Il pignoramento conto corrente cointestato è una procedura attivata dai creditori per recuperare le somme di cui eventualmente sei debitore.

Nell’articolo ti spieghiamo cosa succede se il tuo conto viene pignorato, qual è il valore minimo che può essere prelevato e cosa fare in questi casi.

Noi di Unione dei Consumatori siamo un’associazione specializzata in diritto bancario e siamo qui per tutelarti.

 

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INDICE

Cosa succede in caso di pignoramento del conto e i limiti

Se hai ricevuto un pignoramento del conto corrente cointestato, non potrai prelevare i soldi che ci sono, ovviamente con dei limiti al valore minimo che può essere colpito da tale procedura.

Infatti, è previsto che:

  • potrà essere pignorato fino ad un massimo del 50% delle somme e dei beni depositati o investiti in banca o alle poste
  • tutto ciò che non rientra tra le somme pignorate può essere utilizzato dai titolari del conto cointestato
  • il debitore, se l’altro cointestatario non si oppone, ha la possibilità di prelevare le restanti somme.

In alcuni casi il creditore può effettuare un doppio pignoramento sul tuo conto cointestato per:

  • soddisfare più velocemente il suo credito
  • prelevare anche la metà della residua parte rimasta
  • pignorare il 75% delle somme.

Se vuoi approfondire l’argomento, scorri in basso nella nostra sezione “Per saperne di più” e scopri quali sono gli obblighi del creditore e i diritti del titolare del conto.

 

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La nostra mission

Siamo un’associazione e da oltre dieci anni aiutiamo i tanti consumatori che si rivolgono a noi. Inviaci la tua richiesta e sarai immediatamente ricontattato. Daremo ascolto al tuo problema sul pignoramento del conto intestato e lo risolveremo verificando anche se l’azione del creditore non è legittima.

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Cosa fare in caso di conto cointestato pignorato

Se hai ricevuto notifica di pignoramento di un conto corrente cointestato, abbiamo 60 giorni dalla comunicazione per richiedere la rateizzazione del debito e sbloccare il conto.

Se la richiesta viene accettata dovrai pagare le rate nel rispetto del piano di ammortamento.

Ma quanti giorni ci vogliono per sbloccare un conto pignorato?

Il periodo per ripristinare l’accesso varia in base alla ragione del pignoramento stesso.

A seconda delle circostanze, potrebbe essere sufficiente presentare una documentazione adeguata presso la banca, o disporre l’emissione di un decreto giudiziale.

In linea generale, il processo di sblocco può richiedere da alcuni giorni a diversi mesi.

Nel caso di illegittimità processuale invece possiamo richiedere la revoca dei pignoramenti presentando un ricorso.

 

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Assistenze legale

Ti offriamo un servizio di qualità, perché i nostri avvocati sono specializzati nel settore del diritto bancario. Ci impegniamo a valutare il tuo caso e a proporti ogni possibile soluzione per sbloccare il tuo conto pignorato o per contestare un’azione creditizia illegittima.

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Il pignoramento presso terzi del conto cointestato

Che sia ordinario o cointestato o presso terzi, per il creditore non esistono differenze dal punto di vista dell’iter procedurale da seguire.

Nel caso di pignoramento presso terzi conto corrente cointestato, ci sono delle limitazioni per il creditore (che può essere anche l’Agenzia delle Entrate).

Infatti, deve inviare una notifica a mezzo dell’ufficiale giudiziario:

  • al debitore, che viene citato in giudizio per l’assegnazione delle somme al creditore
  • alla banca o alle poste, a cui viene imposto di negare al correntista il prelievo delle somme pignorate.

Il conto cointestato può presentare:

  • un saldo in rosso.  Se resta negativo non può formarsi un credito pignorabile.
  • un saldo positivo, uguale o inferiore alle somme imposte dal creditore. Il conto viene bloccato fino all’assegnazione delle somme prevista per l’udienza in tribunale.
  • un saldo positivo o superiore alle somme imposte dal creditore. Solo in questo caso, potrai effettuare prelievi, escludendo gli importi pignorati.

 

Diritti dei correntisti nel pignoramento conto cointestato

In caso di pignoramento conto corrente cointestato, tu e il tuo cointestatario avete dei diritti:

  • se il saldo disponibile è stato versato solo da uno di voi, l’altro non possiede alcun diritto sul conto
  • ogni cointestatario che intende prelevare o utilizzare una somma dal conto è obbligato a chiedere il consenso se tale somma supera la parte che gli spetta
  • Il debitore ha il diritto di prelevare le somme non pignorate (e non bloccate) che rientrano nella sua quota.

 

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Servizio online

Siamo una struttura organizzata per offrire un servizio online. Quindi risolvi il tuo problema comodamente da casa, senza stress e senza code! Ti basta raccontarci cosa ti è accaduto e noi ti assistiamo per trovare una soluzione e sbloccare il pignoramento che hai subito.

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Il pignoramento conto cointestato dell’Agenzia delle Entrate

Se il pignoramento conto corrente cointestato viene posto dallo Stato, sarà l’Agenzia delle Entrate ad agire per suo conto.

Ma cosa cambia se il creditore è lo Stato? Bisogna fare subito una distinzione tra:

  • conto corrente con intestatario unico
  • conto corrente cointestato.

Nel primo caso (pignoramento del conto corrente con intestatario unico) – in cui il creditore è lo Stato –, l’Agenzia delle Entrate potrà agire in completa autonomia.

Ciò significa che le somme del conto potranno essere pignorate senza attendere l’assegnazione in tribunale e la decisione del giudice.

Sarà l’Agenzia delle Entrate a notificare il pignoramento alla banca o alle poste.

Se non paghi il debito entro 60 giorni, le somme pignorate (entro i limiti del 50%) verranno versate direttamente al creditore.

Nel caso di pignoramento conto cointestato l’atto di verifica spetta al giudice.