Vuoi chiedere il risarcimento danni malasanità perché hai subito un danno alla salute per errore e negligenza medica?

Nell’articolo ti spieghiamo quando spetta tale diritto e come ti aiutiamo ad ottenere la massima liquidazione.

Con l’assistenza di un nostro avvocato esperto in malasanità avrai ciò che ti spetta per legge.

 

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INDICE

 Cos’è il risarcimento per malasanità

Il risarcimento per danni da malasanità è un indennizzo che viene riconosciuto a chi ha subito un danno a causa di un errore commesso da un medico o da una struttura sanitaria a seguito di una condotta negligente, imprudente o colpevole.

Questo tipo di danno può essere fisico o psicologico, e può riguardare sia la morte di una persona che una lesione o un’altra forma di danno alla salute.

Seppur il risarcimento da malasanità è un diritto del cittadino, accade frequentemente che non venga effettivamente liquidato per diverse ragioni:

  • timore di scontrarsi contro un soggetto forte (ASL)
  • mancata conoscenza dei propri diritti
  • incapacità dei legali di provare il danno subìto dall’assistito.

Per questo motivo puoi affidarti a noi. Un nostro avvocato si occuperà del tuo caso e ti aiuterà ad ottenere il risarcimento che ti spetta a seguito del pregiudizio subito, provando la responsabilità del medico o della struttura sanitaria.

 

Attenzione

Tantissime vittime di malasanità pensano di non aver diritto al risarcimento perché hanno firmato il consenso informato.

In realtà quest’ultimo non solleva il personale medico dalle responsabilità professionali ed è privo di validità se non informa correttamente il paziente della procedura d’intervento e dei rischi che ne derivano.

Se questo è il tuo caso…

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Quando spetta il risarcimento per malasanità

In generale, il risarcimento da malasanità spetta quando un paziente subisce un danno a causa di un errore medico commesso da un operatore sanitario. Il danno può derivare da:

  • diagnosi sbagliate
  • interventi e terapie errate
  • comportamenti irrispettosi della legge e/o della deontologia medica da parte del personale sanitario (negligenza medica, imperizia, imprudenza, colpa).

Da precisare che l’errore medico è perseguibile anche in assenza di danni fisici apprezzabili. Per sussistere è sufficiente la cattiva condotta di chi ha seguito il paziente.

Inoltre, il risarcimento da malasanità copre tutte le branche della medicina come la chirurgia generale, ortopedia, oncologia, chirurgia plastica, ginecologia ecc.

La responsabilità medica sorge anche quando viene realizzato un intervento sbagliato o ne derivano delle gravi infezioni.

In tutti questi casi sappi che noi possiamo aiutarti. Il nostro team vanta di una grande esperienza nel settore sanitario e potremo far valer i tuoi diritti.

 

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Responsabile dell’errore sanitario di fronte alla legge non è solo il medico che lo ha commesso, ma l’intera équipe e la struttura sanitaria e quindi anche il medico di base, il primario, il dirigente medico, l’infermiere o personale paramedico.

Dunque, possiamo far valere il tuo diritto al risarcimento del danno anche nei confronti di questi soggetti. Siamo qui per aiutarti!

 

Come si richiedono i risarcimenti malasanità

Quando si è vittima di un errore medico, è importante seguire alcune procedure fondamentali per ottenere il risarcimento. È infatti necessario richiedere:

  • la propria cartella clinica, comprensiva di eventuali integrazioni, alla struttura sanitaria, la quale è tenuta a consegnarla entro 30 giorni
  • è consigliabile conservare il modulo firmato del consenso informato, copie delle analisi e degli eventuali scontrini delle prestazioni sanitarie.

Nel caso in cui ci siano dubbi sulle cure ricevute, è possibile chiedere chiarimenti al personale medico e, qualora non si ottengano risposte soddisfacenti, è possibile rivolgersi al direttore della struttura sanitaria.

 

– La risoluzione della controversia: il risarcimento da malasanità

Se ritieni di essere stato vittima di malasanità, puoi rivolgerti ad un nostro avvocato specializzato in diritto sanitario che, insieme al medico legale di fiducia, verificherà se sussiste responsabilità e, in caso positivo, procederà al calcolo del risarcimento per malasanità. 

L’azione contro la struttura sanitaria si articola in due fasi fondamentali, e cioè:

  • quella preliminare (obbligatoria per legge) della mediazione, durante la quale tenteremo di risolvere da subito la controversia in modo bonario
  • quella successiva dell’azione giudiziale qualora l’accordo non sia stato possibile.

Il nostro Legislatore (con la legge 8 marzo 2017 n.24, comunemente chiamata Legge Gelli-Bianco ) ha previsto, in alternativa alla mediazione, anche il procedimento giudiziale di “Accertamento tecnico preventivo”(ATP).

La parte che si ritiene essere danneggiata chiede al giudice la nomina di un Consulente d’Ufficio (CTU) per individuare la corretta valutazione del caso sia con riferimento alla responsabilità sia della quantificazione del danno che ne è derivato.

Nel corso del giudizio, il CTU, qualora possibile, può tentare la conciliazione tra le parti.

Qualora, invece, con nessuno di tali rimedi si dovesse giungere ad un accordo, proporremo un’azione giudiziale.

 

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In caso di processo per risarcimento malasanità sarà onere del medico o del sanitario provare di aver tenuto un comportamento diligente e conforme ai canoni richiesti al professionista e dalla natura dell’adempimento. Il paziente invece deve provare il danno subito e il nesso con la negligenza medica.

E noi possiamo aiutarti a provare che sei stato vittima di un caso di malasanità. Affidati a noi!

 

 Termini per agire in caso di malasanità

 Con la riforma Gelli, che è diventata operativa dal 1° aprile 2017, è stato stabilito che il termine di prescrizione per richiedere il risarcimento del danno da malasanità è:

  • di 10 anni per la struttura ospedaliera
  • di 5 anni per il medico che lavora all’interno della struttura. Se invece il medico opera in regime privato, il termine di prescrizione è di 10 anni.

È importante sapere che, il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui il danno diventa evidente. Ciò significa che, entro 10 anni dall’accertamento del danno, il paziente o i suoi familiari possono agire nei confronti della struttura sanitaria.

Tuttavia, se il paziente è deceduto a causa di malasanità, i suoi eredi hanno 5 anni per richiedere il risarcimento danno malasanità!

Contattaci subito e ricevi l’assistenza che cerchi per ottenere giustizia contro la mancata diligenza medica.

 

Come quantificare il danno per il risarcimento malasanità

Il Tribunale di Milano ha stabilito delle tabelle per quantificare il danno causato da responsabilità medica, da malasanità ed errore medico, utilizzate come riferimento da tutti i Tribunali.

Queste tabelle stabiliscono una somma per ogni punto di invalidità permanente, che varia a seconda dell’età del paziente.

Inoltre, prevedono un determinato importo per ogni giorno di convalescenza e un risarcimento massimo per i familiari dei danneggiati nei casi più gravi in cui un paziente muore.

 

– Il risarcimento malasanità in via equitativa

Il danno da malasanità comprende sia i danni patrimoniali (ovvero quelli che comportano una perdita economica) che quelli non patrimoniali (che ledono i diritti del paziente).

Quando risulta difficile quantificare il danno in maniera oggettiva, il giudice può fare ricorso alla “stima equitativa”. Si tratta di una valutazione discrezionale basata sul merito specifico della questione e può essere effettuata solo quando il giudice ha accertato l’esistenza del danno e la grande difficoltà o l’impossibilità di una stima esatta.

È importante sottolineare che questa impossibilità deve essere dovuta a fattori oggettivi e non alla mancanza di documentazione o prove da parte della parte danneggiata.