Recupero crediti senza raccomandata
Quando non pagare
Hai ricevuto una comunicazione dal recupero crediti senza raccomandata? Non affrettarti a pagare senza prima averne verificato la validità!
Siamo un’Associazione a tutela dei Consumatori e conosciamo bene queste pratiche non lecite, per cui possiamo difenderti e tutelare i tuoi diritti.
Recupero crediti senza raccomandata: è valido?
Quando ricevi un sollecito dal recupero crediti, è importante sapere che, secondo il Codice Civile, una comunicazione è valida solo se arriva al destinatario. Tuttavia, spetta al creditore provare che la consegna sia avvenuta correttamente.
Per cui l’invio tramite Posta semplice non fornisce alcuna prova di ricezione. Da un punto di vista pratico, questo significa che, il recupero crediti senza raccomandata comporta per il creditore la difficoltà a dimostrare di averla effettivamente spedita.
Senza una prova tangibile, la missiva potrà essere considerata come se non fosse mai stata inviata.
Se dunque hai ricevuto una comunicazione senza raccomandata, potrebbe non essere valida.
Come ti aiutiamo
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia che per difenderti ti chiederanno alcuni documenti come lettere o e-mail ricevute.
Successivamente, inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma da segretaria@unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!) in cui ti illustreremo i vari passaggi della nostra assistenza
- sarai richiamato da un nostro consulente, per chiarire eventuali tuoi dubbi
- otterrai l’annulamento della richiesta di pagamento.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per la tutela dei tuoi diritti.
Tutto ciò online e senza pensieri!
AFFIDATI A NOI
Cosa dicono di noi
Senza raccomandata la società di recupero credito può agire?
La normativa non fornisce indicazioni chiare riguardo alla forma che una comunicazione deve assumere per essere ritenuta valida, che sia una raccomandata semplice, con ricevuta di ritorno, una lettera ordinaria con un normale francobollo, oppure un’e-mail o una PEC.
A una prima occhiata, sembrerebbe che una comunicazione informale, come una lettera senza una forma specifica di invio, non possa costituire in alcun modo una prova valida di una diffida ad adempiere.
Questo perché manca la documentazione che attesti l’effettivo invio della lettera.
È evidente che una lettera semplice potrebbe essere smarrita, distrutta o addirittura non essere mai pervenuta al destinatario, che potrebbe essere completamente ignaro dell’avvenuto invio.
In sostanza, ciò che manca in una lettera ordinaria è proprio la conferma che essa sia stata spedita.
Di conseguenza, il destinatario debitore potrebbe ricevere una richiesta di recupero crediti senza raccomandata ed inavvertitamente ignorarne la comunicazione, peraltro priva di effettiva ricezione.
Dunque, ti consigliamo ti richiedere il nostro supporto per verificare quando non pagare il recupero crediti.
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