Accertamento articolo 36 bis
La procedura per il controllo automatico
L’accertamento articolo 36 bis è una procedura volta al controllo delle dichiarazioni presentate dal contribuente attraverso specifiche modalità.
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre dieci anni aiutiamo chi si rivolge a noi.
Contattaci e ti aiuteremo a risolvere eventuali errori dell’Amministrazione durante i controlli.
Cos’è l’accertamento 36 bis
L’accertamento articolo 36 bis è un confronto automatizzato tra i dati esposti nelle dichiarazioni dei contribuenti e i dati relativi a versamenti effettuati, crediti, detrazioni e deduzioni spettanti.
Con questa procedura l’Amministrazione procede a:
- correggere errori materiali commessi dal contribuente nella determinazione degli imponibili, delle imposte e nel riporto delle eccedenze
- ridurre le detrazioni e i crediti d’imposta indicati in misura superiore a quella prevista dalla legge
- controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti.
Come funziona l’accertamento articolo 36 bis
L’accertamento 36 bis viene effettuato annualmente su tutte le dichiarazioni presentate.
La procedura automatizzata deve avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo.
Il contribuente, in caso di errori commessi in sede di autoliquidazione delle imposte, riceverà una comunicazione dall’Amministrazione finanziaria.
Questo permetterà di evitare che gli stessi errori si ripresentino anche nella successiva dichiarazione.
Come ti aiutiamo in caso di accertamento 36 bis
La disciplina dell’accertamento 36 bis richiede particolari competenze e se hai avuto problemi puoi affidarti a noi.
Ti basta fare una segnalazione compilando il form sottostante.
Sarai ricontatto da un nostro avvocato esperto in tributi che valuterà il tuo caso per risolvere il problema.
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Modalità di pagamento dell’accertamento articolo 36 bis
Il saldo del debito dovuto per ravvedimento 36 bis può avvenire in rate trimestrali, ma questo decade in caso di mancato pagamento:
- della prima rata entro i 30 giorni dal ricevimento della comunicazione
- di una rata (diversa dalla prima) entro il termine di pagamento di quella successiva.
Nell’ipotesi in cui il contribuente non dovesse pagare le somme richieste, l’Agenzia delle Entrate iscriverà il credito ai ruoli dell’Agente della Riscossione che provvederà all’invio delle cartelle di pagamento al fine di recuperare l’insoluto.
Tuttavia, tale operazione è soggetta a termini di decadenza:
- terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione per le somme che risultano dovute a seguito dell’attività di liquidazione delle imposte sui redditi di cui all’ art. 36- bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, e dell’IVA di cui all’art. 54-bis del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633
- quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta, per le somme che risultano dovute per indennità di fine rapporto e per le prestazioni pensionistiche.
Cos’è il controllo formale nell’accertamento 36 ter
Diverso dal ravvedimento 36 bis è invece il caso dell’art 36 ter, inerente al controllo formale. Questo si caratterizza per un’attività di verifica più incisiva che viene effettuata sulla base della documentazione giustificativa prodotta dal contribuente e su richiesta dell’Agenzia delle Entrate.
La D.P.R. 600/73, più volte, ha evidenziato la differente natura delle disposizioni contenute negli art. 36 bis e 36 ter, da cui discende, chiaramente, una diversa procedura applicativa.
Al contrario dell’accertamento articolo 36 bis – che comporta soltanto un controllo automatico sulla dichiarazione – il 36 ter prevede un’attività di controllo effettuata da funzionari con un grado di approfondimento elevato.
È stata proprio la diversa natura dei due istituti a spingere il legislatore a prevedere, nel caso dell’art. 36 ter, una fase procedimentale necessaria, di garanzia per il contribuente.
È in quest’ultimo caso, infatti, che l’Amministrazione è obbligata a comunicare, con apposita dichiarazione, i motivi di rettifica al contribuente.
Questa comunicazione costituisce una forma di garanzia per il contribuente che, avendo conoscenza dei motivi, può procedere con la regolarizzazione il contenuto della dichiarazione e far valere i propri diritti in sede contenziosa.
Se invece pensi che questa procedura non è stata eseguita, ti aiutiamo noi a risolvere la questione.
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