Danno da mancata interruzione della gravidanza
Quando è risarcibile
In caso di danno da mancata interruzione della gravidanza, se sono sorti problemi per la madre o il figlio è nato con delle malformazioni, è possibile richiedere un risarcimento.
Nell’articolo ti spieghiamo come procedere e in che modo ti tuteliamo.
Quando la violazione del diritto di aborto configura un danno risarcibile
La Legge 194 del 1978 chiarisce che il danno da mancata interruzione della gravidanza può essere riconosciuto soltanto in presenza di specifiche condizioni:
- se il professionista della salute non ha adempiuto al suo dovere di informare la paziente riguardo a possibili malformazioni del feto
- se è dimostrata l’esistenza di un disturbo nella salute della donna che, anche a causa delle suddette malformazioni fetali, potrebbe portare a conseguenze gravemente pericolose.
La mancata o inesatta informazione fornita dal medico può portare di conseguenza al diritto a un risarcimento danni solo se si verificano anche gli altri criteri necessari.
Il risarcimento per il danno da mancata interruzione della gravidanza
Il genitore che intende richiedere un risarcimento per il danno da mancata interruzione della gravidanza può avviare un procedimento legale contro il medico responsabile o l’ente sanitario coinvolto.
Per farlo, è essenziale dimostrare che il medico ha mancato nei suoi doveri professionali, portando a conseguenze dannose per la madre e il nascituro.
Offrendo la nostra assistenza, ti accompagneremo passo dopo passo nel percorso per ottenere il giusto risarcimento, garantendo supporto legale e consulenza specializzata per affrontare al meglio questa delicata situazione.
Come ti aiutiamo in caso di danno da mancata interruzione gravidanza
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per garantirti tutela e giustizia per il danno da interruzione della gravidanza che hai subito.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
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Cosa dicono di noi
Obbligo informativo del sanitario sulla salute del feto
Alla madre deve essere garantita l’informazione accurata e completa sullo stato di salute del feto.
Questo diritto implica un dovere per il personale medico di condurre gli esami necessari e di fornire una comunicazione in caso di riscontro di anomalie o malformazioni fetali.
Il medico ha l’obbligo, anche se la diagnosi rivela la normalità morfologica del feto, di informare la donna riguardo alla limitata completezza dei test effettuati e quindi di suggerire l’opportunità di ulteriori esami più approfonditi.
Questo per consentire di evitare un danno da mancata interruzione della gravidanza.
Conseguenze della mancata informazione
La Corte di Cassazione ha esteso la responsabilità medica legata all’omessa o errata diagnosi di malformazioni fetali e per danno da mancata interruzione della gravidanza alle seguenti ipotesi:
- patologie evidenziabili attraverso esami strumentali
- casi in cui il medico non abbia fornito un’informazione completa riguardo ai rischi legati a una patologia già presente nella gestante.
In questa situazione, anche se la malformazione non si è ancora manifestata clinicamente, è comunque possibile prevederne lo sviluppo per interrompere la gravidanza.
Pertanto, si è riconosciuta la responsabilità del medico nel fornire una previa informazione ai genitori riguardo alla probabilità che il bambino nascesse con gravi patologie.
Quando la malformazione fetale è idonea a giustificare l’interruzione volontaria di gravidanza?
La Corte Suprema considera che il danno derivante dalla mancata interruzione della gravidanza può verificarsi solo se il medico ha violato il dovere di informare la paziente riguardo a eventuali malformazioni fetali e se esiste un grave rischio per la salute della donna.
L’omissione o l’errata informazione del medico possono portare al diritto al risarcimento solo se sono presenti anche gli altri requisiti necessari.
Il risarcimento è possibile solo se la donna dimostra che ci sono anomalie o malformazioni fetali che mettono a rischio la sua salute fisica o mentale, che tale rischio esiste già al momento dell’interruzione della gravidanza e che è grave.
Qual è il danno patrimoniale in caso di nascita indesiderata?
La Corte Suprema ha annullato la sentenza in merito al danno patrimoniale poiché il giudice d’appello ha limitato il calcolo del danno al costo aggiuntivo rispetto a quello di un figlio sano, basandosi sull’argomento che il figlio era comunque desiderato dai genitori.
Tuttavia, la Cassazione rileva che il danno calcolato riguarda la nascita non voluta, quindi non si può escludere la parte dei costi che sarebbero stati sostenuti anche in caso di figlio sano.
I costi devono essere liquidati integralmente poiché derivano da una nascita non desiderata, qualora siano soddisfatte le condizioni necessarie.
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