Il contratto a tempo determinato consente di instaurare un rapporto di lavoro che terminerà alla scadenza indicata nell’accordo. Occorre sapere però che in alcuni casi sorge il diritto alla trasformazione in contratto indeterminato.

Nell’articolo ti spieghiamo quali sono le caratteristiche e le tutele che ti spettano in relazione a questa tipologia di lavoro.

Noi di Unione dei Consumatori siamo un’associazione specializzata nella tutela dei lavoratori e siamo qui per far valere i tuoi diritti.

 

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INDICE

Cos’è il contratto a tempo determinato

Il contratto determinato è una forma di lavoro subordinato nel quale è prevista una durata predeterminata mediante l’apposizione di un termine.

La disciplina si trova nel Decreto Legislativo del 2015 n. 81.

Occorre precisare che la forma ordinaria del rapporto di lavoro subordinato resta il contratto a tempo indeterminato, pertanto, l’apposizione di un termine, seppur sia consentita dalla legge, è subordinata al rispetto di determinate condizioni che adesso analizzeremo.

 

La durata contratti a tempo determinato

Quanto può durare un contratto a tempo determinato? A seguito delle modifiche introdotte dal Decreto Legge del 2018 n. 87, la durata massima di questa forma di contratto è attualmente fissata in 12 mesi, con possibilità di estensione a 24 mesi in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:

  • esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività
  • necessità di sostituzione di altri lavoratori
  • esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

I rapporti di lavoro a tempo determinato tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, che si susseguono attraverso una serie di contratti per svolgere mansioni di pari livello e categoria, non possono durare più di 24 mesi, tranne in alcune circostanze:

  • se esistono disposizioni diverse nei contratti collettivi
  • se si tratta di attività stagionali.
  • quando il limite di 24 mesi viene superato e il contratto diventa automaticamente a tempo indeterminato dalla data in cui viene superato tale limite.

Se quindi hai diritto alla trasformazione automatica del rapporto di lavoro in indeterminato, noi possiamo aiutarti.

 

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La proroga contratto a termine

Il rinnovo contratto di lavoro a tempo determinato può essere disposto solo in determinate circostanze:

  • se sussistono esigenze temporanee e oggettive, non legate all’attività ordinaria, o quando è necessaria la sostituzione di altri lavoratori
  • quando ci sono aumenti temporanei, significativi e imprevedibili dell’attività ordinaria.

Nel corso dei primi 12 mesi, il contratto può essere prorogato liberamente. Successivamente, la proroga può avvenire solo se sussistono le esigenze sopra menzionate, ad eccezione delle attività stagionali.

Il termine finale del contratto può essere prorogato fino a un massimo di 4 volte, a condizione che il contratto iniziale abbia una durata inferiore a 24 mesi e con il consenso del lavoratore.

Se il numero di proroghe supera questo limite, il contratto si trasforma automaticamente in un contratto a tempo indeterminato dalla data di inizio della quinta proroga.

 

Lo sapevi che…

Le start-up innovative rappresentano un’eccezione in quanto possono beneficiare di contratti a termine per un periodo di 4 anni dalla costituzione della società.

 

Prosecuzione del contratto a termine oltre la scadenza del termine

Oltre ai limiti di durata massima stabiliti, nel caso in cui il rapporto di lavoro a tempo determinato prosegua dopo la scadenza del termine inizialmente stabilito o successivamente prorogato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore un aumento della retribuzione totale. Questo aumento corrisponde:

  • al 20% fino al decimo giorno successivo alla scadenza
  • al 40% per ogni giorno successivo.

Esiste inoltre un limite massimo per la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre la scadenza, che è:

  • di 30 giorni se il contratto a termine aveva una durata inferiore a 6 mesi
  • di 50 giorni in tutti gli altri casi.

Se il rapporto di lavoro prosegue oltre questi limiti, il contratto deve essere considerato automaticamente a tempo indeterminato a partire dalla scadenza di tali limiti e se ciò non è avvenuto…

 

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Principio di non discriminazione

Superata la data di scadenza, il lavoratore con un contratto di lavoro a tempo determinato ha diritto a ricevere lo stesso trattamento dei lavoratori a tempo indeterminato che svolgono mansioni comparabili e che sono collocati nello stesso livello.

 

Limiti quantitativi per i contratti a termine

Le assunzioni a tempo determinato sono soggette ad alcuni specifici limiti.

Infatti, ogni datore di lavoro non può superare complessivamente il 20% del numero di lavoratori a tempo indeterminato che aveva al 1° gennaio dell’anno in cui è stata effettuata l’assunzione a tempo determinato.

Se il risultato della percentuale contiene un decimale uguale o superiore a 0,5, verrà arrotondato all’unità superiore.

Tuttavia, per le imprese che impiegano fino a 5 dipendenti, è sempre consentito stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.

 

Divieti di assunzione a tempo determinato

La normativa tempo determinato introduce anche dei casi in cui non è consentito effettuare assunzioni a termine, e cioè:

  • per sostituire i lavoratori che sono in sciopero
  • presso le unità produttive che hanno effettuato licenziamenti collettivi nei 6 mesi precedenti l’assunzione, a meno che non ricorrano casi specifici stabiliti dalla legge
  • presso le unità produttive in cui si verificano sospensioni o riduzioni dell’orario di lavoro attraverso il regime di Cassa Integrazione Guadagni
  • per i datori di lavoro che non sono conformi alle norme sulla sicurezza sul lavoro.

In tutte queste ipotesi, l’assunzione a tempo determinato costituirebbe la violazione di un divieto previsto dalla legge. Se vuoi ottenere tutela…

 

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La forma del contratto determinato

Affinché i contratti a termine siano validi ed efficaci è necessario che la scadenza sia indicata in forma scritta. In assenza del requisito del documento scritto, il contratto sarà considerato a tempo indeterminato.

Inoltre, è obbligatorio consegnare al lavoratore una copia di tale atto entro 5 giorni dall’inizio del rapporto di lavoro.

Va notato invece che non è richiesta la forma scritta quando la durata complessiva del rapporto di lavoro non supera i 12 giorni.

 

I diritti di precedenza contratti a tempo determinato

Il lavoratore che ha svolto un’attività lavorativa a tempo determinato presso la stessa azienda per un periodo superiore a 6 mesi ha il diritto di essere considerato prioritario nelle assunzioni a tempo indeterminato per mansioni equivalenti, effettuate dallo stesso datore di lavoro entro i 12 mesi successivi alla conclusione del contratto a termine.

Nel caso in cui il lavoratore sia stato assunto a termine per svolgere attività stagionali, ha il diritto di precedenza nelle successive assunzioni a termine per le stesse attività stagionali, fatta eccezione per disposizioni diverse stabilite dai contratti collettivi a livello nazionale, territoriale o aziendale.

In entrambi i casi, il lavoratore deve manifestare la propria volontà di esercitare il diritto di precedenza al datore di lavoro entro un periodo di 6 mesi o 3 mesi dalla data di conclusione del rapporto di lavoro, a seconda dei casi.

Attenzione! Il diritto di precedenza si estingue dopo un anno dalla data di conclusione del rapporto di lavoro.

 

Tutela nel licenziamento nel contratto a termine

Durante il periodo di impiego a tempo determinato, il lavoratore non può essere licenziato prima della scadenza del termine, a meno che non sussista una giusta causa.

Il licenziamento per giusta causa si verifica solo in circostanze così gravi che rendono impossibile la prosecuzione, neppure temporanea, del rapporto di lavoro.

Se viene intimato un licenziamento senza giusta causa prima della scadenza del termine contrattuale, il lavoratore ha diritto a ricevere un risarcimento del danno.

Tale risarcimento corrisponde a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla data di scadenza prevista inizialmente, deducendo l’eventuale importo guadagnato dal lavoratore durante il periodo considerato presso un altro datore di lavoro.

E se vuoi ottenerlo, sei nel posto giusto!

 

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