Cardiopatia invalidità civile
Quando spetta e come fare domanda
In caso di cardiopatia l’invalidità civile spetta come sostegno per il paziente, insieme ad altre agevolazioni che variano in relazione alla gravità della patologia.
Nell’articolo ti spieghiamo come fare domanda per accedere a questi benefici economici e in che modo ti aiutiamo se ti vengono negati.
Cardiopatia invalidità civile: quando spetta
Le malattie cardiache sono molto comuni e, in genere, chi ne è affetto deve fare molta attenzione al proprio modo di vivere, evitando qualsiasi attività che possa mettere sotto stress il cuore e rappresentare un rischio per la loro salute.
Di conseguenza, a seconda del tipo di malattia e del suo livello di gravità, i pazienti possono richiedere l’attribuzione di un certo grado di invalidità per cardiopatia.
Ottenere tale riconoscimento consente inoltre di beneficiare dell’assegno di invalidità e di varie agevolazioni.
Come fare domanda per la cardiopatia congenita invalidità civile
Le persone affette da tale patologia possono ottenere il riconoscimento della cardiopatia ischemica invalidità civile dopo essere stati visitati dalla Commissione medica dell’Azienda Sanitaria Locale, insieme a un medico dell’Inps.
Una volta confermata la loro condizione, otterranno l’indicazione della percentuale di invalidità per valutare quanta sia la limitazione lavorativa e, di conseguenza, accedere ai benefici previsti.
Ma cosa fare se l’INPS rifiuta il riconoscimento dell’invalidità o assegna un punteggio inferiore rispetto alla situazione reale?
In questi casi, è possibile contestare la decisione attraverso un ricorso invalidità civile.
Per affrontare queste situazioni, ci impegniamo a fornire supporto e assistenza per farti ottenere ciò che ti spetta.
Come ti aiutiamo ad ottenere l’invalidità civile cardiopatici
Siamo consumatori come te, pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti negati.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile cardiopatici.
Procedi a tesserarti (scegliendo la formula più adeguata alle tue esigenze) e a segnalarci il tuo problema, compilando il form sottostante
Sarai ricontattato da un nostro avvocato specializzato in materia che si occuperà del tuo caso, valutando i documenti in tuo possesso.
Riceverai ogni consiglio utile per il raggiungimento dell’obiettivo e sarai aggiornato costantemente sull’avanzamento della pratica.
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Cardiopatia ischemica e invalidità civile: percentuali
Quando la cardiopatia invalidità civile influenza negativamente l’ambito lavorativo, riducendo significativamente la capacità di svolgere le attività, si applicano diverse percentuali di invalidità a seconda del grado di complicazione e dell’impegno cardiaco:
- per l’ipertensione arteriosa non complicata si attribuisce il 10% di invalidità
- per l’ipertensione arteriosa non controllata e non complicata, la percentuale va dall’11% al 20%
- per l’ipertensione arteriosa con iniziale impegno cardiocircolatorio, si attribuisce una percentuale compresa tra il 21% e il 30%
- per la cardiopatia ipertensiva con alto fattore di rischio cardiovascolare e impegno cardiaco classificato medio, la percentuale varia dal 31% al 50%
- per la cardiopatia ipertensiva con alto fattore di rischio cardiovascolare e impegno cardiaco classificato medio-severo, la percentuale va dal 51% al 70%
- per la cardiopatia ipertensiva con alto fattore di rischio cardiovascolare e impegno cardiaco classificato severo, la percentuale oscilla dal 71% all’80%
- per la cardiopatia ipertensiva scompensata, la percentuale va dall’81% al 100%
- per le arteriopatie ostruttive croniche, la percentuale di invalidità può variare dal 5% al 100%
- per un aneurisma dell’aorta, la percentuale si situa tra il 21% e l’80%.
- in caso di patologie secondarie alla cardiopatia ipertensiva, come disturbi psichici o sensoriali, si può richiedere il riconoscimento della legge 104 in presenza di handicap grave. a seconda della gravità dell’handicap, vengono poi concessi permessi, congedi e agevolazioni fiscali.
A quali agevolazioni da diritto la cardiopatia ipertensiva invalidità civile
È evidente che il riconoscimento dell’invalidità dipende dalla ridotta capacità lavorativa del paziente e, conseguentemente, a seconda del livello di invalidità vengono concessi specifici benefici e trattamenti a favore del paziente cardiopatico. In dettaglio: con un’invalidità pari o superiore al 46%, è possibile registrarsi negli elenchi provinciali per l’inserimento lavorativo mirato, mentre con una soglia minima del 51% si ha diritto a un periodo di congedo per cure che può estendersi fino a 30 giorni annui.
A partire da un’invalidità del 60%, l’individuo ha diritto a una posizione lavorativa stabile, e con una soglia minima del 67%, può beneficiare di protesi senza costi e dell’esenzione dal pagamento delle quote sanitarie (ticket).
Con un grado di invalidità del 74%, si ottiene un sussidio mensile, mentre con il 100% di invalidità è possibile ottenere una pensione di invalidità mensile.
Nel caso in cui la cardiopatia renda incompatibile il lavoro svolto, è possibile richiedere una riassegnazione lavorativa.
Se il paziente ritiene che la sua condizione sia stata causata dall’attività lavorativa precedentemente svolta, ha il compito di dimostrare il nesso causale tra lavoro e patologia.
Infine, grazie a una certificazione specifica del cardiologo, il paziente può essere dispensato dall’obbligo di indossare la cintura di sicurezza in automobile.
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