Il contratto a tempo indeterminato
Diritti e tutele
Se il tuo contratto a tempo indeterminato non viene rispettato o hai subito un licenziamento ingiusto o discriminatorio, senza valido motivo, sei nel posto giusto.
Noi di Unione dei Consumatori siamo qui per aiutarti ad ottenere giustizia.
Cos’è il contratto di lavoro indeterminato
Il contratto a tempo indeterminato è un accordo che istituisce un rapporto di lavoro subordinato (full-time o part time) tra un lavoratore e un datore di lavoro.
Il dipendente si impegna a svolgere un’attività sotto la direzione del datore di lavoro, che a sua volta deve versare la retribuzione, i contributi previdenziali e assistenziali e rispettare le normative sui licenziamenti.
Questo tipo di contratto può includere un periodo di prova, stabilito dal Contratto di Lavoro collettivo, che di solito non supera i 6 mesi e varia a seconda della posizione lavorativa.
Durante questo periodo, il lavoratore ha gli stessi diritti di un assunto definitivo e riceve regolarmente lo stipendio concordato.
In caso di violazioni di queste norme, siamo qui per fornire l’assistenza necessaria.
Licenziamento illegittimo nel contratto indeterminato: cosa fare
Quando il lavoratore a tempo indeterminato subisce un licenziamento immotivato occorre sapere che esistono diversi strumenti per tutelarsi.
Infatti, è possibile richiedere non solo il risarcimento del danno, ma anche la reintegra nel posto di lavoro se il licenziamento è:
- ingiustificato, discriminatorio e ritorsivo o intimato oralmente
- vietato per legge (come il licenziamento della lavoratrice in stato di maternità o di matrimonio, del lavoratore infortunato o con una malattia).
In questi casi, si potrà optare per l’impugnazione del licenziamento con il quale ci si oppone alla decisione del datore di lavoro.
Ti riconosci in una di queste situazioni e vuoi ottenere tutela?
Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti a risolvere il problema.
Come ti aiutiamo in caso di problemi con il contratto indeterminato
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per aiutarti in caso di problemi con il tuo contratto indeterminato e per farti ottenere:
- il risarcimento dei danni per licenziamento ingiustificato
- la reintegra nel posto di lavoro
- la risoluzione di ogni altra controversia insorta con il tuo datore di lavoro.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
Se invece vuoi ulteriori notizie inerenti l’argomento, vai in basso nella sezione per saperne di più.
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Cosa dicono di noi
Come disdire un contratto a tempo indeterminato
Per interrompere un contratto indeterminato il lavoratore deve comunicare, attraverso un atto di recesso, la volontà di porre fine al rapporto.
Il lavoratore dovrà fornire un preavviso che servirà al datore ad avere il tempo necessario a trovare un sostituto.
Se le dimissioni del lavoratore sono per giusta causa, cioè dipendono dal comportamento del datore, come nel caso di condotte di mobbing, oppure nel caso in cui non venga pagata la retribuzione, deve essere indicato il motivo del recesso.
Inoltre, il lavoratore che chiede le dimissioni per giusta causa ha diritto a richiedere la disoccupazione.
Se hai bisogno di assistenza, noi siamo qui.
La retribuzione nel contratto a tempo indeterminato
La retribuzione è il compenso che il datore di lavoro deve fornire al dipendente in cambio della sua attività lavorativa.
Secondo l’art. 36 della Costituzione, essa deve essere adeguata alla quantità e qualità del lavoro svolto, e deve essere sufficiente a garantire una vita dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia.
Nel contratto a tempo indeterminato il lavoratore percepisce una retribuzione su base mensile, per un numero di mensilità annue che dipende dal Contratto collettivo nazionale.
Questo diritto viene tutelato dalla legge. Infatti se il lavoratore non riceve il pagamento della retribuzione mensile o delle ore di straordinario, può presentare una diffida nei confronti del datore che rischia così sanzioni penali.
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