Cos’è un accordo transattivo
Quali sono i vantaggi della soluzione transattiva
In questo articolo ti parliamo dell’accordo transattivo ex art. 1965 cod.civ.
Ti spieghiamo il significato dell’accordo transattivo e gli effetti che esso produce, una volta concluso.
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INDICE
- 1 Cos’è l’accordo transattivo ex art. 1965 del Codice civile
- 2 Qual è il contenuto dell’accordo transattivo
- 3 Cosa accade negli accordi transattivi
- 4 Quali sono i vantaggi dell’accordo transattivo
- 5 Come si conclude un accordo transattivo
- 6 I possibili esiti di un contratto transattivo
- 7 Cosa accade se non rispetti l’accordo transattivo?
Cos’è l’accordo transattivo ex art. 1965 del Codice civile
L’accordo transattivo è disciplinato dall’art. 1965 del codice civile.
Con esso due o più soggetti risolvono una questione controversa o prevengono una lite, raggiungendo un accordo fatto di reciproche concessioni. Il contenuto di questo accordo va formalizzato con un vero e proprio contratto di transazione.
– Cosa dice la legge
L’ accordo transattivo è un vero e proprio contratto e, come tale, è regolato dalle norme sui contratti tipici. Trattandosi si un accordo ha natura consensuale, perché richiede il consenso delle parti e può avere effetti reali e obbligatori (può incidere cioè sui diritti di proprietà o diritti di credito).
Infine, è un contratto a titolo oneroso, perché ciascuna delle parti deve concedere qualcosa all’altra.
Qual è il contenuto dell’accordo transattivo
Il contenuto di un accordo transattivo può essere molteplice:
- può essere raggiunto per superare una difficoltà economica del cliente che ha un debito nei confronti di un fornitore
- regolare altri rapporti di credito e debito tra privati
- può essere concluso tra un’azienda e un dipendente che ha presentato una denuncia per discriminazione sul posto di lavoro e chiede il risarcimento dei danni
- nei rapporti tra banche o istituti finanziari può essere utile per estinguere il debito residuo tramite il versamento immediato di una quota inferiore a quanto ancora dovuto (c.d. accordo transattivo a saldo e stralcio).
Questi esempi non esauriscono i casi in cui la definizione transattiva della controversia viene scelta come soluzione a un problema.
L’unica condizione necessaria per poter concludere un accordo transattivo è che i diritti oggetto dell’accordo siano diritti disponibili.
Quali sono i diritti disponibili
I diritti disponibili – lo dice la parola stessa- sono quelli di cui il titolare può disporre. Secondo la legge sono quelli che, possono essere trasferiti ad altri o essere oggetto di rinuncia: vi rientrano i diritti patrimoniali, come il diritto di proprietà e le obbligazioni, tra cui i diritti di credito.
Il titolare può comprimerli liberamente, rinunciando in tutto o in parte alla propria pretesa, senza che ciò causi una situazione di ingiustizia vietata dalla legge.
Cosa accade negli accordi transattivi
Solitamente l’accordo transattivo prevede che le parti, alla ricerca di una soluzione che vada bene per tutti, si facciano reciproche concessioni. Ciascuno rinuncia a qualcosa pur di chiudere la partita in modo definitivo.
Può accadere che il creditore rinunci a una parte delle somme dovute, a fronte di un pagamento immediato (c.d. saldo e stralcio), ovvero che al debitore siano concesse rateizzazioni più lunghe.
La legge non precisa quale debba essere il margine di rinuncia a una determinata pretesa. Questa scelta è rimessa alle parti che possono raggiungere l’accordo che ritengono più conveniente.
In ogni caso affidati a noi di Unione dei Consumatori e un nostro avvocato specializzato in materia potrà fornirti l’assistenza legale di cui necessiti.
Quali sono i vantaggi dell’accordo transattivo
Come abbiamo già accennato l’accordo transattivo ha la funzione di:
- risolvere una lite o questione controversa
- prevenire una possibile lite
- evitare il dispendio di soldi per una causa civile
- pervenire a una soluzione definitiva modo celere
Infatti, con la transazione si evita di intasare i tribunali con questioni che possono essere risolte velocemente e in modo bonario fra le parti. Una causa civile può infatti durare anni e comporta un investimento di tempo e denaro senza la certezza del risultato sperato.
Come si conclude un accordo transattivo
L’accordo transattivo generalmente si formalizza con una scrittura privata, che serve alle parti per fissare in modo definitivo i termini dell’accordo e prevenire future pretese.
Solitamente, la proposta di un accordo viene inviata, tramite via PEC, all’altra parte.
A seguito di eventuali correzioni e aggiustamenti, scambio di copie ecc… si deve pervenire a un unico documento in cui sono fissate le condizioni dell’accordo che va sottoscritto in originale da tutte le parti e da eventuali avvocati.
Una volta formalizzato l’accordo, fatto di reciproche rinunce e concessioni non si potrà più vantare l’originaria pretesa (nell’esempio fatto sopra Tizio non potrà più pretendere da Caio le originarie € 5.000,00).
La forma scritta è necessaria per provare l’esistenza della transazione, che non potrebbe essere provata con testimoni.
Se l’oggetto della transazione riguarda diritti su beni immobili, servirà l’assistenza di un notaio e l’accordo va trascritto nei pubblici registri.
Grazie alla transazione, le parti possono modificare l’oggetto della lite, (c.d. transazione semplice), sostituirlo con una situazione nuova (c.d. transazione novativa), e creare, modificare o estinguere rapporti diversi da quello oggetto della pretesa e frutto di contestazioni, (c.d. transazione mista).
I possibili esiti di un contratto transattivo
La soluzione più equa sarebbe quella di incontrarsi a metà strada tra interessi divergenti, ma non è detto che ciò avvenga. Facciamo alcuni esempi:
1) Tizio si dichiara creditore di Caio per 5.000 euro, ma Caio non ritiene esistente il debito. Per prevenire una lite o per porvi fine, Tizio potrebbe rinunciare a metà del credito vantato e Caio, accettando di pagare la metà della cifra pretesa, con una transazione.
2) Nell’esempio di cui sopra poniamo il caso invece che Caio, convinto di non dovere nulla a Tizio, offra comunque una somma di 1.500 euro e che Tizio, per evitare di fare causa a Caio, accetti l’offerta.
In questo caso Tizio ha rinunciato al 70% della sua pretesa, mentre Caio ha concesso il 30% di quanto avrebbe potuto pagare in esito a una sentenza a suo sfavore.
Accordo transattivo: non basta un modulo prestampato!
Hai trovato sul web un modello di accordo transattivo e sei pronto a sottoscriverlo? Non sempre questa è la scelta migliore. Ci sono centinaia di modelli online sia in word che in pdf, ma il nostro consiglio è quello di affidarti a professionisti del settore.
Ciò che conta è valutare il contenuto di una proposta transattiva prima di aderire! Per questo ci siamo noi!
– Quando non si può fare l’accordo transattivo
Non tutte le situazioni controverse o litigiose possono formare oggetto di una di una transazione.
La legge lo esclude nei seguenti casi:
- i diritti della persona come il diritto alla libertà personale
- il diritto di libera manifestazione del proprio pensiero
- diritti patrimoniali derivanti da rapporti familiari come il diritto agli alimenti.
- la riduzione dello stipendio del lavoratore.
Tra i diritti relativamente indisponibili del lavoratore ci sono i diritti di natura retributiva e risarcitoria derivanti dalla lesione di diritti fondamentali della persona (diritto alla salute, al riposo ed alle ferie).
Inoltre, la transazione non può riguardare contratti illeciti.
L’accordo transattivo può essere annullato?
L’accordo transattivo può essere annullato quando la transazione si è basata su documenti successivamente riconosciuti come falsi; se una o entrambe le parti non avevano notizia che l’accordo riguardava una questione su cui è stata pronunciata sentenza definitiva (c.d. passata in giudicato); se una delle parti scopre successivamente all’accordo che l’altra gli ha nascosto documenti utili alla sua pretesa.
Cosa accade se non rispetti l’accordo transattivo?
Se non rispetti l’accordo transattivo, la parte che ha subito il tuo inadempimento potrà richiedere quanto dovuto prima dell’accordo.
La maggior parte gli accordi transattivi non ha infatti natura novativa.
Quindi, in caso di inadempimento, rivive il precedente contratto o pretesa: il creditore potrà richiedere l’intero importo dovuto, proseguire eventuali azioni esecutive già intraprese e che aveva interrotto per via dell’accordo raggiunto, si potranno avanzare le originarie richieste di risarcimento ecc…
Qualche transazione però può avere «effetto novativo», ossia sostituire completamente e definitivamente il precedente contratto.
In questo caso il creditore non potrà più chiedere le somme originariamente vantate in caso di inadempimento, ma solo le somme concordate nella transazione.
Questo aspetto deve essere espressamente inserito nell’accordo.
Come ti aiutiamo a raggiungere un accordo transattivo
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