Quando arriva l’accertamento fiscale
Cosa fare per contestarlo
Contestare un accertamento fiscale è possibile attraverso procedure ben definite, dando ai contribuenti modo di ottenere la nullità dell’atto o la riduzione della somma richiesta dall’Agenzia delle entrate.
Nell’articolo ti spieghiamo perché arrivano gli accertamenti e come possiamo aiutarti ad impugnarli.
INDICE
Quando arrivano gli accertamenti fiscali
Il processo di accertamento fiscale dell’Agenzia delle entrate è stato accelerato con i sistemi di controllo automatizzato.
Gli avvisi vengono emessi 2 o 3 anni dopo la scadenza dei termini non rispettati o prima in caso di omissione di versamenti relativi a tasse dichiarate.
L’Agenzia delle Entrate ha a disposizione un periodo di 5 anni per esaminare le dichiarazioni dei redditi presentate, 7 anni per le dichiarazioni omesse.
Se questi limiti temporali non vengono rispettati, è possibile contestare l’accertamento fiscale, perché invalido e può essere annullato dal giudice tributario.
Nullità e contestazione accertamento fiscale
Nelle situazioni di verifica diretta, il contribuente gode di specifiche protezioni anticipatorie.
Tra queste, vi è l’obbligo di avviare un processo di contraddittorio preventivo riguardo alle obiezioni sollevate nell’indagine fiscale.
Ciò significa che al contribuente deve essere data la possibilità di discutere e presentare le proprie argomentazioni a difesa nell’impugnazione dell’accertamento fiscale.
Queste dovranno essere considerate dall’ufficio delle imposte e non potranno essere trascurate.
In particolare, se l’avviso di accertamento viene emesso prima che siano trascorsi 60 giorni dalla consegna del verbale, esso è considerato nullo.
In tal caso, il contribuente ha il diritto di contestare l’avviso davanti al giudice tributario.
Come ti aiutiamo a contestare un accertamento fiscale
Se hai ricevuto un avviso di accertamento fiscale e vuoi contestarlo perché pensi ci siano degli errori, ti aiutiamo noi.
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre 10 anni forniamo assistenza e tutela online (ciò significa che non avrai bisogno di fare file e perdere tempo con la burocrazia).
I nostri avvocati godono di una spiccata competenza nel settore e ti aiuteranno a verificare se ci sono i presupposti per impugnare l’avviso.
Non ti rimane che compilare il form sottostante…
Se invece vuoi ulteriori notizie inerenti l’argomento, vai in basso nella sezione per saperne di più.
Invia la tua segnalazione
Cosa dicono di noi
Accertamento fiscale e gli errori più comuni
La procedura di accertamento fiscale (D.P.R. n. 600/1973) può andare incontro a degli errori che possono essere suddivisi in due categorie:
- errori formali che includono violazioni di procedure, specialmente in relazione alla notifica dell’avviso. Ad esempio, se la consegna dell’atto è stata effettuata a persone diverse dal diretto interessato, o se si è verificata un’identificazione errata del destinatario della richiesta fiscale
- errori di natura sostanziale che riguardano la mancanza o l’insufficienza di motivazione nell’avviso di accertamento. È compito dell’Agenzia delle Entrate spiegare in modo dettagliato le ragioni alla base della richiesta fiscale nell’avviso di accertamento. In caso contrario, l’atto può essere annullato.
Come annullare un accertamento fiscale
E’ possibile eliminare l’accertamento fiscale seguendo 2 approcci distinti:
- ricorrendo all’autotutela e rivolgendosi direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso l’atto fiscale, al fine di richiedere una revisione della propria situazione e la riduzione o annullamento delle tasse richieste e/o delle sanzioni imposte
- presentando un ricorso presso la Corte di Giustizia tributaria di primo grado territorialmente competente.
In questo secondo caso, occorrerà elencare i motivi specifici che giustificano l’annullamento dell’avviso di accertamento.
Il ricorso contro un avviso di accertamento deve essere presentato entro 60 giorni dal momento della notifica dell’atto da contestare (con la data di notifica che costituisce prova).
Commenti