Hai subito un danno da vacanza rovinata e ti stai chiedendo se hai diritto a un risarcimento? Hai speso soldi e atteso un anno intero per un po’ di riposo e, invece, ti sei ritrovato a gestire disagi e problemi?

La legge è dalla tua parte e un risarcimento è possibile! Se sei pronto a lottare per i tuoi diritti, noi possiamo darti il supporto legale di cui hai bisogno.

Che cos’è il danno da vacanza rovinata e quando hai diritto a un risarcimento?

Il cosiddetto “danno da vacanza rovinata” si configura quando un viaggiatore, a causa di disservizi o inadempienze, non riesce a vivere serenamente il soggiorno prenotato, vedendo così compromessa l’esperienza di relax e svago che la vacanza dovrebbe garantire.

Le cause possono essere molteplici, tra cui:

  • disorganizzazione o inefficienze da parte del tour operator o della compagnia aerea
  • mancato rispetto delle condizioni concordate nel contratto di viaggio
  • differenze rilevanti tra i servizi promessi e quelli effettivamente forniti
  • eventi o problematiche gravi che incidono negativamente sulla qualità del soggiorno.

 

Quando chiedere il rimborso: non un semplice fastidio

Per ottenere un rimborso o un risarcimento, il disagio subito deve essere grave e non un semplice fastidio. In particolare, devono verificarsi due condizioni:

  • il danno deve superare la normale soglia di tollerabilità;
  • deve essere leso un diritto fondamentale, come la salute, tutelata dall’art. 32 della Costituzione.

Il danno da vacanza rovinata non è solo economico, ma riguarda il benessere della persona: include lo stress, il disagio e la frustrazione per non aver potuto vivere un’esperienza di relax e svago.

In alcuni casi, può anche essere considerato un danno alla salute, poiché la vacanza è un’occasione di riposo necessaria per il proprio equilibrio psicofisico.

 

Come ottenere il risarcimento per la tua vacanza rovinata: la guida pratica

Per richiedere e ottenere il risarcimento per una vacanza rovinata è bene seguire alcuni passaggi fondamentali.

La prima cosa da fare è raccogliere prove e documentazione:

  1. Fai foto e video dei problemi riscontrati.
  2. Conserva fatture, ricevute e qualsiasi documento a sostegno della tua situazione.
  3. Parla con altre persone che si trovano nella stessa situazione.

Successivamente, invia un reclamo formale alla struttura responsabile, subito o entro 10 giorni lavorativi dal rientro.

Nella contestazione, riporta una descrizione dettagliata dei problemi riscontrati e le differenze rispetto a quanto promesso al momento della prenotazione.

Cosa succede se non ricevi risposta? Se attraverso questo primo passaggio di mediazione non dovessi ricevere riscontro, non devi preoccuparti. Possiamo, infatti, intraprendere un’azione legale per far valere i tuoi diritti.

 

INVIA LA TUA SEGNALAZIONE

 

Chi è tenuto a risarcire il danno? Tour operator o venditore?

Il Codice del Turismo stabilisce una chiara distinzione di responsabilità tra i due soggetti:

  • il venditore è responsabile solo per l’inadempimento delle obbligazioni assunte in base al contratto di intermediazione turistica;
  • il tour operator è responsabile in caso di insoddisfazione dell’interesse del viaggiatore in relazione alla modalità del viaggio, all’alloggio e al livello dei servizi.

In pratica, il tour operator è tenuto al risarcimento ogni volta che il turista viene alloggiato in una struttura diversa da quella prenotata o non usufruisce dei servizi acquistati, mentre il venditore risponde solo per la corretta vendita del pacchetto.

Attenzione, però: tour operator e venditore non saranno tenuti al risarcimento se dimostrano che l’inadempimento non è a loro attribuibile, ma è stato causato da un’impossibilità oggettiva nella fornitura del servizio.

 

L’onere della prova: cosa devi dimostrare per ottenere il risarcimento

Sei tu a dover dimostrare il contratto di viaggio e le circostanze del disservizio, ad esempio tramite foto, video o testimonianze. Il tuo diritto a un risarcimento aggiuntivo dipende interamente dalla tua capacità di fornire queste prove.

Il tour operator, per non essere ritenuto responsabile, dovrà invece dimostrare di aver adempiuto correttamente al contratto.

 

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Quando scade il termine per chiedere il risarcimento? La prescrizione

Per richiedere il risarcimento, è fondamentale agire entro i termini di prescrizione. La legge stabilisce che il diritto al risarcimento per la vacanza rovinata si prescrive entro:

  • 1 anno dal rientro per danni che non riguardano la persona (es. danno economico);
  • 3 anni per i danni alla persona (es. danno alla salute, stress psicofisico).

Nel caso di disservizi legati ai soli servizi di trasporto (ad esempio un volo cancellato che ti ha fatto perdere un giorno di vacanza), i termini si riducono a 12 o 18 mesi.

 

Come viene calcolato il risarcimento?

Una volta stabilito il tuo diritto al risarcimento, il giudice dovrà quantificarne l’importo in base a criteri di equità. Non esiste un calcolo matematico preciso, ma si tiene conto di:

  • l’unicità del viaggio;
  • il valore soggettivo che davi a quella vacanza;
  • lo stress e il disagio che hai subito a causa dei problemi.

Cosa fare se le informazioni fornite erano sbagliate?

Il tour operator deve fornire informazioni chiare e veritiere sia prima che durante la vacanza. Se le informazioni si rivelano inesatte, hai il diritto di annullare il contratto e richiedere il risarcimento del viaggio.

Inoltre, se le informazioni fornite sui cataloghi non corrispondono a quelle contrattuali, puoi chiedere l’annullamento o un’integrazione del contratto.