Alzheimer invalidità e accompagnamento
Quando spettano e come fare domanda
In caso di Alzheimer l’invalidità e l’accompagnamento spettano come sostegno sia per il paziente che per i suoi familiari, in quanto questa patologia rende indispensabile un supporto continuo.
Nell’articolo ti spieghiamo come fare domanda per accedere a questi benefici economici e in che modo ti aiutiamo se ti vengono negati.
Alzheimer invalidità e accompagnamento: a chi spettano questi sostegni
Trattandosi di una malattia caratterizzata da un deterioramento progressivo delle funzioni cognitive o mentali, che incide sulla capacità di svolgere le attività quotidiane e di mantenere l’indipendenza, con l’alzheimer l’invalidità e l’accompagnamento spettano di diritto.
Coloro che ne sono affetti incontrano ostacoli nell’assimilare nuove informazioni, nel ricordare eventi passati o nell’eseguire azioni quotidiane.
Questo declino della memoria a breve termine spesso si accompagna a difficoltà nell’orientamento spaziale e, talvolta, a variazioni nel comportamento e nella personalità.
Invalidità e accompagnamento per Alzheimer: come fare domanda
Come si è detto, gli individui affetti da questa malattia hanno la possibilità di richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile e dell’indennità di accompagnamento per alzheimer.
Il processo inizia con l’acquisizione di un certificato introduttivo rilasciato dal medico di base, documento necessario per presentare la richiesta attraverso il sito dell’Inps.
Successivamente, una Commissione medica valuterà il caso mediante un esame per determinare se il soggetto ha diritto al riconoscimento dell’invalidità e quale sia la percentuale.
Ma cosa si può fare se l’INPS non riconosce il diritto o la percentuale di invalidità attribuita è inferiore a quella effettiva?
Per affrontare tali circostanze, esiste una procedura specifica per impugnare la decisione dell’INPS: il ricorso invalidità civile.
E noi siamo a tua disposizione per offrirti supporto e assistenza qualora ne avessi necessità.
Come ti aiutiamo ad ottenere l’invalidità per Alzheimer
Siamo consumatori come te, pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti negati.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità per alzheimer.
Procedi a tesserarti (scegliendo la formula più adeguata alle tue esigenze) e a segnalarci il tuo problema, compilando il form sottostante
Sarai ricontattato da un nostro avvocato specializzato in materia che si occuperà del tuo caso, valutando i documenti in tuo possesso.
Riceverai ogni consiglio utile per il raggiungimento dell’obiettivo e sarai aggiornato costantemente sull’avanzamento della pratica.
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Cosa dicono di noi
Indennità di accompagnamento per i malati di alzheimer
Come evidenziato, la malattia di Alzheimer porta a una graduale perdita dell’indipendenza.
Di conseguenza, chi soffre di tale condizione ha il diritto di ricevere assistenza da coloro che normalmente se ne occupano.
Per soddisfare le necessità del paziente e dei suoi cari, l’INPS offre, oltre alla pensione di invalidità civile, anche un’indennità di accompagnamento per alzheimer.
Questo sostegno economico è erogato senza considerare il reddito del richiedente, purché non sia in grado di agire autonomamente o incontrino ostacoli nell’eseguire le attività quotidiane fondamentali.
Se l’INPS dovesse rigettare ingiustamente la richiesta per l’invalidità civile o negare l’indennità di accompagnamento, è cruciale agire tempestivamente: possiamo presentare un ricorso entro sei mesi dalla notifica della decisione.
Alzheimer e legge 104
Chi assiste un familiare colpito dal morbo di Alzheimer può usufruire delle agevolazioni previste dalla Legge 104.
Questa normativa permette di ottenere fino a tre giorni di permesso mensile, con copertura contributiva, dedicati all’assistenza del familiare.
Per accedere a questo diritto, è necessario che il soggetto affetto da Alzheimer abbia compiuto 65 anni, risieda nella stessa abitazione o allo stesso indirizzo del richiedente e che il legame di parentela non superi il terzo grado.
Esiste, inoltre, l’opzione di richiedere un periodo di congedo retribuito fino a due anni, fruibile durante l’intero arco della vita lavorativa, per l’assistenza di un familiare anziano con disabilità grave, inclusi i malati di Alzheimer.
Alzheimer e diritti: l’amministratore di sostegno
Chi assiste un individuo affetto da Alzheimer ha l’opportunità di ricorrere alla figura dell’amministratore di sostegno, introdotta dalla Legge n. 6/04.
Individui che non sono in grado di gestire i propri interessi a causa di condizioni di infermità o disabilità, che possono essere temporanee o parziali, sia mentali che fisiche, hanno la possibilità di sollecitare l’intervento di questa figura di aiuto, designata dal giudice tutelare del luogo in cui risiedono.
Il ruolo e le responsabilità dell’amministratore di sostegno non sono predeterminati ma vengono definiti dal giudice, che decide su quali aspetti della vita della persona assistita quest’ultimo può intervenire.
Ogni situazione è valutata individualmente, al fine di fornire il supporto più appropriato e personalizzato possibile.
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