Calcolo interesse errato
Ottieni la restituzione dei tassi usurari
Nel caso in cui ci sia un errore nel calcolo degli interessi del tuo mutuo o finanziamento e la tua richiesta di rimborso per gli importi pagati in eccesso non ha avuto risposta, non preoccuparti!
Noi di Unione dei Consumatori possiamo aiutarti a risolvere il tuo problema.
Calcolo interesse errato: ottieni la restituzione
Per comprendere il processo di calcolo di capitalizzazione, occorre distinguere 2 scenari:
- la capitalizzazione semplice, dove il tasso di interesse è stabilito durante la stipula dell’accordo e determina l’importo del capitale finale da restituire
- la capitalizzazione composta, dove i rendimenti generati al termine di ogni periodo vengono aggiunti al capitale iniziale.
Se il calcolo degli interessi è errato o superiore alle soglie di usura, si può richiedere la restituzione.
Noi di Unione dei Consumatori siamo qui per ascoltarti e far rispettare i tuoi diritti.
Come ti aiutiamo
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti. Siamo in grado di ascoltarti e di capire a fondo il tuo bisogno di giustizia.
Con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per farti ottenere:
- una valutazione degli interessi pagati per verificare se sono usurari
- la restituzione degli importi in eccesso addebitati per errore nel calcolo degli interessi
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
Se invece vuoi ulteriori notizie inerenti l’argomento, vai in basso nella sezione per saperne di più.
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Cosa dicono di noi
Come si calcola la capitalizzazione composta
Il calcolo capitalizzazione composta prevede che i guadagni generati al termine di ciascun periodo vengano aggiunti al capitale iniziale.
Questi proventi vengono poi reinvestiti, contribuendo alla formazione di un nuovo capitale su cui verranno calcolati gli interessi successivi, che saranno superiori a quelli precedenti.
Per esemplificare, consideriamo un prestito di 1.000 euro con un tasso di interesse annuo del 10% su un periodo di 10 anni.
Al termine del primo anno, il montante sarà di 1.100 euro, ma a differenza della capitalizzazione semplice, al termine del secondo anno il 10% di interesse sarà calcolato sulla somma accumulata del primo anno, non sul capitale iniziale.
Di conseguenza, al termine del secondo anno, il montante sarà di 1.210 euro, e così via.
Capitalizzazione semplice e composta: quale più conveniente?
Nonostante siano due approcci sostanzialmente diversi, determinare quale sia più vantaggioso per chi stipula un contratto di mutuo o richiede un prestito non è un compito facile.
In generale, la capitalizzazione semplice tende a generare interessi inferiori nel lungo periodo, influenzando quindi in misura minore l’importo finale da pagare o ricevere.
La convenienza, ovviamente, dipende dalla prospettiva dell’individuo coinvolto.
Nel caso di una richiesta di prestito, la capitalizzazione semplice potrebbe risultare più adatta.
Al contrario, nel caso di un deposito di una somma per investimento, il sistema a capitalizzazione composta potrebbe essere preferibile.
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