Cosa sono le infezioni protesi anca e ginocchio
Quando si verificano e come richiedere il risarcimento
Le infezioni delle protesi d’anca e ginocchio rappresentano una complicanza potenzialmente grave e debilitante di interventi chirurgici comuni, noti come artroplastica totale.
Nell’articolo ti spieghiamo come si sviluppano e come richiedere e ottenere il risarcimento dei danni.
INDICE
Cosa sapere sull’infezione della protesi all’anca
Gli interventi all’anca o al ginocchio comportano rischi che i medici devono essere in grado di ridurre al minimo.
Tuttavia, non è raro che si verifichino casi di infezione protesica, anche diversi anni dopo l’intervento e che hanno un impatto negativo sul benessere del paziente.
Tra le principali ragioni di un operazione chirurgica errata ci sono l’uso di protesi di dimensioni inadeguate o che presentano difetti di fabbricazione.
Quando un paziente è leso da un’infezione protesi al ginocchio o all’anca, ha diritto a un risarcimento per il danno subito.
Il risarcimento per infezioni periprotesiche
Per richiedere un risarcimento per infezione ginocchio post operatoria e all’anca, è fondamentale la valutazione della documentazione medica che provi il nesso causale tra intervento e danno.
Se sussistono i requisiti necessari, il paziente ha diritto a un risarcimento che copre:
- i danni economici (spese mediche, terapie riabilitative e perdite di reddito)
- i danni non economici (quali il danno fisico e psicologico).
La quantificazione del risarcimento per protesi anca infetta o per protesi ginocchio infetta varia in base alla gravità del difetto e all’entità del danno subito.
Come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento infezioni protesiche
Se a seguito di intervento alle articolazioni hai avuto problemi di infezioni protesi anca o ginocchio e vuoi ottenere un risarcimento, ti aiutiamo noi.
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Cause dell’infezione protesi anca tardiva
Le complicanze legate agli interventi alle articolazioni dell’anca possono manifestarsi sia subito dopo l’operazione che a distanza di mesi o anni.
Occorre precisare che le protesi utilizzate devono rispettare gli standard del Piano Sanitario Nazionale, come previsto dall’art. 26 della Legge n. 833/1978.
Se per esempio i materiali scelti non sono conformi, come alcune protesi metalliche “Metal on Metal” (MoM), possono causare avvelenamento da cromo o cobalto, noto come “metallosi,” portando a infiammazioni locali che colpiscono l’articolazione dell’anca o del ginocchio.
Nelle situazioni più gravi, il paziente potrebbe trovarsi nella necessità di affrontare un secondo intervento chirurgico nel tentativo di correggere i danni subiti.
Questo secondo intervento potrebbe comportare rischi maggiori rispetto al primo, inclusi quelli di infezioni ospedaliere per protesi al ginocchio o all’anca.
Un’altra complicazione post-operatoria è l’osteolisi, caratterizzata dalla perdita di tessuto osseo vicino alla protesi, che può portare a una riduzione della mobilità.
Questo quadro clinico, supportato da specifici esami medici, può costituire la base per una richiesta di risarcimento danni malasanità.
I fattori di rischio delle infezioni periprotesiche di anca o ginocchio
Nella maggior parte delle situazioni, la contaminazione si verifica all’interno del blocco operatorio. In casi meno comuni, quando le infezioni protesi ginocchio si sviluppano tardi, i patogeni provengono da altre fonti e raggiungono la protesi attraverso la circolazione sanguigna.
I fattori che aumentano il rischio sono l’obesità, il diabete, precedenti fratture o traumi, l’uso di dispositivi di sintesi, l’artrite reumatoide, l’anemia e la malnutrizione.
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