Phishing bancario
Tutele e rimborso
Hai subito Phishing bancario e i truffatori sono riusciti a prelevare somme dalla tua carta?
Siamo un’Associazione che si occupa di difendere i consumatori da oltre 10 anni e possiamo tutelarti e farti ottenere il rimborso che ti spetta.
Tutele per il consumatore contro il phishing bancario
Il phishing bancario, che comporta l’acquisizione fraudolenta di dati bancari tramite comunicazioni ingannevoli, rappresenta una minaccia per la sicurezza finanziaria.
La legge per fortuna offre una forte protezione ai consumatori, grazie al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) e alla normativa sui servizi di pagamento (D.Lgs. 11/2010).
E’ stabilito infatti che le banche sono obbligate a garantire sistemi di sicurezza adeguati e a consentire la segnalazione rapida di operazioni sospette per prevenire le truffe.
Truffa phishing e rimborso
E’ fondamentale sapere che le vittime di phishing hanno diritto al rimborso per le perdite causate dalla truffa online. La buona notizia è che siamo qui per supportarti in questo processo.
Quando la banca non rimborsa in caso di phishing è possibile agire contro tali ingiustizie.
Infatti, se questa non provvede al rimborso dopo aver segnalato la frode e denunciato il fatto alle autorità competenti, possiamo intervenire presentando un reclamo formale all’istituto finanziario per sollecitare il rimborso.
E se questo non dovesse dare esito positivo, non preoccuparti: siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni legali per tutelare i tuoi diritti.
Come ti aiutiamo se sei rimasto vittima di phishing
Vantiamo un team di consulenti esperti e avvocati specializzati in materia che per difenderti potrebbero richiederti alcuni documenti come esempio il verbale di denuncia della truffa, la lista delle operazioni disconosciute o copia di sms o email fraudolente.
Successivamente, inviata la tua segnalazione:
- riceverai una mail di conferma dal dominio @unionedeiconsumatori.it (controlla la cartella spam o promozioni su gmail!) in cui ti illustreremo i vari passaggi della nostra assistenza
- sarai richiamato da un nostro consulente dedicato, per chiarire eventuali tuoi dubbi e prendere in carico il tuo caso
- otterrai il rimborso a cui hai diritto.
Ti offriamo assistenza professionale e personalizzata per la tutela dei tuoi diritti.
Tutto ciò online e senza pensieri
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!
AFFIDATI A NOI
Phishing bancario e rimborso banca per truffa: la legge
Con la sentenza n. 3780/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che le banche sono obbligate a risarcire i clienti che sono vittime di frodi informatiche, come il phishing.
Questo tipo di truffa è considerato parte del rischio d’impresa per le banche, salvo che queste non dimostrino di aver preso adeguate misure preventive per evitare tali attacchi. Pertanto, tutte le vittime di phishing hanno diritto al rimborso delle somme sottratte!
I tipi di phishing e di truffa banche
Ci sono diversi metodi utilizzati dai malintenzionati per attaccare gli utenti, tra cui:
- l’email
- lo spear phishing
- il whaling
- lo smishing e il vishing
- la clonazione di carte.
È anche importante tenere presente che l’home banking, che consente di gestire il proprio conto corrente online, comporta il rischio di essere vittima di truffe online.
In caso di dubbi o sospetti, è sempre consigliabile contattare direttamente la banca per confermare l’autenticità delle richieste ricevute. E se ci sono problemi, affidati a noi.
Le misure di sicurezza nel Phishing bancario
Gli istituti di credito sono obbligati a mettere in atto misure di sicurezza e protocolli di accesso per evitare frodi informatiche. Questi includono l’utilizzo di:
- dispositivi elettronici come token
- password temporanee (OTP)
- sistemi di allerta via SMS.
Queste misure sono richieste dalla normativa in materia di pagamento degli strumenti informatici per garantire la sicurezza dei sistemi di pagamento attraverso un sistema di autenticazione forte.
Se non sono state rispettate richiede la nostra assistenza, non perdere tempo!
La banca è responsabile per il danno subito dal cliente, a meno che non dimostri di aver preso tutte le misure necessarie per evitare il danno.
Secondo l’articolo 11 del D.Lgs. n. 11/2010, la banca ha l’obbligo di rimborsare il cliente per le operazioni non autorizzate, a meno che l’utente abbia agito con dolo o colpa grave.
In caso di problemi, consultaci per risolverli.
Come riconoscere un attacco di phishing
Il phishing si presenta generalmente sotto forma di comunicazioni apparentemente ufficiali, inviate via email, SMS o anche attraverso chiamate telefoniche, volte a ingannare il destinatario per ottenere credenziali bancarie o dati sensibili. Tra i segnali d’allarme più comuni troviamo:
- Mittente sospetto: email o messaggi provenienti da indirizzi non riconducibili ufficialmente alla banca o con domini strani (ad esempio, non terminanti in “.it” o “.com”)
- Tono d’urgenza: richieste di azione immediata come il blocco di un conto o la verifica di dati personali
- Link fraudolenti: collegamenti che indirizzano a siti che imitano graficamente quelli ufficiali ma contengono errori ortografici o URL non coerenti
- Richieste anomale: domande relative a PIN, password o codici OTP (One-Time Password), che nessuna banca richiede mai per comunicazioni generiche.
La denuncia: un passo fondamentale
Quando si è vittime di phishing bancario, è essenziale agire tempestivamente con i seguenti passaggi:
- Blocco degli accessi e denuncia alla banca: segnalare immediatamente l’operazione non autorizzata al servizio clienti del proprio istituto bancario, richiedendo il blocco del conto o della carta di pagamento
- Denuncia alle autorità competenti: presentare una denuncia alla Polizia Postale o ai Carabinieri, fornendo tutte le informazioni disponibili sull’accaduto, come screenshot delle comunicazioni fraudolente e delle transazioni
- Richiesta di rimborso: inoltrare una formale richiesta di rimborso alla banca.
Agire con tempestività e documentare ogni passaggio aumenta le probabilità di ottenere giustizia.
Il giorno 12 giugno sono stato contattato dal numero telefonico della banca dal quale mi facevano presente che qualcuno al mio posto stava effettuando acquisti in Bitcoin per cui bisognava stornare le somme con la carta di credito. Inutile dirlo subito dopo mi sono accorto della truffa. La banca pur avendo l’assicurazione sulla carta mi ha comunicato che non risarcisce. Che delusione.
Gentile Giuseppe,
abbiamo già preso in carico la sua segnalazione e valuteremo l’assistibilità del caso. Sarà l’avvocato a valutare la situazione e consigliarle come procedere.
Grazie per averci contattato, restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto,
Unione dei Consumatori