Odori sgradevoli in condominio
Cosa fare per risolvere il problema
L’emissione di odori sgradevoli in condominio è uno dei motivi più frequenti di controversie tra i residenti, in quanto può provocare un vero e proprio disagio.
Nell’articolo ti spieghiamo cosa fare quando gli odori superano il normale livello di tollerabilità e come ti aiutiamo a risolvere il problema.
Quando gli odori molesti in condominio sono intollerabili
Le leggi nazionali non includono disposizioni specifiche o limiti di valore riguardanti gli odori sgradevoli in condominio.
Tuttavia, esiste una normativa tecnica che utilizza analisi olfattometriche specifiche per valutare in modo obiettivo l’impatto degli odori fastidiosi in contesti definiti.
È importante sottolineare che i risultati di tali analisi non rappresentano criteri definitivi o assoluti, poiché la percezione soggettiva del grado di tollerabilità di un odore è significativa.
Cosa fare in caso di cattivi odori nel condominio
In caso di immissioni di odori sgradevoli in condominio, occorre sapere come procedere per cercare di risolvere il problema e le liti sorte tra vicini.
L’assemblea condominiale e l’amministratore conservano il potere di influenzare il comportamento dei condomini, ad esempio chiedendo di evitare di lasciare aperte le porte delle abitazioni per evitare la diffusione degli odori.
Se il problema persiste o l’amministratore è inadempiente nel suo ruolo, si potrà procedere con un tentativo di conciliazione.
E se anche questo metodo non funzionasse, possiamo intraprendere delle azioni legali.
Cosa possiamo fare per te
Se stai riscontrando problemi a causa di odori sgradevoli in condominio, procedi ad associarti –cliccando qui– e valuteremo il tuo caso.
Le norme che definiscono gli odori molesti in condominio
L’art. 844 del codice civile afferma che:
“Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi”.
Ciò vuol dire che i condomini devono in qualche modo “sopportare” gli odori molesti, a meno che non si superino i livelli di tollerabilità.
Le sanzioni per immissioni di odori sgradevoli dovute al fumo
In Italia, a partire dal 2003, è in vigore la Legge Sirchia 3/2003 che proibisce il fumo in tutti gli spazi pubblici chiusi e stabilisce che è consentito fumare solo in aree appositamente designate e segnalate.
È responsabilità dell’amministratore condominiale redigere un regolamento condominiale, previo accordo unanime, che specifichi il divieto di fumare negli spazi comuni contrassegnati con adeguata segnaletica e garantire il suo rispetto.
La violazione di questa norma comporta una sanzione amministrativa pecuniaria, con importo che varia da un minimo di € 27,50 a un massimo di € 275,00 in caso di recidiva, come stabilito dall’articolo 1, comma 189, della Legge n. 311/2004.
Inoltre, la sanzione viene raddoppiata se la violazione viene commessa in presenza di una donna chiaramente incinta o di bambini fino a 12 anni di età.
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