Come richiedere il rimborso delle tasse rifiuti
Quando spetta e come possiamo aiutarti ad ottenerlo
Il rimborso tasse rifiuti è una questione che interessa molti cittadini. Ogni anno, infatti, le famiglie italiane sono costrette a pagare degli importi che possono variare da comune a comune.
Nell’articolo ti spieghiamo quando ti spetta e come ti aiutiamo ad ottenere il rimborso.
Cos’è la tassa sui rifiuti
La tassa sui rifiuti, cosiddetta Tari, costituisce un tributo locale che ricade su tutti i cittadini proprietari o detentori di immobili e locali.
Questo importo viene utilizzato dalle amministrazioni comunali per coprire i costi annuali di gestione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.
Si tratta di una delle spese più alte sostenute dalle amministrazioni locali.
Per questo, il calcolo della tassa sui rifiuti è determinato attraverso un piano finanziario annuale formulato dai Comuni.
La distribuzione della quota di Tari in capo agli utenti tiene conto di due componenti:
- una parte fissa, legata alla superficie dell’immobile e al numero di componenti della famiglia
- una parte variabile calcolata in base a dei coefficienti di produzione dei rifiuti connesso alla tipologia di utenza.
Non è però raro che l’utente si ritrovi a pagare un importo errato o troppo alto rispetto a quello che avrebbe dovuto versare, anche quando si verificano casi di mancata raccolta dei rifiuti.
Dunque, se non è passato troppo tempo dal pagamento, un nostro avvocato esperto in materia potrà farti ottenere il rimborso tasse rifiuti.
Quando si può richiedere il rimborso tassa sui rifiuti
Il rimborso tassa rifiuti può essere richiesto in presenza di alcuni specifici casi, e cioè quando:
- hai corrisposto un importo Tari in eccessorispetto a quello che ti spettava pagare
- la somma che devi pagare non è stata calcolata correttamente perché l’ente non ha tenuto conto della riduzione del numero dei componenti del nucleo familiare
- il tuo immobile è in realtà esentato dalla tassa sui rifiuti poiché non ne produce.
In presenza di tali situazioni, possiamo farti ottenere il recupero o il rimborso delle somme versate.
In alcuni casi, quando hai pagato più del dovuto, il Comune invia un modulo rimborso tassa rifiuti, con le istruzioni per la sua compilazione.
La pratica viene gestita dal Comune o dal gestore del servizio ed entro 180 dal ricevimento della richiesta dovranno restituirti la somma pagata in eccesso.
Come avviene il rimborso tasse rifiuti
Per ottenere il rimborso della tassa sui rifiuti occorre presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate, il quale può:
- accogliere la richiesta e il contribuente riceverà l’accredito della somma sul proprio conto corrente o gli verrà inviato al domicilio fiscale un assegno vidimato emesso da Poste Italiane. Nel solo caso dell’Iva, invece, il rimborso viene erogato sul conto fiscale del titolare della partita Iva o della società
- respingere la domanda e quindi il rimborso verrà rigettato in modo esplicito o attraverso il silenzio rifiuto.
In quest’ultimo caso, il contribuente che vuole recuperare le somme pagate in eccesso, può presentare un ricorso alla Corte di Giustizia tributaria competente per territorio entro 60 giorni da quando ha avuto conoscenza del rigetto o, nel caso di silenzio rifiuto, entro il termine di prescrizione decennale.
E nel caso in cui ti venisse negato il rimborso da parte dell’ente, un nostro avvocato presenterà ricorso alla commissione tributaria provinciale, territorialmente competente, entro 60 giorni. L’atto conterrà i seguenti elementi:
- importo pagato in eccesso
- dati catastali dell’immobile e superficie su cui viene calcolata la tassa
- numero degli occupanti dell’immobile.
Cosa possiamo fare per te
Se vuoi presentare una richiesta di rimborso iva per la tassa rifiuti, ingiustamente addebitata, procedi ad associarti –cliccando qui– e valuteremo il tuo caso.
Rimborso tassa rifiuti e ruoli ordinari
Per i ruoli relativi alla tassa sui rifiuti, il contribuente che ha pagato regolarmente la cartella, decorso il termine d’impugnativa di 60 giorni previsto dall’art. 21 del D.Lgs. 546/1992, potrà successivamente richiedere il rimborso tassa rifiuti, parziale o integrale, provando l’illegittimità della pretesa tributaria.
Nel caso dei tributi locali, il diritto di rimborso è esercitabile entro 5 anni dalla data di pagamento.
Così è disposto dal comma 164 della legge 296/2006.
Tra l’altro, proprio in tema di rimborso tassa rifiuti, già l’art. 75 del D.Lgs. 507/1993 stabiliva termini che andavano oltre quelli previsti per l’impugnativa (6 mesi e 2 anni).
A tal riguardo è conveniente sottolineare come le azioni di rettifica successiva del ruolo e della cartella nei casi di rimborso tassa rifiuti, prospettati nel presente articolo (ovvero quelli riguardanti la riscossione di tributi), non derogano in nessun modo alla suddetta disposizione di legge.
Esse, rappresentano di fatto un’azione rivolta non agli atti formali (cartelle e ruoli) bensì al rapporto sostanziale intrattenuto con l’ente impositore (tassa pagata in eccesso).
La giurisprudenza sul rimborso tassa rifiuti
In questo paragrafo ti spieghiamo l’orientamento della giurisprudenza che conferma il principio di non definitività delle cartelle relative alla tassa sui rifiuti.
Difatti, la Corte di cassazione, con l’Ordinanza n. 20213/2015, ha sottolineato la peculiare natura del ruolo ordinario, affermando che “Le cartelle esattoriali adottate in virtù di procedure che consentono di prescindere dal previo accertamento dell’esistenza del titolo,… non possono considerarsi rette dalla irretrattabilità e definitività del titolo”.
La Cassazione trattando della tassa sui rifiuti, si riferisce ai ruoli ordinari, ovvero quelli che riscuotono il tributo senza una precedente emissione di un atto d’accertamento o di liquidazione, sulla base della tacita accettazione delle condizioni di tassazione adottate per l’anno d’imposizione precedente.
In ogni caso, sarà sempre facoltà del contribuente, al ricevimento di una cartella con un ruolo ordinario tributario formato automaticamente in base ad iscrizioni relative agli anni d’imposizione pregressi, in assenza di prodromiche azioni accertative, chiederne la rettifica ed invocare il rimborso tassa rifiuti, quale tributo eventualmente versato in eccesso.
Salve,avrei bisogno di un informazione,scorrendo le pagine di Facebook ho trovato una notizia ” la cassazione ha stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani non è una tariffa in quanto tassa,per tanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10%.Come richiedere il rimborso ed evitare di pagare l’iva sulle fatture prossime?grazie
Gentile Rosa, un nostro operatore le ricontatterà quanto prima per chiederle maggiori informazioni in merito alla sua richiesta. Cordialità