nel caso in cui il buono sia scaduto, valutare le possibili azioni legali per far valere i propri diritti.
Come fare ricorso buoni fruttiferi postali prescritti
Poste Italiane ha l’obbligo di dare informazioni chiare sulle scadenze dei buoni fruttiferi.
Quello che però abbiamo rilevato dalle numerose segnalazioni ricevute, è che in molti casi questo principio è stato violato.
A seguito di tali situazioni, la legge ha disposto che se i risparmiatori non vengono informati con la consegna del Foglio Informativo Analitico di tutte le condizioni che interessano un investimento, questi avranno diritto al recupero dei buoni fruttiferi o ad un risarcimento per i danni subiti.
Inoltre, se si riscontrassero difficoltà nel recuperare i buoni postali, sarà possibile risolvere la questione attraverso l’ABF.
Come ti aiutiamo ad ottenere il rimborso dei buoni postali prescritti
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia pronti a difenderti.
Per avviare la procedura, potrebbero richiederti alcuni documenti come ad esempio la copia fronte-retro dei buoni fruttiferi postali che risultano prescritti.
Inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!) in cui ti illustreremo i vari passaggi della nostra assistenza
- sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso
- otterrai il rimborso dei buoni postali a cui hai diritto.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per la tutela dei tuoi diritti.
Tutto ciò online e senza pensieri!
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Cosa si intende per buoni fruttiferi postali
I buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio emessi dalla Posta Italiana, destinati a chi desidera investire una somma di denaro in modo sicuro e con rendimenti garantiti.
Questi buoni offrono tassi di interesse vantaggiosi e sono esenti da imposte sui redditi di capitale, rendendoli un’opzione popolare per risparmiatori a lungo termine.
Esistono diverse tipologie di buoni fruttiferi, che differiscono per durata, modalità di rendimento e condizioni di rimborso, offrendo così una certa flessibilità in base alle esigenze dell’investitore.
Che cos’è la prescrizione dei buoni fruttiferi postali
I buoni fruttiferi postali sono strumenti finanziari sicuri, garantiti dallo Stato Italiano, simili a obbligazioni a tasso fisso. Tuttavia, come qualsiasi diritto di credito, anche il tuo diritto al rimborso nei confronti di Poste Italiane si prescrive dopo 10 anni dalla scadenza del buono.
Ciò significa che se sono trascorsi più di 10 anni dalla data di scadenza del tuo buono, Poste può legittimamente rifiutarsi di pagare sia il capitale che gli interessi maturati.
Dunque, per evitare tali situazioni e rischiare di perdere i tuoi risparmi contattaci subito per una consulenza legale personalizzata.
La scadenza dei buoni fruttiferi postali
I buoni fruttiferi postali smettono di generare interessi alla loro data di scadenza finale. Ad esempio, se il tuo buono ha una durata di 30 anni, non maturerà più interessi dal 31° anno in poi.
Dal giorno della scadenza, hai 10 anni di tempo per richiedere il rimborso.
Se il tuo buono è già scaduto, vai subito all’Ufficio Postale per riscuoterlo. Anche se hai 10 anni prima che si prescriva, ogni giorno che passa è un guadagno perso, perché non maturano più interessi. Meglio agire tempestivamente!
Sanzione AGCM a Poste Italiane: Cosa cambia per i buoni fruttiferi postali prescritti
Il 4 novembre 2022, l’Autorità Garante Concorrenza e Mercato (AGCM) ha multato Poste Italiane con una sanzione di 1,4 milioni di euro per pratiche scorrette nel collocamento dei buoni fruttiferi postali, che poi si sono rivelati prescritti.
Tuttavia, questa decisione non ha impatti diretti sui consumatori con buoni fruttiferi già prescritti. La sanzione non elimina la necessità di rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) o al Tribunale per ottenere il rimborso di quanto dovuto.
Buoni fruttiferi postali: sentenza e diritto al rimborso
La Corte di Cassazione, con ordinanza del 13-06-2024, ha stabilito in ordine ai buoni fruttiferi postali prescritti, quanto segue “… I diritti dei titolari dei buoni fruttiferi postali si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi dieci anni dalla data di scadenza del titolo per quanto riguarda il capitale e gli interessi.. stabilendo.. “ con apposita delibera del consiglio di amministrazione, il rimborso dei crediti prescritti a favore dei titolari dei buoni fruttiferi postali che ne facciano richiesta..”
A norma dell’art. 10, comma 2, dello stesso decreto ministeriale, infine, “…le disposizioni recate dai commi 1 e 2 del precedente art. 8 si applicano anche alle serie dei buoni postali fruttiferi già emesse alla data di entrata in vigore del presente decreto, per le quali non si siano compiuti i termini di prescrizione previsti dalla normativa previgente…” (cfr. Corte di Cassazione, Ordinanza del 13-06-2024)
Le correzioni a penna dei buoni fruttiferi postali e la prescrizione
Alcuni uffici postali hanno creato confusione con i buoni fruttiferi postali, in particolare con quelli delle serie AA1 e AA2, emessi su moduli di vecchie serie come AF, AE o AD.
In questi casi, è difficile capire quali siano le condizioni applicabili, come il rendimento o la scadenza, a causa di correzioni fatte “a penna” sui buoni.
Queste modifiche potrebbero aver cambiato le scadenze e i tassi di interesse originali. Se ci sono informazioni contraddittorie sulla scadenza, è possibile chiedere a Poste Italiane il rimborso o un risarcimento.
Inoltre, se i buoni di altre serie presentano timbri della serie AF, è importante verificare come siano stati applicati, per capire se il cliente o le Poste abbiano ragione.
I timbri contraddittori con differenti date di scadenza
A volte sui buoni fruttiferi postali si trovano timbri con date di scadenza diverse, causati da errori dell’ufficio postale nell’apporre i timbri.
Un caso comune riguarda i buoni a termine sui quali viene apposto anche un timbro della serie Q.
In questi casi, il periodo di prescrizione inizia a contare dal 20° anno dall’emissione del buono. Ad esempio, se un buono ha un timbro della serie AD (che ormai è scaduto) e anche un timbro della serie Q, la prescrizione dovrebbe essere calcolata a partire dal 20° anno dalla data di emissione del buono.
Quindi, un buono emesso nel 1993 o negli anni successivi potrebbe essere ancora riscattabile, anche se Poste afferma il contrario.
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