Come fare il ricorso per accompagnamento Inps
Tempi e procedura
Con il ricorso per l’accompagnamento è possibile contestare la decisione dell’Inps che ha negato questo diritto.
Nell’articolo ti spieghiamo come fare e soprattutto in che modo ti aiutiamo a vincere il ricorso.
Il ricorso per l’accompagnamento contro il rigetto dell’Inps
Se l’INPS rifiuta di riconoscere l’invalidità, è possibile impugnare la decisione presentando un ricorso per l’accompagnamento contro il parere negativo della Commissione Medica.
Attraverso questo mezzo è possibile:
- ottenere il riconoscimento di questa indennità
- richiedere il pagamento dei ratei maturati e di quelli ancora da maturare da parte dell’istituto.
Il ricorso dovrà essere presentato al Tribunale.
Puoi fare ciò con l’assistenza di uno dei nostri avvocati specializzati in questa materia.
Come fare ricorso per l’indennità di accompagnamento
Il ricorso per accompagno dovrà essere presentato entro 6 mesi dalla notifica del verbale sanitario ed includere:
- i documenti relativi alla visita medica
- la domanda iniziale
- i relativi certificati sanitari.
I tempi della procedura variano a seconda del Tribunale.
Se il ricorso viene vinto al ricorrente verranno erogate in un’unica soluzione le rate arretrate.
Data la complessità dell’iter, con il nostro aiuto, potrai ottenere un parere legale iniziale e una consulenza da professionisti che hanno una vasta esperienza nei ricorsi per invalidità e per l’accertamento tecnico preventivo volti a ottenere l’indennità di accompagnamento che ti spetta.
Come ti aiutiamo ad ottenere l’accompagnamento
Siamo consumatori come te, pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti negati.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti ad ottenere il riconoscimento dell’accompagnamento.
Procedi a tesserarti (scegliendo la formula più adeguata alle tue esigenze) e a segnalarci il tuo problema, compilando il form sottostante
Sarai ricontattato da un nostro avvocato specializzato in materia che si occuperà del tuo caso, valutando i documenti in tuo possesso.
Riceverai ogni consiglio utile per il raggiungimento dell’obiettivo e sarai aggiornato costantemente sull’avanzamento della pratica.
Invia la tua segnalazione
Cosa dicono di noi
La procedura legale per il ricorso per l’accompagno
Per iniziare, è essenziale presentare una richiesta di accertamento tecnico preventivo al Tribunale competente, che generalmente corrisponde al luogo di residenza del richiedente.
Questo passo è fondamentale perché senza tale accertamento non è possibile avviare una procedura giudiziaria.
L’accertamento sarà eseguito da un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) nominato dal Giudice, con la partecipazione di un medico legale designato dall’INPS.
Una volta completato l’accertamento, il CTU lo invierà sia al richiedente che all’INPS.
Successivamente, il Giudice stabilirà un termine, che non supererà i trenta giorni, entro il quale le parti devono decidere se accettare o contestare le conclusioni del CTU.
Se il parere del CTU non viene contestato entro questo periodo, il Giudice emetterà un decreto che convalida l’accertamento sanitario.
Tale decreto è definitivo e non suscettibile di ulteriori ricorsi.
In caso di accertamento positivo, il Giudice condannerà l’INPS al pagamento dell’indennità di accompagnamento.
Se, invece, si decide di contestare le conclusioni del CTU, la parte interessata dovrà presentare un ricorso introduttivo di giudizio al medesimo Giudice entro trenta giorni.
In questa fase, si avvia una vera e propria causa legale che culminerà con una sentenza definitiva e inappellabile.
Quanto dura il ricorso
Dopo aver presentato il ricorso in tribunale, il giudice esaminerà il caso e nominerà un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) con il compito di valutare se sussistono effettivamente le condizioni per il riconoscimento della pensione di invalidità.
Al termine delle indagini del CTU, il giudice stabilirà una data limite entro cui le parti possono contestare i risultati ottenuti dal consulente.
Se non ci sono contestazioni, i risultati dell’indagine verranno validati e diventeranno definitivi, precludendo ulteriori impugnazioni.
In caso di esito positivo dell’indagine, l’INPS sarà tenuta ad erogare la pensione all’interessato entro 120 giorni.
La durata del procedimento legale può quindi variare a seconda di eventuali contestazioni e delle specificità del caso in esame.
Quante volte si può fare ricorso per l’invalidità
Il ricorso deve essere depositato entro sei mesi dalla ricezione del verbale sanitario dell’INPS che rifiuta l’indennità di accompagnamento.
Questo periodo è assoluto, il che significa che una volta trascorso, non sarà più possibile contestare la decisione di respingimento della richiesta.
Il riconoscimento degli arretrati in caso di ricorso accompagno
Nel caso in cui il ricorso per l’indennità di accompagnamento venga approvato, sarà possibile ricevere i pagamenti retroattivi a partire dalla data in cui è stata presentata la richiesta amministrativa.
Allo stesso modo, se la relazione del consulente conferma l’invalidità, i pagamenti arretrati saranno calcolati dalla data della visita medica.
È fondamentale sottolineare che senza la presentazione del ricorso per l’invalidità civile, non si avrà né il diritto né la possibilità di ricevere i pagamenti retroattivi.
Commenti