La normativa sul demansionamento
Come ti difendiamo
Il demansionamento disposto in violazione di quanto previsto dalla legge può essere considerato
illegittimo e pertanto è possibile ottenere giustizia.
Noi di Unione dei Consumatori siamo qui per far valere i tuoi diritti, provando il danno subito.
Cos’è il demansionamento
Il demansionamento professionale consiste nell’assegnazione di compiti di livello inferiore rispetto a quelli per i quali si è stati originariamente assunti.
Sebbene rappresenti un diritto di variazione esercitabile dal datore di lavoro, può influire sulla competenze professionali del lavoratore, ma può anche evitare la perdita del posto di lavoro.
Recentemente, il legislatore ha mitigato il divieto assoluto dell’art. 2103 del Codice Civile, consentendo modifiche entro limiti specifici durante riorganizzazioni aziendali.
Come difendersi dal demansionamento
Quando un dipendente ritiene di essere stato oggetto di un declassamento lavorativo illegittimo, può per prima cosa cercare una soluzione bonaria con una lettera rivolta al datore di lavoro.
Nel caso in cui non si giunga ad un accordo soddisfacente, si può agire in giudizio, e nelle situazioni più gravi è anche possibile richiedere un risarcimento dei danni.
Questo perché il demansionamento può causare danni al lavoratore, sia patrimoniali (perdite economiche) che non patrimoniali (lesioni morali).
Dunque, se ti ritrovi in questa situazione, noi siamo qui per aiutarti.
Come ti aiutiamo in caso di demansionamento illegittimo
Siamo consumatori come te, (ci distinguono solo i ruoli) pertanto comprendiamo perfettamente le tue difficoltà nel far valere i tuoi diritti.
Siamo qui per ascoltarti e sgravarti da ogni preoccupazione, perché con passione e competenza, ci mettiamo la faccia per tutelarti e farti ottenere giustizia se il tuo datore di lavoro ha violato la normativa in tema di limiti ai casi di declassamento del livello lavorativo.
Ti offriamo assistenza qualificata, con avvocati specializzati in materia che ti aggiorneranno sull’avanzamento della pratica e che lavoreranno per te.
Se invece vuoi ulteriori notizie inerenti l’argomento, vai in basso nella sezione per saperne di più.
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Cosa dicono di noi
La normativa di riferimento sul declassamento lavorativo
L’art. 2103 del Codice Civile, modificato in seguito al Jobs Act, consente il demansionamento, nei contratti a tempo determinato e indeterminato, in determinate circostanze, come cambiamenti strutturali aziendali o previsioni contrattuali.
In entrambi i casi, il lavoratore può essere assegnato a mansioni di livello inferiore nella stessa categoria professionale, ma la comunicazione scritta e, se necessario, la formazione per le nuove mansioni sono obbligatorie secondo la legge.
Se tali formalità non sono rispettate, è possibile perseguire il proprio diritto e noi siamo qui per assisterti.
Demansionamento del lavoratore con accordo tra le parti
Secondo la normativa vigente, le parti possono concordare modifiche alle mansioni, alla categoria e al livello del lavoratore, noti come patti di declassamento.
Tuttavia, questi accordi possono essere conclusi solo se a vantaggio del dipendente, garantendo la salvaguardia del posto di lavoro, l’acquisizione di nuove competenze professionali o il miglioramento delle condizioni di vita.
La stipula avviene in sedi “protette” come la commissione provinciale di conciliazione o organizzazioni sindacali.
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