Quando richiedere il risarcimento per malasanità
Come ottenerlo
Vuoi chiedere un risarcimento per malasanità perché hai subito un danno alla salute causato da un medico o dalla struttura sanitaria dove sei stato operato?
Nell’articolo ti spieghiamo in quali casi ne hai diritto e come ti aiutiamo ad ottenere la giustizia che meriti.
Quando si può richiedere il risarcimento danni per malasanità
Si ha diritto a richiedere un risarcimento per malasanità quando un errore medico ha arrecato un danno alla salute del paziente o ne ha causato la morte.
Questo può derivare anche da diagnosi sbagliate, interventi chirurgici eseguiti in modo errato, gravi infezioni o altri comportamenti non conformi alla legge o alla deontologia medica.
In tutti questi casi, quindi, è possibile agire nei confronti del sanitario responsabile, che sarà tenuto a risarcire le vittime della cattiva sanità
Risarcimento per malasanità in caso di morte
Il diritto al risarcimento per malasanità per i casi di morte spetta ai familiari (coniuge, genitori, figli e ai fratelli o sorelle del defunto) indipendentemente dal fatto che vivessero insieme al momento del decesso.
Il danno è considerato presunto, quindi non occorre dimostrare di averlo subito.
Anche nipoti e cugini, fino al quarto grado di parentela, possono richiedere un risarcimento, se avevano un rapporto di affetto con la vittima.
Come ti aiutiamo ad ottenere il risarcimento per malasanità
Siamo consumatori come te, e comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti. Siamo qui per ascoltarti e sollevarti da ogni preoccupazione.
Per farlo, ci impegniamo a:
- fornirti una consulenza dettagliata per chiarire ogni tua domanda
- raggiungere un accordo amichevole con la struttura sanitaria attraverso una mediazione
- se non si riesce a trovare un accordo, ci impegniamo a intraprendere un’azione legale per assicurarti un risarcimento adeguato
Il nostro obiettivo è garantirti il risarcimento che meriti, riducendo al minimo il tuo stress e assicurandoti che i tuoi diritti siano rispettati.
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Come si richiedono i risarcimenti malasanità
Se sospetti di essere stato vittima di un errore medico, ci sono alcuni passi cruciali da compiere per avanzare una richiesta di risarcimento. È essenziale:
- ottenere la propria documentazione sanitaria, inclusi tutti gli eventuali documenti aggiuntivi, presso l’ente sanitario responsabile. Quest’ultimo ha l’obbligo di fornirla entro un termine massimo di 30 giorni
- conservare una copia del consenso informato firmato, insieme alle copie di analisi mediche e ricevute di spese sanitarie sostenute.
Se emergono dubbi o incertezze riguardo alle terapie somministrate, è opportuno richiedere delucidazioni allo staff medico.
In assenza di risposte esaurienti, si può procedere facendo riferimento al responsabile della struttura sanitaria.
Ricorda inoltre che, con la riforma Gelli del 2017, i termini di prescrizione per richiedere il risarcimento sono stati ridefiniti in 10 anni per le strutture ospedaliere e in 5 anni per i medici.
La risoluzione della controversia: il risarcimento da malasanità
Se pensi di essere stato vittima di malasanità, puoi consultare uno dei nostri avvocati specializzati in diritto sanitario.
Insieme a un medico legale di fiducia, esaminerà se vi sia responsabilità e, in caso affermativo, procederà al calcolo del risarcimento dovuto.
Il procedimento legale contro la struttura sanitaria si articola in due fasi principali:
- una fase preliminare, obbligatoria per legge, di mediazione. Durante questa fase, cercheremo di risolvere la controversia in modo amichevole
- successivamente, se non si raggiunge un accordo durante la mediazione, si procederà con l’azione giudiziale.
Il legislatore, con la Legge Gelli-Bianco (n. 24 del 8 marzo 2017), ha introdotto un’alternativa alla mediazione, chiamata “Accertamento Tecnico Preventivo” (ATP). In questo caso, la parte danneggiata richiede al giudice di nominare un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) per valutare la responsabilità e quantificare il danno derivato.
Durante il processo, il CTU può tentare la conciliazione tra le parti. Se nessun accordo viene raggiunto attraverso questi mezzi, si procederà con un’azione giudiziale.
Come quantificare il danno per il risarcimento malasanità
Il Tribunale di Milano ha stabilito delle tabelle per valutare il danno causato nei casi di malasanità. Queste tabelle stabiliscono un importo per ogni punto di invalidità permanente, il quale varia in base all’età del paziente.
Inoltre, determinano un certo importo per ogni giorno di convalescenza e un risarcimento salute massimo per i familiari dei danneggiati nei casi più gravi in cui un paziente muore.
Il danno da malasanità può comprendere sia danni patrimoniali che non patrimoniali.
Il risarcimento per malasanità in via equitativa
Il danno derivante da negligenza medica comprende sia danni di carattere finanziario, che comportano una perdita economica, sia danni non finanziari, che violano i diritti del paziente. Quando è difficile quantificare il danno in modo preciso, il giudice può scegliere una “valutazione equa”.
Questa costituisce un’analisi discrezionale basata sul merito specifico della situazione e può essere utilizzata solo quando il giudice ha confermato l’esistenza del danno e ha riscontrato una notevole difficoltà o l’impossibilità di una valutazione precisa.
È fondamentale evidenziare che tale impossibilità deve derivare da fattori oggettivi e non dalla mancanza di documentazione o prove da parte della parte danneggiata.
Scadenze per l’azione legale in caso di malasanità
A partire dal 1 aprile 2017, con l’implementazione della riforma Gelli, sono state definite le seguenti scadenze di prescrizione per reclamare il risarcimento dei danni derivanti da negligenza medica:
- Un periodo di 10 anni è stabilito per i reclami riguardanti la struttura ospedaliera.
- Per quanto riguarda i medici operanti all’interno di strutture ospedaliere, il periodo di prescrizione è di 5 anni. Se il medico opera privatamente, il termine di prescrizione è esteso a 10 anni.
È cruciale notare che il computo del periodo di prescrizione comincia soltanto quando il danno diventa evidente. Ciò significa che i pazienti o i loro familiari hanno fino a 10 anni dalla scoperta del danno per intraprendere azioni legali contro l’istituzione sanitaria.
Tuttavia, nel caso di decesso del paziente a causa di negligenza medica, i suoi eredi hanno 5 anni per avanzare richiesta di risarcimento per il danno subito.
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