Tasso interesse massimo consentito
Quando c’è usura e come tutelarsi
C’è un limite di legge oltre il quale il tasso interesse massimo consentito diventa usurario.
Ciò significa che potresti pagare più del dovuto senza saperlo!
Nell’articolo ti spieghiamo come funziona il tasso soglia, in che modo evitare brutte sorprese e prendere una decisione consapevole.
Tasso interesse massimo consentito: quello che devi sapere
Sicuramente sai che la legge impone un limite oltre il quale gli interessi (applicati a prestiti, finanziamenti, assicurazioni sui prestiti e mutui) vengono considerati usurari.
Questo limite, noto come tasso soglia o tasso di interesse massimo consentito, varia in base al tipo di finanziamento ed è calcolato partendo dal TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) applicato da banche e finanziarie nel trimestre precedente.
Nel dettaglio, il tasso soglia si ottiene sommando al TEGM:
- il 25% del suo valore
- un ulteriore margine del 4%.
In presenza di questo limite, le banche e gli istituti finanziari sono tenuti a rispettarlo, garantendo la conformità delle operazioni alla normativa bancaria.
Ma attenzione!
La realtà, però, spesso è ben diversa secondo la nostra visione!
E noi, come Associazione di consumatori, vogliamo approfittare del fatto che ci stai leggendo per informarti di come stanno realmente le cose e di come tutte queste società non perdano occasione di “spillarci denaro” (infrangendo palesemente i nostri diritti).
Continua a leggere e scoprirai qualcosa che potrebbe davvero sorprenderti!
Tasso interesse massimo consentito superato e mancata trasparenza
Siamo portati a credere che banche e finanziarie rispettino sempre le norme sui tassi soglia.
Ma la realtà è diversa: molti clienti ci segnalano situazioni poco chiare e anche noi abbiamo riscontrato anomalie.
Dai dati che raccogliamo, emerge che spesso chi concede prestiti, mutui o finanziamenti non è del tutto trasparente sui costi reali e sugli interessi applicati.
Questo porta i consumatori a firmare contratti senza avere piena consapevolezza dell’impegno economico che stanno assumendo.
Ecco alcuni aspetti critici che si presentano:
- un TAEG che non riflette il costo effettivo del finanziamento
- tassi d’interesse vicini al limite dell’usura o addirittura oltre soglia
- scarsa osservanza delle normative sulla trasparenza bancaria.
Il risultato? Importi da restituire più alti del previsto e istituti finanziari che guadagnano sulle spalle di chi non ha ricevuto informazioni chiare.
Ma abbiamo altre informazioni fondamentali per te!
Quando tutti gli interessi sul prestito vanno rimborsati
Quello che sicuramente non sai (perché non ne parla nessuno) è che in presenza di una delle condizioni sopra elencate, tutti gli interessi (versati e ancora da versare) non vanno pagati e quindi vanno rimborsati.
Questa affermazione, che potrebbe sembrarti incredibile, è sostenuta da uno studio realizzato dai nostri avvocati esperti in diritto bancario che hanno rilevato come banche e finanziarie non risultano rispettare pianamente la trasparenza contrattuale.
Ma c’è di più.. questa possibilità non riguarda solo i prestiti ancora in corso, ma si applica anche a quelli che sono già stati estinti o rinegoziati.
Si, hai capito bene!
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Tasso interesse massimo consentito e usura
Il tasso usurario è un interesse eccessivamente alto, considerato illegale dalla legge. Quando si sottoscrivono mutui, prestiti o finanziamenti, gli istituti di credito applicano sempre un tasso di interesse. Per evitare abusi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) calcola ogni trimestre il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), che rappresenta la media dei tassi praticati dalle banche.
La Legge n. 108/1996 stabilisce che esiste un limite massimo oltre il quale gli interessi diventano usurari. Questo limite, chiamato tasso soglia, si calcola aggiungendo al TEGM:
- il 25% del suo valore
- un ulteriore margine del 4%
Se, ad esempio, il TEGM è del 5%, si aggiunge il 25% di questo valore (1,25%), ottenendo 6,25%. Poi si applica il margine aggiuntivo del 4%, arrivando così al 10,25%. Oltre questa soglia, il tasso è considerato usurario.
Inoltre, la legge stabilisce che la differenza tra il tasso soglia e il TEGM non può superare gli 8 punti percentuali.
Ma attenzione: secondo l’articolo 644 del codice penale, un tasso può essere considerato usurario anche se non supera il limite di legge, ma risulta comunque sproporzionato rispetto alla somma concessa e alle condizioni economiche del debitore.
Contratti con tassi usurari: cosa dice la Cassazione
La legge stabilisce che un contratto con un tasso di interesse usurario è nullo. La Corte di Cassazione ha confermato questo principio, chiarendo che se in un contratto di prestito manca l’indicazione del Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), il finanziamento è da considerarsi nullo. Senza il TEGM, infatti, non è possibile verificare se il tasso applicato supera il limite di usura, rendendo il contratto invalido fin dall’inizio.
In questi casi, il cliente ha il diritto di richiedere il rimborso delle rate e degli interessi pagati.
In sintesi:
- Se il TAEG del prestito supera il tasso soglia, il contratto è nullo e il cliente non deve restituire nulla alla banca
- Se il contratto non indica il TEGM, non si può verificare il rispetto dei limiti di legge e il contratto è comunque nullo. In questo caso, il cliente può richiedere indietro tutte le somme già versate.
Questa sentenza della Corte di Cassazione tutela i consumatori, garantendo che, in presenza di tassi usurari, il contratto di finanziamento venga annullato e il cliente possa recuperare quanto pagato.
Interessi troppo alti? Ecco cosa fare
Se sospetti che il tasso di interesse applicato al tuo prestito o mutuo sia superiore al limite di legge, possiamo contestarlo e richiedere il rimborso di quanto pagato in eccesso.
Per avviare la contestazione è necessario il contratto di finanziamento firmato con la banca o la finanziaria. Le tabelle TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) pubblicate dalla Banca d’Italia nel periodo in cui hai sottoscritto il prestito serviranno per effettuare la verifica.
Ricorda che hai 5 anni di tempo per agire, a partire dalla data di pagamento di ogni rata.
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