Video sorveglianza in condominio
Regole e permessi per l’installazione
L’installazione di sistemi di videosorveglianza in condominio è diventata una questione di crescente rilevanza, in quanto potrebbe tutelare i proprietari da possibili furti o ingressi abusivi.
Nell’articolo ti spieghiamo quando è possibile montare delle telecamere e cosa però non può essere ripreso nel rispetto della privacy.
Come funziona la videosorveglianza in condominio
L’art. 1122-ter c.c. ha chiarito la legittimità dell’installazione di telecamere condominiali.
Per l’approvazione, da parte dell’assemblea, è necessario il voto favorevole della maggioranza dei presenti, purché rappresentino almeno la metà del valore totale dell’edificio.
La videosorveglianza, di conseguenza, rientra tra le attività di gestione dei beni comuni assegnati all’esclusiva competenza dell’assemblea condominiale.
I costi per l’installazione e la manutenzione sono ricompresi nelle spese condominiali, ripartiti anche tra coloro che potrebbero aver espresso dissenso, basandosi sulle rispettive quote millesimali di proprietà.
Il risarcimento per riprese illecite nella videosorveglianza condominiale
Al fine di evitare di commettere il reato di interferenze illecite nella vita privata, è cruciale che le telecamere di videosorveglianza condominiale siano direzionate unicamente verso aree di competenza esclusiva, evitando di inquadrare zone comuni come cortili, scale, ingressi o aree esterne di proprietà altrui.
Riprendere tali spazi senza autorizzazione può portare a richieste di risarcimento da parte di chi si ritiene leso nella propria privacy.
Tuttavia, per poter avanzare una richiesta di risarcimento, il danno subìto deve essere significativo, andando a incidere in maniera concreta e rilevante sulla vita personale dell’individuo.
Cosa possiamo fare per te
Se riscontri dei problemi con i condomini per installazione di apparecchi di videosorveglianza non approvati in assemblea, procedi ad associarti –cliccando qui– e valuteremo il tuo caso.
Quando la telecamera in condominio è illecita
Non tutti i sistemi di videosorveglianza in condominio rispettano i requisiti legali.
È importante notare che, quando si trasgrediscono le norme condominiali, si corre il rischio di commettere il reato di interferenze illecite nella vita privata.
In questo caso, la condanna potrebbe comportare una pena detentiva che varia da un minimo di 6 mesi a un massimo di quattro anni, oppure, come alternativa, potrebbe comportare l’obbligo di risarcire il danno morale attraverso il pagamento di una somma di denaro.
Per evitare di incappare in un reato così grave, il Garante della Privacy ha sottolineato l’importanza di esaminare attentamente l’angolo visuale delle registrazioni. Tali riprese dovrebbero essere limitate esclusivamente agli spazi di proprietà esclusiva o a zone che coinvolgono soggetti terzi.
Videosorveglianza in condominio e “stalking”
Le registrazioni video realizzate da un singolo attraverso telecamere nel condominio, allo scopo di documentare un reato commesso nei suoi confronti nelle aree comuni, rappresentano prove documentali legalmente ammissibili.
Di conseguenza, i fotogrammi estratti da tali filmati e inclusi in documentazioni di servizio non possono essere considerati come prove ottenute in modo illegittimo, né soggette alla sanzione di inutilizzabilità nel contesto processuale.
Non è possibile invocare le leggi sulla privacy al fine di impedire a un condomino di utilizzare in tribunale tali videoregistrazioni, quando sono necessarie per dimostrare gli atti persecutori compiuti dai vicini e configuranti il reato di stalking.
Secondo la Corte Suprema, la registrazione delle aree comuni al fine di accertare atti illeciti non costituisce una violazione dei diritti alla privacy.
Finalità e tempi di conservazione delle immagini di video sorveglianza
L’installazione di sistemi di videosorveglianza condominiale è finalizzata alla sicurezza e alla protezione dei beni comuni e individuali.
Di solito, eventuali danni possono essere individuati entro uno o due giorni.
Rispettando i principi di riduzione dei dati e limitazione della conservazione, i dati personali dovrebbero essere eliminati dopo un breve periodo, specialmente se la videosorveglianza è utilizzata per rilevare atti vandalici, preferibilmente tramite processi automatici.
Secondo le linee guida del Garante, in ambito condominiale, è ragionevole ipotizzare che le immagini vengano conservate per non più di sette giorni.
In ogni caso, non è ammissibile né permesso che i condomini utilizzino le telecamere per controllare il modo in cui gli altri condomini smaltiscono i rifiuti nelle aree condominiali.
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