Chi è l’amministratore di sostegno anziani
A cosa serve e come nominarlo
L’amministratore di sostegno per anziani è una figura che garantisce protezione alle persone che non sono più in grado di gestire i propri affari in modo indipendente.
Nell’articolo, ti spieghiamo chi è questa figura, quale funzione svolge e come possiamo supportarti durante il processo di nomina.
Chi è l’amministratore di sostegno anziani
L’amministratore di sostegno anziani è colui che viene nominato per fornire assistenza nelle decisioni di carattere personale e patrimoniale, quando la persona si trova in una delle seguenti condizioni:
- Infermità di mente o menomazione fisica o psichica
- Conseguente impossibilità di attendere ai propri interessi
- Pazienti oncologici in fase terminale.
Questa figura è stata creata come strumento per consentire l’espletamento delle funzioni della vita quotidiana.
A cosa serve l’amministratore di sostegno anziani
Le funzioni specifiche dell’amministratore di sostegno per anziani sono stabilite nel decreto di nomina e possono comprendere:
- La gestione delle finanze e del patrimonio dell’assistito
- Il pagamento delle spese mediche e domestiche
- La rappresentanza legale in ambito sanitario e amministrativo
- L’assistenza nelle pratiche burocratiche e previdenziali.
Come si nomina un amministratore di sostegno per genitori anziani
La nomina di un amministratore di sostegno per genitori anziani avviene tramite un ricorso al giudice tutelare, su interesse di un familiare, un soggetto legittimato o il pubblico ministero.
Per avviare la procedura, ci occorrerà allegare alcuni documenti, tra cui:
- Carichi pendenti del ricorrente
- Certificati storici del ricorrente
- Dichiarazione dei redditi della persona da sottoporre all’amministrazione di sostegno
- Certificazione medica rilasciata dalle pubbliche strutture
- Eventuali certificato di intrasportabilitá del beneficiario.
Se dunque vuoi procedere, ti basterà inviarci quanto indicato per ottenere la nomina.
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La legge sull’amministratore di sostegno per anziani
L’amministratore di sostegno per anziani è una figura giuridica istituita dalla legge n. 6/2004, concepita per proteggere le persone che, a causa di limitazioni fisiche o psichiche, non sono più in grado di gestire autonomamente i propri affari.
Questa misura di tutela è particolarmente utile per gli anziani che, pur mantenendo una certa capacità di intendere e volere, hanno bisogno di assistenza nella gestione delle attività quotidiane.
L’amministratore di sostegno offre supporto senza però privare l’individuo della sua autonomia e dignità.
L’amministratore di sostegno per anziani in RSA
L’amministratore di sostegno per anziani in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) è una figura legale nominata per supportare gli anziani che, a causa di condizioni fisiche o psichiche, non sono più in grado di gestire autonomamente i propri affari e decisioni quotidiane.
La nomina avviene attraverso un ricorso al giudice tutelare, che, sulla base di una valutazione medica, stabilisce i poteri e i limiti dell’amministratore, assicurando che vengano tutelati i diritti e la dignità dell’anziano.
L’amministratore può occuparsi della gestione economica, delle questioni sanitarie e delle pratiche burocratiche, sempre rispettando le volontà dell’assistito.
In una RSA, questa figura diventa fondamentale per garantire che l’anziano riceva le cure adeguate, mantenendo comunque il più alto grado di autonomia possibile.
Quali sono le responsabilità dell’amministratore di sostegno per anziani
L’amministratore di sostegno per anziani ha il compito di rappresentare la persona che non è più in grado di gestire autonomamente i propri interessi, a causa di disabilità o limitazioni psicofisiche.
Le sue responsabilità includono la gestione degli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, nonché la cura del benessere e degli interessi personali dell’assistito, seguendo il principio del “buon padre di famiglia”.
A differenza del tutore, che viene nominato in seguito a un provvedimento di interdizione, l’amministratore di sostegno non implica la totale privazione della capacità giuridica, ma fornisce assistenza in modo mirato, garantendo che l’anziano possa continuare a vivere con il massimo grado di autonomia possibile.
Quali compiti non spettano all’amministratore di sostegno anziani
L’amministratore di sostegno per anziani non può svolgere alcune azioni senza l’autorizzazione del giudice tutelare.
In particolare, non può:
- acquistare beni, eccetto quelli necessari per l’economia domestica e per la gestione del patrimonio del soggetto assistito
- accettare o rinunciare a un’eredità
- stipulare contratti di locazione di immobili o avviare procedimenti legali
- vendere beni
- costituire pegni o ipoteche
- procedere alla divisione dei beni o intraprendere azioni legali relative a essa, né fare compromessi, transazioni o accettare concordati.
La violazione di tali limitazioni può comportare l’annullamento dell’atto, su richiesta dell’amministratore di sostegno, degli eredi o di chi ha diritto a succedere al soggetto tutelato.
Serve il consenso dell’anziano per la nomina dell’amministratore di sostegno?
Il consenso dell’anziano, o di chi non è pienamente capace, non è requisito indispensabile per la nomina di un amministratore di sostegno.
La decisione deve infatti tenere conto di un equilibrio tra il diritto alla libertà di autodeterminazione della persona e la necessità di proteggerla.
Il giudice, di conseguenza, deve valutare caso per caso, considerando il tipo e il grado di menomazione (fisica o psichica), l’eventuale consenso dell’interessato e l’entità dei poteri che verranno attribuiti all’amministratore.
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