Indennità di accompagnamento
Cos’è e come richiederla
L’indennità di accompagnamento è un contributo economico che viene erogato dall’INPS a favore di persone con disabilità gravi che necessitano dell’assistenza continua di un’altra persona per compiere le attività quotidiane.
Se vuoi richiederlo, o se l’Inps ha dato risposta negativa alla tua richiesta,
Noi di Unione dei consumatori possiamo aiutarti!
Richiedi una nostra consulenza: valutiamo il tuo caso e verifichiamo se ci sono i presupposti per procedere.
INDICE
Cos’è l’indennità di accompagnamento
L’indennità di accompagno è una prestazione economica erogata dall’INPS
Ma a chi spetta l’assegno di accompagnamento?
L’assegno è versato a favore delle persone che si trovano in condizioni di gravità e dipendenza totale o parziale da terzi, a causa di un’invalidità civile superiore al 74%.
La prestazione mira a garantire una forma di sostegno economico a coloro che hanno bisogno di un’assistenza continua e permanente, e può essere utilizzata per far fronte alle spese sostenute per l’assistenza, l’acquisto di farmaci, prodotti sanitari e ausili tecnici.
Differenza tra assegno di invalidità e pensione di invalidità
L’assegno di invalidità è un aiuto economico che viene dato ogni mese a persone che hanno problemi di salute e hanno un’età tra i 18 e i 67 anni.
La pensione di invalidità, invece, è un aiuto economico destinato solo a persone che sono completamente invalide e hanno la stessa fascia di età.
Requisiti accompagnamento
L’indennità di accompagnamento è un aiuto economico mensile che viene dato ad anziani e disabili che non possono fare le cose da soli.
Questo vale per tutti coloro che hanno specifici requisiti per accompagnamento:
- disabilità totale, sia fisica che mentale, senza limiti di reddito, età o famiglia
- malati di cancro, poiché risultano al 100% disabili e a causa della malattia possono ottenere accompagnamento se stanno facendo la chemioterapia.
– Chi può richiedere l’indennità di accompagnamento
Per richiederlo, devi essere un cittadino italiano o un cittadino straniero comunitario o extracomunitario che ha vissuto in Italia per almeno un anno.
Devi avere una certificazione medica che attesti la tua disabilità totale o permanente se hai tra 18 e 65 anni.
Se sei minorenne o anziano, puoi ottenere il riconoscimento indennità di accompagnamento se non riesci a camminare da solo o fare cose da solo, come indicato nella visita medica di accertamento sanitario.
Non puoi richiederlo se sei ricoverato in una struttura a pagamento finanziata dallo Stato o da enti pubblici.
La domanda di accompagnamento
L’ente responsabile per ottenere l’assegno di accompagnamento è l’Inps.
Alla domanda di accompagnamento Inps per l’assegnazione della pensione di accompagnamento devono essere allegati una serie di documenti.
Per richiedere l’indennità, è necessario ottenere un Certificato Medico Introduttivo dal proprio medico che contiene:
- dati anagrafici del richiedente
- la patologia e la prognosi.
Il certificato viene inviato all’INPS in formato digitale tramite il medico di famiglia, che genera un codice identificativo della richiesta e rilascia una ricevuta al paziente.
Il certificato ha una validità di 30 giorni e il malato viene contattato dall’INPS per una visita medica che attesti l’invalidità. Dopo la visita, il medico rilascia un certificato di invalidità.
È possibile presentare la domanda per l’indennità attraverso il sito web dell’INPS con un codice PIN, oppure tramite enti di patronato.
Tempi di lavorazione del provvedimento
Secondo la legge n. 241/1990, il periodo standard per l’emissione dei provvedimenti è di 30 giorni. Tuttavia, in determinate circostanze, la legge può stabilire dei limiti temporali differenti.
L’importo dell’indennità di accompagnamento
Per il 2023, la somma assegnata per l’assegno accompagnamento ammonta a 527,16 euro al mese per un totale di 12 mesi, senza la possibilità di ricevere una tredicesima mensilità.
L’assegno di accompagnamento non è soggetto a tasse IRPEF e non viene considerato dall’INPS per il calcolo del modello ISEE.
Ai fini della sua assegnazione, non si tiene conto dei redditi dell’assistito e del suo coniuge.
È importante notare che questa prestazione non è reversibile, il che significa che il coniuge non ha il diritto di richiedere il 60% dell’indennità in caso di decesso del beneficiario.
Perché contattarci
Se non sei d’accordo con la valutazione negativa della Commissione medica, puoi presentare un ricorso chiamato Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) presso il Tribunale competente.
È obbligatorio avere l’assistenza di un avvocato per presentare il ricorso.
Se invece hai già inoltrato una richiesta all’INPS per il riconoscimento dell’invalidità e non sei stato sottoposto a visita entro tre mesi dall’invio della richiesta, puoi rivolgerti a un servizio specializzato per essere valutato da una Commissione medica in modo sollecito.
Non esitare a contattarci e sapremo come aiutarti!
Un nostro avvocato specializzato in materia prenderà in carico il tuo problema, fornendoti l’assistenza legale di cui hai bisogno.
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