I vantaggi del comodato d’uso gratuito
Come funziona e i rischi
Il comodato d’uso è un contratto, regolarmente riconosciuto dal diritto italiano, che permette a una persona di utilizzare temporaneamente la proprietà di qualcun altro gratuitamente.
Nell’articolo ti spieghiamo quali sono le caratteristiche principali di tale contratto, come funziona e in che casi viene utilizzato.
E se hai dei dubbi, richiedi la nostra assistenza! Noi di Unione dei Consumatori siamo un’associazione specializzata nel settore dei contratti e siamo qui per aiutarti.
INDICE
- 1 Cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito
- 2 La disciplina del comodato d’uso
- 3 I diritti e gli obblighi delle parti dei contratti di comodato d’uso
- 4 Comodato d’uso: cosa succede in caso di deterioramento dell’immobile
- 5 Quanto dura un contratto di comodato d’uso di immobile
- 6 Quando registrare il contratto di comodato d’uso di immobile
- 7 Il recesso e la risoluzione del contratto di comodato d’uso
- 8 Come recedere anticipatamente dal comodato d’uso
Cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito
L’art. 1803 c.c. stabilisce che il comodato è un contratto con il quale una persona (comodante) trasferisce ad un’altra (comodatario) l’uso di un bene mobile o immobile per un determinato periodo di tempo e senza alcun compenso economico in cambio.
Inoltre, se scegli questo tipo di contratto avrai anche l’opportunità di applicarlo in ambito commerciale, per esempio, se disponi di una partita IVA e utilizzi una serie di attrezzature o un’auto.
La norma dispone che:
- il comodatario si prende l’impegno di riconsegnare, alla fine del contratto, il bene inizialmente dato in comodato in buone condizioni e senza pagare compenso
- Il comodante trasferisce ad un comodatario l’utilizzo di un bene mobile o immobile per un determinato periodo di tempo.
In tal modo, il contratto risulta essere gratuito sia a livello di prestazioni che a livello di prezzo. L’unica obbligazione ad esso connessa è quella di restituire il bene alla scadenza del contratto e nello stesso stato in cui era stato ricevuto.
Se non venisse rispettato questo obbligo puoi affidarti ad un nostro avvocato.
La disciplina del comodato d’uso
Il contratto di comodato d’uso di un bene mobile o immobile è uno dei negozi fiduciari, tra i quali rientrano anche i contratti negozi ad effetti obbligatori che si perfezionano con la consegna della cosa.
Non tutti i beni mobili o immobili possono essere concessi in comodato dato che alcuni, come quelli fungibili e quelli “consumabili”, ossia che si deteriorano con l’utilizzo, non possono essere restituiti.
Nel caso di beni mobili la forma si può presupporre libera, mentre, per i vantaggi fiscali si deve procedere alla registrazione all’Agenzia delle Entrate.
I diritti e gli obblighi delle parti dei contratti di comodato d’uso
Attraverso il comodato d’uso di un bene, un soggetto impiega temporaneamente un immobile di proprietà di un altro.
Qui, il destinatario riceve il bene per rispondere a un proprio bisogno, ma deve obbligatoriamente tenerlo e custodirlo comportandosi secondo le “regole del buon padre di famiglia” durante la durata del contratto, secondo quanto previsto dall’art. 1804 cod. civ.
Sarà vietato anche cederlo a terzi a meno che non ci sia espressa autorizzazione da parte del comodante.
Il comodatario dell’immobile dovrà sostenere le spese necessarie ed urgenti per la conservazione in buono stato dell’immobile.
In caso di inadempimento, la legge consente al comodante di richiedere l’immediata restituzione del bene mobile o dell’immobile.
E se non dovesse adempiere… puoi rivolgerti a noi e ottenere tutela.
Ricorda
Nell’ambito del comodato d’uso di immobile, il comodante è tenuto al risarcimento del danno qualora non avvisi il comodatario dell’esistenza di eventuali difetti dell’immobile (art. 1812 cod. civ.) che potrebbero arrecargli pregiudizio.
Vuoi ottenerlo? Ti aiutiamo noi.
Comodato d’uso: cosa succede in caso di deterioramento dell’immobile
Durante il periodo di comodato d’uso dell’immobile può accadere che ci sia un perimento del bene ma, secondo l’art. 1805 c.c., in tre casi il comodatario può diventare responsabile del deterioramento.
Questi sono:
- quando egli avrebbe potuto prevenire la perdita
- quando sceglie di salvare un suo bene
- se l’utilizzo della cosa da parte del comodante eccede le condizioni del contratto. Tuttavia, il deperimento che sia conseguenza della comune usura non è posto a carico del comodatario, salvo che vi è una sua condotta colposa ( 1807 cod. civ.).
Quanto dura un contratto di comodato d’uso di immobile
L’art. 1809 del codice civile dispone che al compimento del periodo stabilito, o di quello eventualmente ricavabile indirettamente dall’utilizzo per il quale il comodato è stato stipulato, il comodatario sia obbligato a restituire l’immobile.
Tuttavia, in alcune situazioni, la durata può anche non essere espressamente indicata nel contratto, si pensi ad esempio al comodato d’uso familiare.
In questo caso, il comodante dell’immobile garantisce ai familiari l’utilizzo dello stesso fino al venir meno delle esigenze familiari, senza prevedere un limite temporale predeterminato.
Inoltre, l’art. 1810 c.c. garantisce all’unilateralità del termine, quindi il comodante, in qualunque momento, può richiedere la restituzione dell’immobile.
Attenzione
Non ti è stato restituito l’immobile e non sai come agire? Un nostro avvocato esperto in materia ti farà ottenere giustizia.
Quando registrare il contratto di comodato d’uso di immobile
Una volta firmato, il contratto di comodato d’uso di un immobile può essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate, soltanto qualora questo sia in forma scritta, diversamente, per il contratto in forma verbale non è previsto obbligo di registrazione. Se il contratto è redatto per iscritto, è necessario procedere con la registrazione, consegnando all’Agenzia delle Entrate tre copie del contratto ed il pagamento dell’imposta di bollo e di registro.
I termini per l’effettuazione della registrazione dei contratti di comodato d’uso sono:
- 20 giorni per le scritture private non autenticate
- 30 giorni per atti pubblici o scritture private autenticate
- 60 giorni per contratti stipulati all’estero.
Per quanto concerne l’aspetto fiscale, il comodatario è tenuto al pagamento della tassa sui rifiuti
(TARI). Per ciò che riguarda la TASI e l’IMU, è prevista un’agevolazione del 50% su queste ultime due tipologie di tassazione. Risulta possibile richiedere la loro riduzione solo se sussistono i seguenti presupposti:
- il comodato d’uso gratuito per la casa è sottoscritto con parenti di primo grado in linea diretta;
- l’abitazione non deve essere di lusso e quindi appartenere alla categoria A1, A8 e A9;
- il comodato d’uso deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate;
- il comodante deve risiedere nel comune dove è stato sottoscritto il comodato d’uso.
Il recesso e la risoluzione del contratto di comodato d’uso
Una volta inoltrata la richiesta del comodante al comodatario di restituire l’immobile, quest’ultimo può farvi fronte in qualsiasi momento, sia al termine naturale del contratto di comodato d’uso sia al verificarsi di una delle ipotesi di recesso previste dalla legge.
Nell’esercizio di tale diritto, il comodante è legittimato a terminare l’accordo in atto senza necessità di citazione in giudizio ed a chiedere la restituzione immediata dell’immobile. La giurisprudenza, in tal senso, ha affermato che tale facoltà non può essere assimilata alla risoluzione contrattuale per inadempimento, ma è piuttosto un istituto autonomo che ricomprende tutte le ipotesi in cui le parti sono reciprocamente liberatesi dall’obbligazione a rinunciare alla determinazione della data di conclusione (Cass., sent. n. 15591/2019; Cass., sent. n.6203/2014).
Come recedere anticipatamente dal comodato d’uso
Secondo l’art. 1809, comma 2 del Codice Civile, è possibile che il comodante, per ragioni impreviste ed urgenti, abbia necessità di recuperare l’immobile prima della scadenza del comodato d’uso.
Pertanto, può richiedere al comodatario la restituzione immediata dell’immobile.
Per evitare usi abusivi di tale diritto, la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha definito le condizioni: il bisogno del comodante deve essere serio, non lussurioso, né capriccioso o artificioso Il recesso è ammesso solo nel caso in cui il bisogno del comodante tenga conto del bisogno del comodatario, sulla base dei criteri di proporzionalità e adeguatezza.
La Suprema Corte ha poi chiarito che è compito del giudice valutare se le esigenze del comodante siano proporzionate rispetto al bisogno del comodatario, evitando errori logici e giuridici. Se vuoi richiedere il recesso anticipato e non sai come procedere, ti aiutiamo noi.
Come ti aiutiamo
Siamo un’associazione di consumatori e da oltre 10 anni forniamo assistenza e tutela online (ciò significa che non avrai bisogno di fare file e perdere tempo con la burocrazia).
Vuoi stipulare un contratto di comodato d’uso? Ti aiutiamo noi. Se hai registrato un comodato d’uso e chi ne usufruisce non rispetta gli obblighi contrattuali, puoi affidarti a noi.
Ti faremo ottenere giustizia con la restituzione dell’immobile e il risarcimento degli eventuali danni per perimento dello stato del locale.
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