Le patologie invalidanti costituiscono a tutt’oggi un argomento molto delicato.

Alcune malattie rare non vengono ancora inserite tra quelle per il quale è riconosciuta l’invalidità, mentre in altri casi, nonostante la patologia sia invalidante, l’Inps rigetta la domanda dell’utente.

In quest’ultimo caso puoi affidarti a noi, perché un nostro avvocato esperto in materia farà valere i tuoi diritti.

CONTATTACI SUBITO

INDICE

 Cosa sono le patologie invalidanti

Quando si parla di patologie invalidanti si fa riferimento a tutte quelle malattie croniche, per le quali il soggetto che ne è affetto manifesta serie difficoltà nello svolgere azioni quotidiane.

Per essere riconosciuti invalidi è necessario sottoporsi ad accertamenti sanitari che stabiliscano:

  • la gravità della patologia
  • la relativa percentuale riconosciuta.

Sul punto, la legge 104 è molto chiara nel definire le agevolazioni che spettano a chi viene riconosciuto disabile. Spesso però l’Inps rigetta le domande degli utenti.

Se anche tu non hai ottenuto il riconoscimento della tua patologia, un nostro avvocato presenterà ricorso per far valere i tuoi diritti.

 

Ricorda

È possibile consultare le apposite tabelle ministeriali che attraverso un elenco patologie invalidanti, dettagliato, indicano in quale percentuale (in termini di gravità dello stato invalidante) la patologia incide sul lavoro svolto.

 

– Patologie invalidanti e percentuali per le agevolazioni

Viene riconosciuto con patologia invalidante ai sensi della Legge n°118/1971:

  • qualsiasi lavoratore con un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni e 7 mesi, che non possieda la facoltà di svolgere un’attività lavorativa per patologie fisiche o psichiche
  • qualsiasi soggetto con un’età inferiore ai 18 anni o maggiore ai 65 anni e 7 mesi, che non possa svolgere attività tipiche della sua età per patologie fisiche o psichiche.

Sulla base della percentuale di invalidità riconosciuta si hanno diritti differenti:

  • superiore al 74%, si ha diritto alla pensione d’invalidità
  • pari al 100%, viene riconosciuta la pensione di inabilità
  • inferiore al 74% (34%, 46%, 50% e 67%), vengono riconosciute alcune agevolazioni, ma non si può accedere alla pensione mensile disposta dallo Stato.

Premesso ciò, vediamo di seguito quali sono le patologie invalidanti che danno diritto a tutta una serie di agevolazioni e che possono, in certe percentuali, far maturare il diritto a una pensione mensile.

 

Come funzionano le tabelle malattie invalidanti

La classificazione delle patologie invalidanti trova il suo fondamento normativo nel Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992.

Questo contiene la tabella delle malattie invalidanti e delle percentuali di invalidità attribuite a ciascuna di essa.

La percentuale viene stabilita in base all’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa.

Per le malattie non specificate in tabella, la gravità viene valutata utilizzando un criterio analogico.

 

Attenzione

Nel caso di infermità plurime concorrenti che interessano lo stesso organo o apparato, si tiene conto solo delle percentuali riportate dalla tabella. Se questo metodo non è utilizzabile, viene usata la cosiddetta formula Salomonica.  La percentuale complessiva di invalidità sarà data dalla media tra la somma delle singole invalidità e il risultato del calcolo riduzionistico.

 

Patologie invalidanti dell’apparato

Le patologie invalidanti che comportano una riduzione della capacità lavorative si distinguono in relazione all’apparato:

  • cardiocircolatorio, come le aritmie gravi, i trapianti cardiaci complessi o le coronaropatie gravi
  • respiratorio, come la bronco-pneumopatia cronica asmatica, restrittiva o ostruttiva
  • digerente, come la stenosi esofagea, la cirrosi epatica di classe B e C, i trapianti complicati di fegato o intestino o le malattie infiammatorie croniche intestinali
  • urinario, come l’insufficienza renale cronica o il trapianto renale complicato
  • endocrino, in caso di diabete mellito, di insufficienza corticosurrenale con complicanze e ricoveri plurimi
  • osteoarticolare e locomotore, nel caso di amputazione completa degli arti superiori, di amputazione bilaterale di coscia protesizzabile o di perdita delle due mani non protesizzabile.

 

Patologie invalidanti legate a un disturbo

Le patologie invalidanti possono influire, pertanto, sullo svolgimento delle normali attività lavorative.

Ma bisogna considerare anche quelle:

  • neurologiche, in presenza di malattie come la sclerosi multipla EDSS da livello 4, il morbo di Alzheimer, di Parkinson (allo stadio 3), di epilessia con crisi settimanali o di emiplegia
  • psichiche, come il disturbo amnesico persistente, alcuni tipi di schizofrenia, la depressione maggiore, il ritardo mentale da mediamente grave a grave o il disturbo bipolare
  • uditive, determinate dalla sordità da perdita uditiva grave bilaterale
  • visive, come l’ipovisione grave e la cecità parziale o assoluta
  • laringee, come la laringectomia totale.

 

Altre patologie riconosciute per invalidità civile

Tra le diverse tipologie di patologie invalidanti che danno luogo a uno stato di invalidità, vi sono anche quelle:

  • congenite
  • ematologiche
  • neoplastiche
  • reumatiche
  • rare.

Tra queste troviamo la:

  • fibrosi cistica, con un’invalidità che va dal 51% al 100%
  • sindrome di down
  • sindrome di patau
  • monosomia 5p (o sindrome del “cridu chat”)
  • trisomia 18 (sindrome di Edwards)
  • lupus eritematoso
  • osteogenesi imperfetta nella forma grave con un’invalidità che va dal 51% al 100%
  • oloprosencefalia alobare o semilobare
  • artrite reumatoide e altre spondiloartriti, se comportano un’invalidità compresa tra il 21% e il 100%
  • artrosi, che presenta un’invalidità a vari livelli di gravità, dal 5% al 100%
  • talassemia Major, con un’invalidità che va dal 35% al 100%
  • HIV, se comporta una invalidità compresa tra il 21% e il 100%.

 

Lo sapevi che…

L’INPS ha riconosciuto altre malattie rare invalidanti non presenti nelle tabelle ministeriali. Tra queste figurano:

  • la malattia di Huntington, una patologia neurodegenerativa
  • l’adrenoleucodistrofia, una grave malattia genetica del sistema nervoso
  • la malattia di Wilson, una malattia genetica caratterizzata da un accumulo tossico di rame nell’organismo.

 

Patologie croniche invalidanti e percentuali di invalidità

La legge 104 prevede dei benefici per chiunque venga dichiarato invalido civile a causa di patologie croniche invalidanti.

Questi vantaggi variano a seconda della percentuale di invalidità che viene attribuita.

Se l’invalidità è pari o superiore al:

  • 34%, è possibile accedere a benefici di carattere socio-assistenziale come le prestazioni protesiche e ortopediche
  • 46%, si può usufruire dell’iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’Impiego per il collocamento obbligatorio per persone con disabilità
  • 50%, e se previsto dal Ccnl, il soggetto ha diritto al congedo per cure
  • 66%, il soggetto ha diritto all’esenzione parziale del pagamento del ticket per le visite specialistiche, per gli esami e per la diagnostica strumentale
  • 74%, il soggetto ha diritto all’assegno mensile di assistenza
  • 100%, il soggetto ha diritto alla pensione di inabilità.

 

– Le prestazioni economiche per le patologie invalidanti

In caso di malattia invalidante con un percentuale compresa tra il 74-100% hai diritto ad ottenere dall’Inps:

  • la pensione di inabilità, riservata agli invalidi totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni
  • l’assegno mensile, concesso agli invalidi parziali di età compresa tra i 18 e i 67 anni
  • l’indennità di accompagnamento, destinato agli invalidi totali che non sono in grado di di svolgere attività senza l’aiuto di qualcuno
  • l’indennità di frequenza, riservato ai minori con difficoltà a svolgere determinate attività, per favorire il loro inserimento scolastico e sociale.

 

Come fare domanda per i benefici da patologie riconosciute per invalidità civile

Se sei affetto da una patologia invalidante puoi chiedere all’INPS il riconoscimento dell’invalidità civile. Il tuo medico di base dovrà inviare all’Istituto:

  • il certificato che attesta le tue condizioni di salute
  • la domanda di accertamento sanitario.

Questa richiesta serve a fissare la visita medica che verrà effettuata da una commissione medica della AUSL, integrata con un medico INPS.

In base all’esito dell’accertamento, la domanda viene approvata o respinta.

Se la tua domanda è stata respinta, un nostro avvocato specializzato in materia ti assisterà per difendere i tuoi diritti e farti ottenere quanto previsto dalla legge.